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Volatilità ridotta ma attenzione

Ripartiamo dunque con le contrattazioni sui mercati finanziari con una giornata che potrebbe non rivelarsi volatile nel momento in cui negli Stati Uniti si celebra il Washington’s Birthday

di Redazione Soldionline 16 feb 2015 ore 09:58

A cura di FXCM.it

Ripartiamo dunque con le contrattazioni sui  mercati finanziari con una giornata che potrebbe non rivelarsi volatile nel momento in cui negli Stati Uniti si celebra il Washington’s Birthday; sappiamo come i volumi si riducano sensibilmente quando le piazze d’oltreoceano sono chiuse e come i prezzi tendano a lateralizzare. Naturalmente questa è solo statistica laddove i presupposti in grado di determinare movimenti di mercato non mancano di certo. La settimana scorsa ci ha infatti lasciato in eredità un contesto di volatilità a sprazzi, nel momento in cui non è c’è stato un chiaro e preciso tema che guidasse il mercato nel suo complesso e coadiuvasse l’analisi tecnica con un qualche riferimento correlativo.

Abbiamo però osservato, anche con un pizzico di sorpresa, reazioni a sfavore del dollaro americano in netta antitesi con quanto attestato nei giorni precedenti quado tra  i pochi punti saldi vi era forza proprio la forza del greenback come dimostrato dalla price action del FXCM Dow Jones Dollar Index che era giunto verso nuovi massimi assoluti a 11.885 punti. Anche in tal senso, tuttavia, siamo stati molto cauti nel paventare situazioni di storni significativi per il biglietto verde nel momento “ area 11.785 rappresenta un punto molto caldo anche da grafico giornaliero per eventuali ripartenze up: tra 11.750 e 11.780 sussiste infatti un’area di supporto decisiva per mantenere il contesto bullish del dollaro per i prossimi giorni” per autocitarci.

forex_1Peraltro questa sarà la settimana delle Minute della Federal Reserve, che verranno rese pubbliche il prossimo mercoledì alle 20; esse porranno l’evidenza ancora sul dibattito in seno al FOMC con l’evidenza da un lato dei progressivi e costanti miglioramenti sul fronte del mercato del lavoro al quale si contrappone però lo scenario disinflattivo. Più che verosimile dunque che lo status quo venga nuovamente propinato e che ogni velleità rialzista sui tassi di interesse venga procrastinata. Sarà tuttavia, come sempre,  il wording utilizzato a determinare eventuali aspettative e di conseguenza movimenti di mercato; per quanto possa apparire banale, è stato già infatti foriero di volatilità il passaggio da “considerable period of time” a “patient” nell’ultimo bollettino di Washington. Ad ogni modo è ragionevole ritenere che la concertazione nei movimenti del dollaro potrà riproporsi, dopo che le vendite che lo hanno riguardato nei giorni scorsi non sono state univoche e contemporanee.

Ricorderemo infatti dapprima i rumours che hanno riguardato la Bank of Japan la quale ha dichiarato come la possibilità di ulteriori stimoli monetari possa perfino rivelarsi controproducente; ciò seguito poi dal report sull’Inflazione della Bank of England nel quale si è chiaramente parlato di possibilità di taglio dei tassi di interesse e di espansione del Quantitative Easing se dovessero materializzarsi rischi di deflazione. Uno scenario, come puntualizzavamo,  completamene ribaltato se si pensa che fino al mese scorso la discussione in seno al Board aveva nella possibilità di un rialzo dei tassi (e QE naturalmente invariato) il suo nodo centrale, laddove in maniera quasi paradossale si sia palesato a chiare lettere come allo stato attuale i primi rialzi dei tassi siano da rimandare al terzo trimestre del 2016. Sulla possibilità ora di possibili nuove salite della sterlina in multiday, anche nei confronti del dollaro americano ci siamo già espressi. Restano dunque sul piatto i temi meno  prevedibili del mercato: da un lato l’incontro di oggi che si avrà in sede europea per cercare di districare la questione greca, con probabilità però dunque sfavorevoli di un accordo sul quale le parti contraenti possano convergere con reciproca soddisfazione.

Ciò nel breve potrebbe destabilizzare soprattutto l’euro che dunque andrà osservato con buona attenzione, a  maggior ragione all’interno del contesto odierno verosimilmente poco volatile. Restano poi le questioni internazionali, Ucraina e Medio Oriente, sulle quali però non possiamo che raccomandare cautela operativa. Ci auguriamo non ci taccerete di stucchevole ridondanza se riproponiamo che “ in ottica di trading sui mercati sono situazioni di impossibile previsione e ciò deve sollecitare tanto più ad un utilizzo accorto della leva finanziaria, alla ricerca di precisi e rilevanti punti tecnici sui quali lavorare e dunque al privilegiare posizionamenti degli stop loss  non troppo ravvicinati pena l’essere spazzati via dal mercato per spike casuali del mercato e  non per aver fallito la direzione del prezzo.”

                                                                                                                    
ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO
Come detto nei giorni scorsi, lo scenario di breve per il cambio principe è ora rialzista con la forte evidenza del supporto a 1,1380 che sostiene dunque l’azione del prezzo. Il grafico daily individua con chiarezza come ci troviamo tuttavia su un’area di resistenza considerevole, utile quindi per ripartenze strutturali al ribasso per il cambio. Ipotesi però di cui al momento ci limitiamo ad osservare le caratteristiche. Da grafico orario ci muoviamo in perfetta lateralità con l’area 1,1430/40 che dunque potrebbe condurre a nuove vendite di breve verso il già citato supporto. Eventuali tentativi al rialzo potrebbero manifestarsi sopra 1,1440 per 1,1465 e sopra questo fino a giungere in area 1,15. Al ribasso saremo invece più prudenti ed attenderemo violazioni sotto 1,1355 per posizioni corte anche più importanti dal punto di vista della leva finanziaria.

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DOLLARO-YEN
“Come detto nella prima parte 118,35 rappresenta un’area di grande interesse per ripartenze del cambio e ciò appare già essere stato provato poche ora fa dal prezzo. Da grafico orario siamo ora in scenario ribassista con la possibilità che l’attuale divergenza rialzista prezzo/stocastico possa manifestarsi fino ad area 119,00/20 per poi portare a nuove vendite in direzione 118,50 in primis.” Dunque molto tecnico il cambio che ha ben rispettato i dettami tecnici che ci eravamo imposti venerdì. L’apertura settimanale mostra un gap ribassista che dunque potrebbe favorire nuove salite proprio da area 118,35 verso 118,80 e 119. Queste dunque le aree per ripartenze al ribasso sul test proprio di 118,35 che, laddove violato, vede a 118 il target ideale. Cambiamenti più importanti al rialzo arriverebbero sopra 119,25.

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DOLLARO-STERLINA

“Come accennato, appare buono a tal punto il percorso rialzista intrapreso dal cambio che ha dunque violato al rialzo, oltre che 1,5315, anche il fondamentale 1,5345 a favore di target che sono posti ben oltre a 1,5490. Utile in tal senso l’area di supporto di breve a 1,5375 per rientrare long, seguita da 1,5345. Questi i 2 punti di entry long facilmente individuabili. Short quindi da rinviare ben al di sotto, con rientri sotto 1,5315.” View di venerdì dalla quale non possiamo che trarre conferme. I gap rialzisti potrebbero esser colmati nel breve con ritracciamenti che potrebbero dunque riguardare area 1,54 e perfino 1,5370 prima di ripartenze up verso i massimi recenti e il target più importante a 1,5485.

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DOLLARO AMERICANO-DOLLARO AUSTRALIANO

“Lecito dunque ora attendersi dei ritracciamenti  che proprio in area 0,7750 trovano un potenziale target per ripartenze up che al momento però vanno ritenute contenute al retest di area 0,78 e timide estensioni a 0,7840. Lo scenario short potrebbe ritornare di grande attualità già sotto 0,7750.” Confermiamo in toto quanto scritto venerdì. Scenario di breve dunque long con buoni supporti tra 0,7765 e 0,7780 verso 0,7825 e 0,7840. 0,7750 il trigger short, 0,7725 quello più conservativo.

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Dax

“Lecito attendersi dei ritracciamenti di breve che potranno riguardare area 10.910/20 dal quale poi pensare ai primi riacquisti. Nuovi massimi potrebbero superare dunque quota 11mila punti e ci muoveremo solo in ottica di money management in assenza di riferimenti precedenti, una volta raggiunti quei punti. Considerando un’area neutra quella tra 10.915 e 10,875, rimanderemo gli eventuali short sotto questo livello verso naturalmente 10.810.” Nulla è cambiato dunque da venerdì per quello che concerne l’indice tedesco. Resta ancora a riferimento l’area di supporto tra 10.900 e 10.920 per ripartenze verso i massimi che già hanno toccato area 11mila punti. Poco altro dunque da aggiungere.

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Oro
“Nervosa dunque la price action dell’oro i cui tentativi rialzisti non hanno però ancora attivato gli ordini long sopra 1.231. Non facile dunque adesso l’operatività sul gold che comunque ci fa guardare in short sotto 1.228 in direzione 1,221 in primis. Ancora, sopra 1.231 imposteremo long prudenti verso 1.238 in primo luogo.” Scattati dunque timidamente gli ordini long a 1,231 e con cautela stimiamo rialzi in direzione 1.238 in primo luogo per stop in pari. 1.244 il target successivo. Short sotto 1.228 con obiettivo sui minimi.

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