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BCE, TASSI IN AUMENTO DELLO 0,5%

L’istituto centrale ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base: di conseguenza, il saggio di riferimento è salito allo 0,5%.

di Edoardo Fagnani 21 lug 2022 ore 16:55

bce_19Come nelle attese, è cambiata la politica monetaria della BCE.

In particolare, l’istituto centrale ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base e ha approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI). Il TPI è stato approvato con il voto unanime del Consiglio direttivo.

Nella conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria Christine Lagarde ha precisato che l'inizio degli acquisti nell'ambito del TPI sarà a discrezione del Consiglio direttivo. Inoltre, l'ammissibilità al TPI è subordinata a quattro criteri: non essere soggetti a una procedura per debito eccessivo; assenza di importanti squilibri macroeconomici; sostenibilità fiscale (accertarsi che la traiettoria del debito pubblico sia sostenibile); politiche macroeconomiche sostenibili.

 

Le decisioni della BCE nella riunione del 21 luglio 2022

Nel dettaglio, la banca centrale ha aumentato di 50 punti base i tassi di interesse, per assicurare un ritorno dell’inflazione verso il suo obiettivo del 2% a medio termine. Di conseguenza, il saggio di riferimento è salito allo 0,5%, mentre quello sui depositi dal -0,5% allo 0%.

In particolare, il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione di giugno. La BCE ha precisato che questa decisione si basa sulla valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sui rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dallo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria a un’efficace trasmissione della politica monetaria. "Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine del Consiglio direttivo rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo", ha precisato la BCE.

La Banca Centrale Europea ha aggiunto che nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. "Anticipare a oggi l’uscita dai tassi di interesse negativi consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta", ha spiegato la BCE. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento definita dal Consiglio direttivo continuerà a essere guidata dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2% a medio termine.

Il Consiglio direttivo ha ritenuto necessaria l’istituzione dello strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI). al fine di sostenere l’efficace trasmissione della politica monetaria. In particolare, mentre il Consiglio direttivo prosegue nel percorso di normalizzazione, il TPI assicurerà che l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell’area dell’euro. L’unicità della politica monetaria del Consiglio direttivo è un presupposto affinché la BCE possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi. La Banca Centrale Europea ha segnalato che il TPI rappresenta un ulteriore strumento a disposizione del Consiglio direttivo attivabile per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro. In particolare, la portata degli acquisti del TPI dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria, mentre gli acquisti non sono soggetti a restrizioni ex ante. "Salvaguardando il meccanismo di trasmissione, il TPI consentirà al Consiglio direttivo di assolvere più efficacemente il mandato di preservare la stabilità dei prezzi" ha segnalato la BCE. In ogni caso, la flessibilità nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) rimane la prima linea di difesa al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione connessi alla pandemia.

Per quanto riguarda il PEPP, il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria. Inoltre, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP è reinvestito in maniera flessibile, al fine di contrastare i rischi connessi alla pandemia per il meccanismo di trasmissione.

Il Consiglio direttivo continuerà a seguire le condizioni di finanziamento delle banche e ad assicurare che la scadenza delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine della terza serie (OMRLT-III) non ostacoli l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Inoltre, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate di rifinanziamento contribuiscono all’intonazione della politica monetaria

Infine, la BCE resta pronta ad adeguare tutti i suoi strumenti nell'ambito del suo mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi al target del 2% nel medio termine. Il nuovo TPI del Consiglio direttivo salvaguarderà l’ordinata trasmissione dell’orientamento di politica monetaria in tutta l’area dell’euro.

 

Le reazioni degli analisti alle indicazioni della BCE

 

Paul Diggle - Deputy Chief Economist di abrdn - si chiede se l’allargamento dello spread rifletta un vero aumento dei rischi per quanto riguarda l’Italia:

La BCE diventa l'ultima banca centrale a procedere a un rialzo dei tassi più contenuto, per poi realizzarne uno più consistente il giorno della riunione. La dichiarazione del consiglio direttivo chiarisce che sono in arrivo ulteriori rialzi, probabilmente con incrementi di ulteriori 50 punti base.

Abbiamo anche avuto un primo assaggio dello strumento anti-frammentazione, che sarà chiamato Transmission Protection Instrument (TPI). Gli acquisti nell'ambito del TPI sono illimitati (cosa che piacerà ai mercati) e si verificheranno durante "dinamiche di mercato indesiderate e disordinate". È una questione aperta che cosa significhi esattamente. Ad esempio, il recente allargamento dello spread italiano in seguito al crollo del governo Draghi è indesiderato e disordinato, o è un giusto riflesso dell'aumento dei rischi?

Una possibilità è che le colombe e i falchi del Consiglio direttivo abbiano raggiunto un "quid pro quo": un forte rialzo è stato scambiato con il Transmission Protection Instrument. Ma devono essere ancora chiariti i dettagli del TPI e della condizionalità che lo caratterizzeranno.

 

Nick Chatters - fixed income manager di Aegon AM - ha espresso alcune perplessità in merito al nuovo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria:

Christine Lagarde ha finalmente fatto ciò che doveva fare e ha portato i tassi fuori dal territorio negativo. In questo senso, le va riconosciuto il merito di non essere schiava di quanto detto in passato e di essere disposta a sorprendere il mercato. Il nuovo TPI, tuttavia, appare esteticamente piuttosto debole, anche perché si basa sul fatto che il consiglio direttivo sia soggettivamente unanime nell’approvare l'acquisto di obbligazioni italiane.

Il mercato mette alla prova la BCE spingendo lo spread dei BTP (già al 2,37% rispetto ai Bund), poi si presuppone che la BCE si riunisca e faccia una lunga chiacchierata prima di decidere cosa fare! Tutti noi sentiamo la mancanza della mano ferma di Draghi in una giornata come questa.

 

Antonio Cesarano - Chief Global Strategist di Intermonte - si è soffermato sulle caratteristiche del nuovo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria e non esclude un ulteriore rialzo dei tassi di interesse di almeno 50 punti base a settembre:

Christine Lagarde è riuscita ad ottenere un "do ut des" tra un rialzo più corposo in cambio del via libera al piano anti-frammentazione (TPI) che reca però 4 condizioni. Le 4 condizioni di fatto (soprattutto quella inerente al rispetto dei criteri del recovery fund) fanno riferimento a condizioni di stabilità politica tali da poter garantire il percorso previsto per il rispetto dei vari milestones e target necessari per ottenere i fondi dei recovery plan nazionali (il nostro PNRR).

La BCE appare intenzionata a proseguire a ritmo accelerato il rialzo dei tassi senza cambiare l'obiettivo finale come dichiarato dalla Lagarde. Di fatto, quindi, è possibile un ulteriore rialzo di almeno 50 punti base a settembre.

Per quanto concerne i 4 criteri allegati al piano anti-frammentazione, rappresentano un fattore importante che lega ulteriormente l'evoluzione dello spread a quella della crisi politica in atto.

 

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