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BCE, la recessione non fermerà i rialzi dei tassi

di Edoardo Fagnani 6 dic 2022 ore 13:07 Le news sul tuo Smartphone

bce_19Gli analisti di Anima hanno analizzato la politica monetaria della BCE. Gli esperti hanno evidenziato che, come la FED, anche la banca centrale europea nel corso del 2022 ha effettuato una stretta monetaria molto più forte delle attese.

"Ad oggi, la banca centrale ha alzato il tasso sui depositi di 200 punti base, portandolo all’1,50%, mentre a inizio anno la curva di mercato monetario non prezzava alcun rialzo", ha evidenziato Anima, che ha aggiunto: "Nelle ultime settimane, il dato sulla crescita del terzo trimestre superiore alle attese e il costante aumento delle pressioni sui prezzi hanno dato un’altra opportunità ai “falchi” del Consiglio Direttivo per continuare a guidare la retorica e le azioni della banca centrale: in diverse occasioni è stato ribadito che una recessione moderata non sarà sufficiente a far scendere l’inflazione, e quindi non frenerà gli aumenti".

 

In questo contesto, gli esperti prevedono che la BCE porti i tassi in territorio restrittivo e che il tasso di deposito possa arrivare a 2,75% a maggio 2023.

Inoltre, Anima ha ricordato che la banca centrale europea ha avviato anche il processo di riduzione del bilancio, cambiando le condizioni delle aste di rifinanziamento straordinarie (TLTRO) per accelerare la restituzione della liquidità da parte delle banche. "Il processo continuerà, ma l’impatto sui mercati dovrebbe essere limitato", hanno puntualizzato gli esperti.

 

Secondo Anima, nel corso del meeting del 15 dicembre 2022, la BCE potrebbe annunciare anche i principi per implementare il Quantitative Tightening (QT, strumento di politica monetaria restrittiva finalizzato a ridurre l’offerta di moneta in modo organizzato e programmatico), il cui avvio, già nella prima parte del 2023, ha raccolto il parere favorevole della maggioranza dei membri del Consiglio.

"A nostro avviso, il QT potrebbe alimentare pressioni di vendita sui titoli di stato in un anno in cui l’offerta netta di carta governativa in Area Euro sarà storicamente elevata, creando potenzialmente un contesto complicato soprattutto per i BTP", hanno avvertito gli esperti.

Anima ritiene che l’incertezza sulle azioni future della BCE rimanga alta e sia legata principalmente alla bassa visibilità sulle prospettive di inflazione in Area Euro, fortemente condizionata dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia e dalle politiche fiscali dei singoli Paesi.

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