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Ritorna la volatilità?

Tornano, o meglio, potrebbero tornare ad essere protagonisti i dati macroeconomici. Sì, in quanto dopo la settimana trascorsa assisteremo alla decisione della Federal Reserve sul fatto di terminare o meno il QE

di Redazione Soldionline 27 ott 2014 ore 09:33

A cura di FXCM

Tornano, o meglio, potrebbero tornare ad essere protagonisti i dati macroeconomici. Sì, in quanto dopo la settimana trascorsa, molto tranquilla dal punto di vista delle pubblicazioni, assisteremo alla decisione della Federal Reserve sul fatto di terminare o meno il QE, al rilascio dell’inflazione europea ed alle decisioni della RBNZ sui tassi. Questi gli appuntamenti più importanti, oltre alla pubblicazione di alcuni dati “minori”, definiamoli così, quali l’IFO tedesco in mattinata, gli ordini di beni durevoli americani, il Pil americano, tutti dati non direttamente legati a decisioni di politica monetaria, veri market mover del momento. Non ci aspettiamo grosse sorprese dal punto di vista delle pressioni inflazionistiche europee, che dovrebbero rimanere molto moderate (attese a 0.4% e a 0.8% per quella core) e non andranno ad incidere, almeno non fino a quando saremo nel 2015, sull’operato della BCE, mentre ci attendiamo molto nervosismo in virtù del meeting della Fed che potrebbe decidere di concludere, come da scaletta, il programma di acquisto di asset a sostegno dell’economia. Questo inizierebbe ad aprire scenari interessanti su cui ragionare in quanto non verrebbero più introdotti soldi freschi nell’economia (soldi che fin’ora, in linea tendenziale, sono stati indirizzati sui listini a ricerca di rendimenti più alti dei tassi vicino a zero che stanno circondando il pianeta) il che potrebbe pesare sui listini, listini che hanno comunque effettuato un secondo rimbalzo significativo dopo il secondo tentativo significativo di storno che, per il momento, non si è ancora trasformato in un cambiamento strutturale di trend. Si tratterà di comprendere come si muoveranno le aspettative sui tassi di interesse e di come verranno descritte nelle minute dell’istituto centrale le intenzioni di Yellen e compagni (ricordiamo che non è prevista la conferenza stampa post decisione), ma sostanzialmente crediamo che, allo stato dell’arte attuale, non si possano escludere degli ultimi tentativi di rialzo prima di ragionare sulla partenza di movimenti ribassisti definitivi, non ancora realizzabili per il momento. Per quanto riguarda strettamente la giornata di oggi sarà interessante assistere alla reazione dei mercati dopo i risultati degli stress test sulle banche. 24 istituti su 123 non hanno passato i suddetti e 14 di essi non hanno ancora implementato azioni a difesa dei propri conti, tra cui la peggiore in graduatoria Monte dei Paschi di Siena. Le borse asiatiche ed i futures americani non hanno reagito in maniera particolare, è possibile assistere però a decorrelazioni di breve soprattutto tra indice italiano (che potrebbe vivere delle pressioni) e tedesco.

ANALISI TECNICA VALUTE
valute2EurUsd: chiusura settimanale a scarsa volatilità per il cambio principe. Proprio il weekly mostra la formazione di una inside, evidenziando la volatilità ridotta proprio rispetto alla settimana precedente. Il giornaliero ci presenta ancora una situazione di stampo ribassista in cui ancora lontane appaiono le aree di resistenza significative, vedi 1,2735 e 1,2765 in primo luogo. Ancora attivo il pattern di divergenza inversa ribassista prezzo/stocastico peraltro proprio su questo time frame. Significativo ora il livello di 1,2710 per consentire prime vendite che si però andrebbero implementate sotto 1,2680 in direzione 1,2635. Proprio 1,2680, da grafico orario, può rappresentare un primo punto di acquisto in direzione dei livelli di apertura settimanale che, se superati, vedono in 1,2735 il target successivo.

UsdJpy: Il daily evidenzia ancora una volta come sia cruciale il livello di 108,35 per un vero ritorno a potenziali ed importanti rialzi del prezzo. Tale livello, se oltrepassato, ci permetterebbe di guardare al livello di 108,70. E’ interessante sul time frame a 4 ore seguire la divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico che, da confluenze grafiche, andrebbe però tradata al superamento al ribasso di area 107,50 verso target a 106,80. Fino a quel punto l’impostazione resta rialzista per primi acquisti proprio in area 107,80 verso 108,35. E il grafico orario non può che fornirci conferma di ciò.

GbpUsd: doji settimanale per il cable che continua a mostrare una price action nervosa per quanto ancora fondamentalmente impostata al ribasso. Il daily ancora una volta ci presenta la forte resistenza tra 1,61 e 1,6175, fondamentale per ancorare il prezzo al ribasso. E’ proprio in area 1,61 che potremmo assistere allo swing dello stocastico in H4, per rivedere area 1,6025. Per lo short conviene però attendere il superamento al ribasso di area 1,6085 che da grafico orario rappresenta una confluenza grafica di supporto.

AudUsd: controversa anche l’impostazione tecnica dell’australiano a cominciare proprio dal grafico settimanale. Il daily continua invece a sottolineare l’importanza delle resistenze tecniche, prima fra tutte 0,8820. Da lì le vendite offrono un potenziale buon rapporto rischio/rendimento in favoe di 0,8765 e 0,8750 prima di ulteriori estensioni al ribasso verso area 0,87. Pochi invece gli spunti rialzisti per i quali verosimilmente converrà attendere l’approdo sui punti di supporti appena citati.

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