FED, cosa aspettarsi dopo il rialzo dei tassi del 22 marzo 2023?
di Redazione Lapenna del Web 23 mar 2023 ore 10:49 Le news sul tuo SmartphoneAntonio Cesarano - Chief Global Strategist di Intermonte - ha commentato la decisione della FED di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione del 22 marzo 2023.
L'esperto ritiene che le turbolenze finanziarie degli ultimi giorni abbiano portato la banca centrale a rinunciare alla preannunciata (solo poche settimane fa) riaccelerazione del processo di rialzo con terminal rate più alto. A suo avviso, come Powell ha esplicitamente dichiarato, il mantenimento delle attese dei membri Fed su livelli pari a quelli di dicembre di fatto è conseguenza del fatto che una parte del board ha prudentemente già implementato nello scenario la possibilità di condizioni finanziarie più restrittive in conseguenza di quanto accaduto recentemente.
"Lo stesso presidente Fed ha riconosciuto che un irrigidimento delle condizioni finanziarie equivarrebbe a rialzi dei tassi, lasciando pertanto intendere che, se questo scenario si verificherà, di fatto non ci sarà bisogno di molti altri rialzi," ha spiegato Antonio Cesarano.
L'esperto ritiene che l'incremento di 25 punti base sia ascrivibile in parte alla necessità di avvicinarsi ad un tasso terminale più vicino al 5% ed in parte anche alla volontà di segnalare che la Fed non è spaventata da quanto accaduto ad alcuni istitui finanziari, per non dare un implicito segnale di allarme in caso di uno stop totale ai rialzi.
Antonio Cesarano prevede che lo scenario base rimarrà quello di un terminal rate tra 5,25/5,5% con maggiore propensione al 5,25%, in considerazione dell’attesa che le condizioni finanziarie diventeranno progressivamente più restrittive dopo le recenti turbolenze, impattando in ultima istanza sulla domanda e progressivamente sul calo dell’inflazione.
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