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La BCE alzerà i tassi anche dopo l'estate?

di Redazione Lapenna del Web 24 mag 2023 ore 10:23 Le news sul tuo Smartphone

bce_19Secondo gli analisti HSBC, la BCE continuerà ad alzare i tassi anche dopo l'estate, con ulteriori aumenti di 25 punti base a luglio e settembre, oltre al rialzo di un quarto di punto già previsto a giugno, portando il tasso di riferimento sui depositi al 4%. Nelle previsioni, che vanno fino alla fine del 2024, HSBC non vede ancora alcun taglio dei tassi.

 

HSBC ha individuato cinque motivi per cui la BCE proseguirà nel suo percorso di rialzo dei tassi.

Il primo motivo riguarda l'attività, che rimane vivace nel settore dei servizi, in quanto la compressione dei redditi si sta attenuando e la fiducia dei consumatori è ben lontana dai suoi minimi.

Il secondo motivo riguarda invece il mercato del lavoro, che rimane piuttosto rigido, con la crescita dei salari in costante aumento.

Terzo motivo è quello che concerne la produttività scarsa, il che, insieme all'aumento dei salari, implica una crescita del costo del lavoro delle imprese superiore a quella compatibile con un obiettivo di inflazione del 2%.

La quarta ragione dietro al percorso di rialzi riguarda i responsabili politici, i quali ritengono che ci sia "più terreno da percorrere" e alcuni vogliono alzare i tassi fino a quando non vedranno segnali di un calo "sostenuto" dell'inflazione di fondo, cosa che secondo HSBC non avverrà prima dell'estate.

Ultimo punto: HSBC ritiene che la politica fiscale rimanga di sostegno, con la riallocazione dei fondi per le misure di sostegno all'energia a spese più generali e crediti d'imposta diffusi.

 

HSBC ha tuttavia segnalato che sussistono anche cinque motivi di cautela, tra cui gli indicatori del credito, i quali mostrano che la stretta monetaria comincia a farsi sentire. In secondo luogo, gli esperti hanno ricordato che la politica monetaria funziona con "ritardi lunghi e variabili", mentre la forte dipendenza dell'eurozona dai prestiti bancari implica un rischio maggiore di un'eccessiva stretta, in particolare quando la BCE riduce il proprio bilancio.

Il quarto punto di domanda riguarda i margini di profitto, che potrebbero non essere così inflazionistici come sembra, dato che gran parte dell'aumento degli utili unitari si è concentrato nel settore energetico.

Ultimo elemento esaminato da HSBC è quello che riguarda una possibile volatilità dei mercati, che potrebbe incidere in modo sostanziale sulle prospettive di inflazione - come un forte aumento dei costi di finanziamento delle banche o degli spread dei titoli sovrani della periferia - e che potrebbe bloccare la BCE e costringerla addirittura a tagli.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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