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FED, Janet Yellen seguirà la strada di Ben Bernanke

Secondo IntesaSanpaolo, la riformulazione della guidance è certamente il primo punto dell’agenda del FOMC ora, e si potrebbero vedere indicazioni su questo tema nei verbali della riunione di gennaio

di Edoardo Fagnani 17 feb 2014 ore 11:47
Gli analisti di IntesaSanpaolo hanno segnalato che, nella sua prima audizione da presidente della Fed, Janet Yellen ha iniziato con una premessa, cioè l’impegno a continuare il lavoro di Bernanke, che ha contribuito a “rendere più forti l’economia e il sistema finanziario e ad assicurare che la Federal Reserve sia trasparente e pubblicamente responsabile” (“accountable”). I punti principali dell’audizione sono di 2 tipi.

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Secondo gli esperti, in primo luogo c’è una caratterizzazione “metodologica” della strategia: la politica monetaria sarà definita da una “grande continuità”, sarà guidata dall’impegno a “raggiungere entrambe le parti del nostro mandato duale” della Fed (massima occupazione e stabilità dei prezzi) e sarà improntata a grande collegialità (Yellen ha usato una formula che dà peso al gruppo: “i miei colleghi nel FOMC e io prevediamo”).

yellenIn secondo luogo, secondo IntesaSanpaolo, ci sono i punti sostanziali, cioè le linee guida dell’azione della Fed nel futuro più e meno vicino. In termini congiunturali, Yellen dà una valutazione positiva dello scenario, sottolineando l’accelerazione della crescita e il conseguente ulteriore miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro nella seconda metà del 2013. Tuttavia, come atteso, gli analisti ricordano che la Yellen afferma che l’aggiustamento del mercato del lavoro “è lontano dall’essere concluso”, e su questo fronte c’è ancora lavoro da fare, con il tasso di disoccupazione ancora al di sopra del livello di lungo termine, e una quota molto ampia di disoccupati da più di 6 mesi e di occupati part-time per motivi economici. Inoltre, la Yellen ha ribadito la necessità di guardare altri indicatori oltre al tasso di disoccupazione per valutare adeguatamente le condizioni del mercato del lavoro. Per quanto riguarda lo scenario della crescita, è molto importante per Yellen la minore restrizione fiscale rispetto agli anni passati, che contribuisce al sentiero di espansione positivo di consumi e investimenti non residenziali. Le previsioni restano quindi di crescita moderata nel 2014-15, con disoccupazione in calo e inflazione in graduale ritorno verso il 2%. Secondo IntesaSanpaolo, la recente volatilità sui mercati finanziari non viene al momento considerata un “rischio sostanziale” per gli USA.

Per quanto riguarda la politica monetaria, Yellen sottolinea che ci sarà continuità nell’approccio della banca centrale statunitense. Il tapering proseguirà: solo modifiche veramente radicali allo scenario porterebbero a un cambiamento di rotta sul Quantitative Easing. Il programma di acquisti verrà ridotto con altri “passi misurati”, se il miglioramento del mercato del lavoro e la normalizzazione dell’inflazione proseguiranno. Sul fronte dei tassi e della guidance, Yellen ripete che il superamento di una delle soglie (in particolare il 6,5% per il tasso di disoccupazione) non implica che il FOMC alzi i tassi, ma solo che inizi a considerare l’opportunità di un rialzo. Inoltre, Yellen ripete che il FOMC probabilmente riterrà opportuno mantenere i tassi fermi anche molto dopo il raggiungimento del tasso di disoccupazione del 6,5%, soprattutto se l’inflazione attesa resterà al di sotto del 2%.

Secondo IntesaSanpaolo, la riformulazione della guidance è certamente il primo punto dell’agenda del FOMC ora, e si potrebbero vedere indicazioni su questo tema già nei verbali della riunione di gennaio, in pubblicazione la prossima settimana. Gli nalisti prevedono che alla riunione di marzo, con conferenza stampa, venga presentata una nuova formulazione più qualitativa, con un ridimensionamento del ruolo del livello assoluto del tasso di disoccupazione. La guidance potrebbe rinforzare il peso di un’inflazione sempre al di sotto del 2% e includere riferimenti espliciti ad altri indicatori del mercato del lavoro. In particolare, oltre a durata della disoccupazione, misure di sotto-occupazione e informazioni sui flussi, il FOMC potrebbe dare peso esplicito alla distanza fra il tasso di disoccupazione effettivo e quello di lungo termine (stimato ora fra 5,2% e 5,8% dalla Fed). Secondo IntesaSanpaolo, la nuova guidance della Fed potrebbe quindi essere simile a quella presentata questa settimana dalla Bank of England, che lega ora il sentiero dei tassi all’ampiezza delle risorse inutilizzate e ad altri indicatori del mercato del lavoro oltre alla disoccupazione, in un contesto di inflazione bassa. Di conseguenza, gli esperti prevedono che le indicazioni del FOMC siano ancora molto “dovish” sui tassi, pur in presenza di ulteriori rapidi cali del tasso di disoccupazione.
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