BCE, le decisioni della riunione del 28 ottobre 2021
Nel dettaglio, la banca centrale ha confermato i tassi di interesse: il saggio di riferimento resta fermo allo zero mentre quello sui depositi è negativo e pari al -0,5%.
di Edoardo Fagnani 28 ott 2021 ore 17:18Gli argomenti
Nella riunione di giovedì 28 ottobre 2021 la BCE ha deciso di riconfermare l’orientamento accomodante della propria politica monetaria.
Il consiglio direttivo continua a ritenere che possano essere mantenute condizioni di finanziamento favorevoli con un ritmo degli acquisti netti di attività nel quadro del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) moderatamente inferiore rispetto al secondo e al terzo trimestre dell’anno.
La prossiamo riunione della BCE - l'ultima del 2021 - è in agenda per il 16 dicembre (Calendario 2021 BCE: le date delle riunioni del consiglio direttivo).
Le decisioni della BCE nella riunione del 28 ottobre 2021
Nel dettaglio, la banca centrale ha confermato i tassi di interesse: il saggio di riferimento resta fermo allo zero mentre quello sui depositi è negativo e pari al -0,5%.
La banca centrale ha segnatato che i tassi resteranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto dell’orizzonte di proiezione, e finché non riterrà che i progressi conseguiti dall’inflazione di fondo siano sufficientemente avanzati da essere coerenti con lo stabilizzarsi dell’inflazione sul 2% nel medio periodo. Questo potrebbe implicare un periodo transitorio in cui l'inflazione si attesti moderatamente oltre il target fissato.
Inoltre, la BCE ha confermato l'ammontare del pandemic emergency purchase programme (PEPP) fissato a 1.850 miliardi di euro. L'orizzonte temporale resta esteso almeno fino alla fine di marzo 2022, mentre i proventi saranno reinvestiti almeno fino alla del 2023, in ogni caso fino a quando giudicherà superata la fase di crisi dovuta all'epidemia da coronavirus. La BCE ha precisato che gli acquisti continueranno a essere condotti in maniera flessibile in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell’effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione. Se le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute mediante flussi di acquisti di attività che non esauriscano la dotazione nell’orizzonte degli acquisti netti del PEPP, non sarà necessario utilizzare appieno la dotazione. Allo stesso modo, questa può essere ricalibrata, se richiesto, per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione. Il Consiglio direttivo si attende che nel trimestre in corso gli acquisti netti nell’ambito del PEPP continuino a essere condotti a un ritmo moderatamente inferiore rispetto al secondo e al terzo trimestre dell’anno.
La BCE ha confermato che gli acquisti netti nell'ambito dell'asset purchase programme (APP) continueranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Gli acquisti proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE. Il Consiglio direttivo intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro dell'APP per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento e, in ogni caso, finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Il Consiglio direttivo continuerà a fornire abbondante liquidità attraverso le operazioni di rifinanziamento. In particolare, la liquidità ottenuta tramite la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT-III) svolge un ruolo cruciale nel sostenere il credito bancario alle imprese e alle famiglie.
Infine, la BCE resta pronta ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi al target del 2% nel medio termine.
Le reazioni degli analisti alle indicazioni della BCE
Antonio Cesarano - Chief Global Strategist di Intermonte - ha segnalato che la riunione della BCE è stata di fatto interlocutoria prima di quella di dicembre, con comunque alcune indicazioni rilevanti, in particolare sull'inflazione, attesa risalire ancora nel breve e poi gradualmente calare nel corso del 2022:
Il rialzo dell’inflazione è stato ancora definito dalla Lagarde temporaneo, pur ammettendo che si sta trattando di un rialzo più prolungato di quanto atteso.
Nella confernza stampa Cristine Lagarde ha segnalato che la fase di inflazione alta sta durando di più di quanto atteso a causa di prezzi energetici in rialzo, ripresa dell’economia dopo le riaperture ed effetto confronto. Lagarde ha cercato di stemperare le crescenti attese di rialzo tassi il prossimo anno, enfatizzando il fatto che non è in linea con i criteri individuati nella guidance recentemente rivista, come dichiarato anche dal capo economista Lane.
Complessivamente la BCE si conferma al momento come una delle banche centrali più colomba, che non appare intenzionata ad utilizzare l’arma del rialzo tassi, preparandosi invece a rimodulare il proprio armamentario di politica monetaria nel meeting del 16 dicembre.
Secondo Konstantin Veit - Senior Portfolio Manager European Rates di PIMCO - la nuova strategia della BCE sottolinea l'impegno a mantenere una posizione di politica monetaria persistentemente accomodante al limite inferiore effettivo, e l'inflazione a medio termine dovrebbe attualmente rimanere ben al di sotto dell'obiettivo:
Sull'onda dell'aggressivo repricing globale del front-end, il mercato aveva anticipato il primo rialzo dei tassi della BCE già a luglio 2022 prima della riunione, il che implicherebbe la fine di tutti gli acquisti netti di asset entro il secondo trimestre del prossimo anno.
Nonostante Cristine Lagarde abbia sottolineato che queste aspettative del mercato non sono in linea con le nuove indicazioni sui tassi e le proiezioni sull'inflazione della BCE, il mercato non ha materialmente rivisto le aspettative per il primo rialzo dei tassi dopo la riunione di oggi.
Questo probabilmente indica che i mercati si interrogano sulla determinazione e l'impegno della BCE nella nuova strategia di politica monetaria, data la lunga storia di undershooting del precedente obiettivo di stabilità dei prezzi.
Cristine Lagarde non ha anticipato le delibere della riunione di dicembre, a parte dichiarare che il PEPP finirà probabilmente a marzo 2022, cosa che era stata ampiamente prevista. A dicembre ci aspettiamo che la BCE annunci la fine del PEPP, che indichi acquisti netti totali di asset ben al di sopra dell'attuale tasso di esecuzione dell’APP nel secondo trimestre del prossimo anno, che mantenga la rivalutazione trimestrale delle quantità di acquisto e che annunci ulteriori operazioni di rifinanziamento a lungo termine mirate.