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BCE, TASSI ANCORA INVARIATI

Nessuna sorpresa dalla riunione di politica monetaria della BCE. L’istituto centrale ha deciso di non modificare i tassi di interesse, confermando il saggio di riferimento al 4,5%.

di Redazione Soldionline 11 apr 2024 ore 16:33

bce_19Nessuna sorpresa dalla riunione di politica monetaria della BCE. L’istituto centrale ha deciso di non modificare i tassi di interesse per la quinta riunione consecutiva, confermando il saggio di riferimento al 4,5%.

 

Le decisioni della BCE nella riunione dell'11 aprile 2024

Il Consiglio direttivo ha deciso di non modificare i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati confermati rispettivamente al 4,5%, al 4,75% e al 4%.

Il Consiglio direttivo ha evidenziato che le nuove informazioni hanno sostanzialmente confermato la sua precedente valutazione circa le prospettive di inflazione a medio termine. Inoltre, secondo la BCE, l’inflazione ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto dell’andamento più contenuto degli alimentari e dei beni. Il Consiglio direttivo ha aggiunto che le misure dell’inflazione di fondo stanno perlopiù diminuendo, la crescita dei salari registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo parte dell’incremento del costo del lavoro con i loro profitti. Inoltre, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. "Tuttavia le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l’inflazione dei servizi", ha avvertito la BCE.

Il Consiglio direttivo resta determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ha ribadito che i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che forniscono un contributo sostanziale al processo di disinflazione in atto. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento restino sufficientemente restrittivi finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. Inoltre, se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria. In ogni caso, per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione, senza vincolarsi a un particolare percorso di riduzione.

Per quanto riguarda il PEPP (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma nella prima parte del 2024. Nella seconda parte dell’anno il consiglio intende ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla fine del 2024. Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.

Inoltre, a fronte dei rimborsi degli importi ricevuti dalle banche nelle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate e i rimborsi in atto contribuiscono all’orientamento della politica monetaria.

Infine, il Consiglio direttivo ha confermato di essere pronto ad adeguare tutti gli strumenti a disposizione nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione torni all'obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il mandato di preservare la stabilità dei prezzi.

 

Le reazioni degli analisti alle indicazioni della BCE

Des Lawrence - Senior Investment Strategist di State Street Global Advisors - ipotizza tagli per 100 punti base nel corso del 2024:

L'inflazione a livello domestico è una delle preoccupazioni principali per la BCE ed è fortemente influenzata dall'inflazione dei servizi (che attualmente si attesta al 4,0% e contribuisce in modo sostanziale all'inflazione headline). L'inflazione dei servizi è a sua volta piuttosto sensibile all'inflazione salariale, da cui l'attenzione della BCE per l'andamento dei salari.

Riteniamo che la BCE possa continuare a preparare il mercato a un taglio dei tassi nella riunione di giugno. A meno di sorprese significative sui prossimi dati salariali e sull'inflazione, riteniamo che quest'anno la BCE possa probabilmente realizzare tagli dei tassi di circa 100 punti base.

 

Gurpreet Garewal - Macro Strategist, Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management - si focalizza sul possibile inizio di riduzione dei tassi in estate:

La BCE continua a segnalare un inizio di riduzione dei tassi in estate, a fronte di un andamento dell'inflazione e delle condizioni del mercato del lavoro in linea con le aspettative. Siamo propensi a sovrappesare i tassi europei rispetto ad altri mercati, in quanto sia la crescita che l'inflazione favoriscono una riduzione delle politiche monetarie restrittive.

Tuttavia, come dimostra la storia degli Stati Uniti, la traiettoria dei tassi di interesse dipende dai dati e richiede un approccio dinamico alle esposizioni alla duration.

 

Felix Feather - Economist di abrdn - non vede fretta della BCE nel tagliare i tassi di interesse:

La decisione odierna conferma che, a parte eventuali sorprese economiche di grande rilievo, la banca si prepara a effettuare un taglio dei tassi nella riunione di giugno.

Non ci aspettiamo, tuttavia, che la banca si affretti a tagliare i tassi d'interesse. Benché abbiano abbracciato l'idea di un taglio dei tassi, i funzionari hanno anche sottolineato la necessità di mantenere una politica restrittiva per un certo periodo di tempo, il che precluderebbe una serie di tagli molto bruschi.

Ciononostante, ci aspettiamo che la banca effettui diversi tagli di 25 punti base prima della fine dell'anno.

 

Secondo Tomasz Wieladek - Economist di Chief European Economistdi T. Rowe Price - la BCE manda chiari segnali di un taglio a giugno:

La BCE ha adottato una forward guidance altamente dipendente dai dati. La banca centrale ha dichiarato che renderà la politica monetaria meno restrittiva quando saranno soddisfatte tre condizioni: calo dell'inflazione sottostante, prospettive di inflazione in linea con l'obiettivo e forza della trasmissione della politica monetaria.

Questo è un chiaro segnale che molto probabilmente taglierà i tassi a giugno, a patto che non ci siano sorprese significative nei dati futuri. Inoltre, indipendentemente dal fatto che sia visto in relazione al tasso neutrale o al tasso d'inflazione, il tasso di riferimento è in territorio altamente restrittivo.

La BCE potrebbe facilmente tagliare i tassi di interesse di 100 punti base e continuare a sostenere di essere in un territorio altamente restrittivo. Ritengo pertanto che quest'anno assisteremo a una sequenza di tagli da parte della banca centrale europea, per un valore complessivo di 100-125 punti base.

 

Sulla stessa lunghezza d'onda Martin Wolburg - senior economist di Generali Investments - che ipotizza un taglio dei tassi di 25 punti base a giugno:

La BCE ha aperto la strada a un cambiamento di politica, con la certezza che la disinflazione continuerà e che la moderazione della crescita dei salari sia un ingrediente fondamentale. Mentre alcuni membri del Consiglio direttivo avrebbero voluto tagliare i tassi già oggi, la maggioranza ha preferito attendere l'aggiornamento delle prospettive a giugno.

Ci aspettiamo che questi dati siano coerenti con la proiezione di disinflazione e che il Consiglio direttivo si attenga al suo discorso di oggi, secondo cui sarebbe opportuno ridurre l'inasprimento della politica monetaria. Continuiamo a prevedere un primo taglio di 25 punti base entro giugno.

 

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