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La possibile svolta della FED spinge i mercati (ma i rischi permangono)

di Redazione Lapenna del Web 5 dic 2022 ore 10:05 Le news sul tuo Smartphone

federal-reserve_3Paolo Zanghieri - Senior Economist di Generali Investments - ha segnalato che il presidente della FED, Jerome Powell, ha confermato le attese circa una riduzione nel ritmo della stretta monetaria della banca centrale statunitense, sottolineando come, però, questi rimarranno ad alta quota a lungo. "Nel successivo rally i mercati hanno dato l'impressione di aver ascoltato solo la prima parte – accomodante - del messaggio", ha evidenziato l'esperto.

Secondo Paolo Zanghieri le domande chiave d'ora in poi riguarderanno il livello massimo del tasso sui Fed funds e per quanto tempo i tassi vi rimarranno. "Prevediamo un aumento di 50 punti base a dicembre, seguito da due aumenti di 25 punti base a febbraio e marzo", ha ipotizzato l'esperto.

Secondo Paolo Zanghieri, con una crescita irrisoria il prossimo anno, un aumento della disoccupazione e un'inflazione core in calo, la Fed dovrebbe iniziare a tagliare i tassi nel quarto trimestre (-50 punti base). Tuttavia, l'esperto non esclude che un mercato del lavoro più resiliente, con un calo delle offerte di impiego non accompagnato da un aumento della disoccupazione o un'inflazione di fondo vischiosa, possa consentire alla FED di mantenere il tasso di riferimento a un livello molto restrittivo più a lungo.

Paolo Zanghieri ha evidenziato che il picco di aggressività (almeno da parte della FED) e le buone notizie sull'inflazione globale stanno sostenendo azioni e obbligazioni. "Tuttavia, gli asset più rischiosi come azioni e credito High Yield non hanno pienamente integrato nelle valutazioni il rischio di recessione (già visibile nell’area euro), di un irrigidimento eccessivo della politica monetaria e le ripercussioni globali della fallimentare politica zero COVID in Cina", ha avvertito l'esperto.

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