BCE, prosegue la politica di attesa
Draghi ha aggiunto che la BCE è sempre pronta ad agire, sulla base dell'andamento dei dati macroeconomici nelle prossime settimane. Le indicazioni degli analisti
di Edoardo Fagnani 5 apr 2013 ore 17:05
La BCE non modifica, almeno per il momento, la propria politica monetaria. Anche nella riunione di ieri, la Banca Centrale Europea non ha cambiato i tassi di interesse, confermando allo 0,75 % il saggio di riferimento e allo 0% quello sui depositi.
Nel corso della consueta conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria, il numero uno della BCE, Mario Draghi, ha ribadito che la decisione di mantenere invariati i tassi di interesse è stata presa con la maggioranza dei componenti del board dell'istituto. Il banchiere ha ribadito che la politica monetaria della banca centrale resterà accomodante per tutto il tempo necessario. Draghi ha aggiunto che la BCE è sempre pronta ad agire, sulla base dell'andamento dei dati macroeconomici nelle prossime settimane, ma non ha fornito indicazioni puntuali sulla futura politica dei tassi di interesse.
Il numero uno della BCE ha segnalato la prevista ripresa dell'economia nella seconda metà dell'anno potrebbe essere soggetta a rischi di ridimensionamento. Il banchiere ha confermato che le spinte inflattive resteranno limitate nel medio termine, in linea con la debolezza dello scenario economico di riferimento. Draghi ha evidenziato che nel medio termine il tasso di inflazione nella zona euro resterà appena sotto il 2%.
Inoltre, Mario Draghi ha ricordato che l'istituto centrale non può sopperire alla mancanza di capitale delle banche e all'azione dei singoli governi. Il banchiere ha aggiunto che, grazie al piano OMT, le crisi nella zona euro non diventeranno sistemiche.
Quali sono le indicazioni degli addetti ai lavori sulle prossime intenzioni della BCE?
Secondo Vincenzo Longo, Market Strategist di IG Markets, con le dichiarazioni di ieri Mario Draghi ha voluto puntualizzare che all’interno della BCE non c’è unanimità sulle scelte di politica monetaria, sebbene ce ne sia comunque l’intenzione. “La parola ricorrente nelle recenti audizioni continua a essere frammentazione, ossia diverso contesto economico, politico e sociale tra i 17 Paesi dell’eurozona che impediscono una view congiunta all’interno del Comitato esecutivo di Francoforte”, ha precisato l’esperto.
Secondo gli analisti di IntesaSanpaolo, l’assoluta mancanza di trasparenza di Mario Draghi nella conferenza stampa di ieri non soltanto sui dettagli, ma anche sulla natura delle opzioni, indica che l’adozione di nuove misure non convenzionali non è affatto scontata, anche se la BCE si dichiara “pronta ad agire”. “In questo difficile contesto istituzionale, un taglio cosmetico dei tassi ufficiali tornerebbe utile come cortina fumogena per mascherare l’assenza di strumenti di intervento più efficaci”, hanno precisato gli esperti.
Nel corso della consueta conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria, il numero uno della BCE, Mario Draghi, ha ribadito che la decisione di mantenere invariati i tassi di interesse è stata presa con la maggioranza dei componenti del board dell'istituto. Il banchiere ha ribadito che la politica monetaria della banca centrale resterà accomodante per tutto il tempo necessario. Draghi ha aggiunto che la BCE è sempre pronta ad agire, sulla base dell'andamento dei dati macroeconomici nelle prossime settimane, ma non ha fornito indicazioni puntuali sulla futura politica dei tassi di interesse.
Il numero uno della BCE ha segnalato la prevista ripresa dell'economia nella seconda metà dell'anno potrebbe essere soggetta a rischi di ridimensionamento. Il banchiere ha confermato che le spinte inflattive resteranno limitate nel medio termine, in linea con la debolezza dello scenario economico di riferimento. Draghi ha evidenziato che nel medio termine il tasso di inflazione nella zona euro resterà appena sotto il 2%.
Inoltre, Mario Draghi ha ricordato che l'istituto centrale non può sopperire alla mancanza di capitale delle banche e all'azione dei singoli governi. Il banchiere ha aggiunto che, grazie al piano OMT, le crisi nella zona euro non diventeranno sistemiche.
Quali sono le indicazioni degli addetti ai lavori sulle prossime intenzioni della BCE?
Secondo Vincenzo Longo, Market Strategist di IG Markets, con le dichiarazioni di ieri Mario Draghi ha voluto puntualizzare che all’interno della BCE non c’è unanimità sulle scelte di politica monetaria, sebbene ce ne sia comunque l’intenzione. “La parola ricorrente nelle recenti audizioni continua a essere frammentazione, ossia diverso contesto economico, politico e sociale tra i 17 Paesi dell’eurozona che impediscono una view congiunta all’interno del Comitato esecutivo di Francoforte”, ha precisato l’esperto.
Secondo gli analisti di IntesaSanpaolo, l’assoluta mancanza di trasparenza di Mario Draghi nella conferenza stampa di ieri non soltanto sui dettagli, ma anche sulla natura delle opzioni, indica che l’adozione di nuove misure non convenzionali non è affatto scontata, anche se la BCE si dichiara “pronta ad agire”. “In questo difficile contesto istituzionale, un taglio cosmetico dei tassi ufficiali tornerebbe utile come cortina fumogena per mascherare l’assenza di strumenti di intervento più efficaci”, hanno precisato gli esperti.
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