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Cosa cambia dopo le parole di Powell? Per la FED e non solo

di Redazione Lapenna del Web 9 mar 2023 ore 10:30 Le news sul tuo Smartphone

fed_15Ugo Lancioni - Head of Currency Management di Neuberger Berman - ritiene che la testimonianza di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, abbia avuto un impatto immediato sui mercati e potrebbe causare un periodo di maggiore volatilità sia nel breve che nel medio termine.

A suo avviso, dopo le dichiarazioni del presidente della FED, i dati sui “non farm payroll” di venerdì 10 marzo 2023 e il rapporto sull'inflazione della prossima settimana acquisiscono ulteriore importanza. Ecco perché, secondo Lancioni, il mercato ha immediatamente scontato il rischio di una stretta monetaria più aggressiva, portando al 50% la probabilità di un aumento di mezzo punto dei tassi dei Fed Funds previsto per il meeting di marzo, quando fino a poche settimane fa il mercato si attendeva un incremento dei tassi di soli 25 punti base.

"Se il recente trend positivo dell’occupazione americana e se i dati dell’inflazione saranno sopra le attese degli analisti, è presumibile che il mercato possa anticipare un rialzo di 50 punti base già nei prossimi giorni," spiega Ugo Lancioni, "In ogni caso, anche se la FED alzasse i tassi di soli 25 punti base, il mercato dovrà inevitabilmente tenere conto del rischio di una stretta monetaria più decisa".

In conclusione, secondo Lancioni, una FED più determinata potrebbe esercitare pressioni sulla BCE e su altre banche centrali con il rischio di un incremento del differenziale fra le curve dei rendimenti e ulteriore pressioni inflazionistiche in Europa, se il dollaro si apprezzasse di consequenza.

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