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BCE, il Quantitative Easing resta ancora sulla carta

Mario Draghi ha precisato che per procedere con un Quantitative Easing non occorre il parere unanime del board della BCE, ma è sufficiente un ampio consenso dei componenti del consiglio

di Edoardo Fagnani 4 dic 2014 ore 16:37

Come nelle previsioni degli analisti non ci sono state soprese nell’ultima riunione del 2014 della BCE.
La banca centrale ha confermato l’attuale politica monetaria, lasciando invariato allo 0,05% il tasso di interesse di riferimento.
Il saggio di interesse sui depositi rimane negativo (-0,2%).

Nella conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria, il numero uno della BCE, Mario Draghi, non ha fornito indicazioni puntuali su un eventuale programma di Quantitative Easing sul modello della FED. Il banchiere ha puntualizzato che un eventuale operazione di questo tipo potrà coinvolgere numerose attività, ad eccezione dell'oro.
draghi_5Mario Draghi ha precisato che per procedere con un Quantitative Easing non occorre il parere unanime del board della BCE, ma è sufficiente un ampio consenso dei componenti del consiglio.
Mario Draghi ha ribadito che, nel caso in cui le condizioni lo rendessero necessario, la BCE resta pronta a usare misure di politica monetaria non convenzionali con l'obiettivo di riportare l'inflazione ai livelli programmati, vale a dire nell'ordine del 2%.
Il numero uno della BCE ha confermato che il compito principale della BCE è quello di tenere sotto controllo l'inflazione. Di conseguenza, il board non tollererà un prolungato periodo di discrepanza da uno scenario di prezzi stabili.

Con riferimento all'andamento dei prezzi, il numero uno della BCE ha segnalato il basso livello di inflazione è dovuto anche al forte calo subito dal prezzo del petrolio negli ultimi mesi.
Il banchiere ha segnalato che l'inflazione nella zona euro resta sui valori minimi, mentre l'economia resta debole, con prospettive di un peggioramento.

Nel corso della conferenza Draghi ha segnalato che l'istituto ha iniziato il programma di acquisto di obbligazioni garantite, ricordando che queste operazioni dureranno per almeno due anni.
Il banchiere ha aggiunto che la prossima settimana la BCE procederà con la seconda operazione di finanziamento denominata TLTRO, che sarà seguita da ulteriori sei operazioni fino a giugno del 2016. Draghi ha puntualizzato che questi finanziamenti avranno un notevole impatto sul bilancio dell'istituto centrale, che potrebbe tornare ai livelli di inizio 2012.

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