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Pil Italia: -1,9% nel quarto trimestre 2020

Il dato trimestrale è stato rivisto leggermente al rialzo rispetto alla stima preliminare del 2%.

di Redazione Soldionline 3 mar 2021 ore 11:22

PIL ITALIA, IL DATO FINALE DEL QUARTO TRIMESTRE 2020: -2%

pil-italia-2020Secondo le indicazioni finali comunicate dall'ISTAT, nel quarto trimestre 2020 il Pil italiano ha registrato una flessione del 1,9% rispetto al trimestre precedente e una contrazione del 6,6% nei confronti del quarto trimestre del 2019.

Il dato trimestrale è stato rivisto leggermente al rialzo rispetto alla stima preliminare del 2%.

L'Istat ha segnatato che il quarto trimestre del 2020 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al quarto trimestre del 2019.

La variazione acquisita per il 2021 è pari al 2,3%.

 

PIL ITALIA 2020, I GRAFICI

I grafici dell'andamento del Pil italiano (tendenziale e congiunturale) negli ultimi anni fino al quarto trimestre 2020 (fonte comunicato stampa ISTAT):

pil-italia-quarto-trimestre-2020-finale

 

PIL ITALIA, IL DATO FINALE DEL TERZO TRIMESTRE 2020: +15,9%

Secondo le indicazioni finali comunicate dall'ISTAT, nel terzo trimestre 2020 il Pil italiano ha registrato un balzo del 15,9% rispetto al trimestre precedente e una flessione del 5% nei confronti del terzo trimestre del 2019.

I dati sono stati leggermente inferiori alle stime preliminari (+16,1% t/t e -4,7% a/a).

La variazione acquisita per il 2020 è pari a -8,3%.

L'Istat ha segnatato che il terzo trimestre del 2020 ha avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2019.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna risultano in crescita, con un aumento del 9,2% dei consumi finali nazionali e del 31,3% degli investimenti fissi lordi.

 

PIL ITALIA, IL DATO FINALE DEL SECONDO TRIMESTRE 2020: -12,8%

Secondo le indicazioni finali comunicate dall'ISTAT, nel secondo trimestre 2020 il Pil italiano ha registrato un calo del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019.

I dati sono stati peggiori delle indicazioni preliminari diffuse a fine luglio (-12,4% t/t e -17,3% a/a).

L'Istat ha segnalato che il secondo trimestre del 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2019. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%.

L'Istat ha segnalato andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%.

 

PIL ITALIA, IL DATO FINALE DEL PRIMO TRIMESTRE 2020: -5,3%

Secondo le indicazioni finali diffuse dall'ISTAT, nel primo trimestre 2020 il Pil italiano ha registrato un calo del 5,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% nei confronti del primo trimestre del 2019. La flessione congiunturale del Pil diffusa il 30 aprile 2020 (versione preliminare) era stata del 4,7% mentre quella tendenziale era stata del 4,8%.

Il primo trimestre del 2020 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al primo trimestre del 2019. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -5,5%.

Secondo la nota dell'istituto di statistica tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione rispetto al trimestre precedente, con un calo del 5,1% dei consumi finali nazionali e dell’8,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 6,2% e dell’8%

 

PIL ITALIA, COS'E' E COSA MISURA

Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (Pil) rappresenta il risultato finale dell'attività produttiva delle unità residenti. E' pari alla somma del valore aggiunto ai prezzi base delle unità produttive residenti, più le imposte sui prodotti al netto dei contributi ai prodotti.

L'ISTAT ne diffonde una variazione percentuale congiunturale, calcolata rispetto al trimestre precedente, e una tendenziale, calcolata cioè rispetto all'anno precedente.

L'ufficio di statistica, prima di annunciare un dato finale, diffonde una versione preliminare dell'indicatore.

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