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BCE, le previsioni degli analisti sulla riunione del 2 febbraio 2023

La BCE dovrebbe confermare le scelte di politica monetaria anticipate nell'ultimo meeting del 2022, procedendo con un rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base

di Redazione Soldionline 1 feb 2023 ore 10:45

lagarde-bceNella prima riunione del 2023 la BCE dovrebbe confermare le scelte di politica monetaria anticipate nell'ultimo meeting del 2022, procedendo con un rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base.

Lo sostengono anche gli espeerti delle banche d'affari e delle società di gestione, che iniziano anche a guardare anche alle prossime riunioni del 2023.

 

Annalisa Piazza - Fixed-Income Research Analyst di MFS Investment Management - prevede una BCE in azione per controllare l'inflazione con rialzi costanti nel 1° trimestre 2023:

Ci aspettiamo che la BCE aumenti i tassi di interesse di 50 punti base arrivando al 2,5%. Il ritmo dei rialzi non dovrebbe rallentare nel breve termine e un altro rialzo di 50 punti base è probabile che venga deciso a marzo, poiché la BCE è chiaramente impegnata nell’obiettivo di abbassare l'inflazione dagli attuali livelli elevati.

I mercati prevedono quasi 150 punti base di rialzo cumulativo dei tassi entro l'inizio dell'estate e una pausa sul finire dell'anno. Prevediamo che la BCE ribadirà il suo approccio restrittivo a febbraio, poiché vi sono ancora incertezze sulle pressioni inflazionistiche sottostanti e un cambiamento di approccio minerebbe la credibilità della BCE e l'inflazione perderebbe completamente il suo ancoraggio.

I rischi legati all'inflazione futura rimangono elevati e probabilmente il picco dell'inflazione complessiva è ormai alle spalle, ma l'inflazione di fondo potrebbe avere ancora un certo margine di crescita, con gli effetti di trascinamento dell'aumento dei prezzi dell'energia che si propagano lungo la catena di formazione dei prezzi. Nonostante il rischio di recessione sia in calo grazie alla combinazione di un leggero miglioramento del potere d'acquisto, della riduzione dei vincoli di offerta e della ripresa della domanda cinese, l'impatto di una politica monetaria più restrittiva dovrebbe trasmettersi nell'economia attraverso un rallentamento degli investimenti ed eventualmente una contrazione dell'attività immobiliare. In poche parole, il quadro generale rimane confuso, ma i falchi del Consiglio direttivo della BCE continueranno a sottolineare la necessità di mantenere i tassi in territorio restrittivo per evitare che le aspettative inflazionistiche vadano fuori controllo.

In particolare, la BCE - come altre Banche Centrali nell’ambito dei DM (Developed Markets) - sta procedendo ad un aumento dei tassi in una fase in cui la crescita del PIL è ancora al di sotto del potenziale (nonostante la situazione energetica sia meno disastrosa) e si procederà ad un ulteriore inasprimento fino a quando l'inflazione non si sarà stabilizzata e non vi saranno segnali di pressioni inflazionistiche inferiori. In questo scenario, vediamo ancora il rischio di un aumento dei rendimenti sulla curva tedesca nel breve periodo, soprattutto se la BCE riuscirà a riaffermare la propria credibilità nella riunione di febbraio.

Per quanto riguarda il QT, ci aspettiamo che la BCE annunci alcuni dettagli "tecnici" sui flussi di vendita attivi a partire da marzo (ad esempio: la vendita seguirà le quote di capitale), ma non ci saranno ulteriori indicazioni su come il QT proseguirà oltre il secondo trimestre di quest'anno. Prevediamo che maggiori dettagli sul QT emergeranno solo a marzo, quando la BCE avrà maggiori elementi in merito alle condizioni finanziarie dell'Eurozona dopo un ulteriore inasprimento delle politiche.

 

Konstantin Veit - Portfolio Manager di PIMCO - prevede due aumenti dei tassi di 50 punti base nelle riunioni di febbraio e marzo, per poi passare a 25 punti base nel meeting di maggio:

Le pressioni di fondo sui prezzi rimangono immutate: in dicembre l'inflazione core dell'area euro ha toccato un nuovo massimo al 5,2%.

Riteniamo che la Banca Centrale Europea aumenterà i tassi di riferimento di 50 punti base e che lascerà intendere di essere propensa ad aumentare ulteriormente i tassi di interesse. Ci attendiamo delle indicazioni relative a un altro rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo, prima di un potenziale passaggio a incrementi più tradizionali di 25 punti base a maggio. Riteniamo che il Consiglio Direttivo chiarirà che una politica restrittiva potrebbe essere giustificata per un periodo più lungo di quanto attualmente atteso dal mercato.

La BCE renderà noti anche i dettagli sulla riduzione dei reinvestimenti, ma non prevediamo sorprese per il mercato rispetto ai criteri generali resi noti nella riunione di dicembre.

 

Secondo Gero Jung - Chief Economist di Mirabaud AM - le informazioni sul programma di QT e sulla volontà di ridurre il bilancio saranno fondamentali:

Riteniamo che la BCE continuerà una politica monetaria da “falco”, visto che l’Eurozona nell’ultimo trimestre ha evitato una contrazione economica.

La decisione di aumentare i principali tassi di rifinanziamento e di deposito di 50 punti base ciascuno è nelle aspettative di tutti e mentre non saranno pubblicate nuove previsioni macro della BCE, gli elementi importanti saranno i seguenti. In primo luogo, le informazioni sul programma di QT e sulla volontà di ridurre il bilancio saranno fondamentali. Sappiamo già che le disponibilità nel portafoglio APP diminuiranno di 15 miliardi al mese a partire da marzo e per tre mesi fino a giugno. I dettagli su come gestire le scadenze disomogenee tra i vari Paesi e l'impatto sul Capital Key, ovvero le quote che ciascuna banca centrale nazionale detiene dell’azionariato della BCE, saranno importanti. Il secondo elemento principale si concentrerà sulla forward guidance, con un gioco di equilibri tra l'affidarsi alla dipendenza dai dati, l'approccio "meeting by meeting" da un lato e il fornire indicazioni più chiare sul futuro dall'altro.

 

Martin Wolburg - Senior Economist di Generali Investments - ritiene che la BCE si confermerà aggressiva alzando il tasso di riferimento al 3,5% entro il secondo trimestre:

Riteniamo che la BCE darà seguito al discorso da falco della riunione di dicembre e alzerà il tasso di deposito di 50 punti base a febbraio e marzo, seguito da ulteriori aumenti fino ad un picco del 3,5% nel secondo trimestre.

L'inflazione rimane ancora troppo elevata, l'inflazione core non è destinata a recedere in modo duraturo nel 2023, le aspettative di inflazione sono ancora al di sopra dell'obiettivo e le "colombe" nel Consiglio direttivo accetteranno probabilmente aumenti in un territorio ben restrittivo in cambio di un approccio più accomodante al Quantitative Tightening.

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