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QE europeo ed euro giù

Draghi e la BCE non hanno deluso le aspettative, comunicandoci la decisione di implementare l’espansione del programma di acquisto di bond, che oltre agli ABS ed ai covered bond, interesserà anche i titoli di stato

di Redazione Soldionline 23 gen 2015 ore 10:02

A cura di FXCM.it

Draghi e la BCE non hanno deluso le aspettative, comunicandoci la decisione di implementare l’espansione del programma di acquisto di bond, che oltre agli ABS ed ai covered bond, interesserà anche i titoli di stato. 60 miliardi al mese fino a settembre 2016 al fine di riportare l’inflazione su livelli accettabili, ovvero vicini al 2% nel medio termine. Non si acquisterà più del 25% di ogni emissione e non più del 33% del debito complessivo dell’emittente. Andremo a dettagliare le linee guida del programma all’interno del nostro Morning Meeting, in questa sede vogliamo ragionare di mercato puro. Un mercato che ha “premiato” la decisione con una discesa della moneta unica che, come da attese, ha aggiornato i minimi dell’anno, di fronte a borse che hanno reagito bene, andando a formare nuovi massimi relativi per quanto riguarda il Ftse Mib e nuovi massimi assoluti sul fronte tedesco, con le materie prime che hanno proseguito i loro movimenti di breve periodo senza risultare impattati dalla decisione. Il fattore che più ci tranquillizza (anche se dovremo prestare molta attenzione a quanto accadrà domenica in Grecia, il che potrebbe portare ad aperture in gap domenica sera in Asia – riproponiamo un video che spiega il funzionamento degli ordini di fronte a salti eventuali di prezzo per consapevolizzare i trader) deriva proprio dalla price action mostrata dal mercato ieri, senza salti di prezzo significativi su tutti gli strumenti. Abbiamo seguito come di consueto la conferenza stampa in diretta e abbiamo seguito insieme ai nostri trader i movimenti di EurUsd minuto per minuto. Dopo la volatilità iniziale, che come previsto è risultata birdirezionale (prima abbiamo tentato delle discese per poi risalire prima di cominciare la discesa ordinata che siamo stati in grado anche di lavorare) l’euro ha cominciato, prezzo dopo prezzo, a muoversi verso le soglie tecniche più interessanti, raggiungendo anche i target posti in area 1.1375 fino ad arrivare alle ultime soglie di attenzione per quanto suggerito dalle classi di volatilità studiate ed ipotizzate. Un movimento partito dopo l’inizio della conferenza stampa, pur essendo il mercato a conoscenza che Draghi, alle ore 14.30, avrebbe comunicato ulteriori misure di stimolo monetario. Un’attesa durata 45 minuti (alle 13.45 la decisione di mantenere i tassi invariati con l’indicazione di quanto sarebbe successo in press conference) dovuta al fatto che molti investitori, fino all’ultimo, non sapevano se si sarebbe cominciato da subito il QE o se sarebbe stato indicato come una misura in attuazione futura ma che, una volta chiarificato il tutto, ha portato alle vendite di euro che hanno completato lo sconto da parte dei prezzi di quelle che, prima erano aspettative relative ad un QE (che hanno portato i prezzi fino a 1.1500), ora sono delle certezze. Parte degli acquisti si rivolgeranno alle banche che vivranno degli switch in portafoglio tra bond venduti alla BCE e liquidità che riceveranno in cambio. Questa liquidità, ha detto Draghi, ci si aspetta che venga utilizzata per incrementare il livello di prestiti ad imprese e famiglie in quanto se dovesse essere depositata presso la BCE costerà un tasso negativo. Si spera in questo modo di migliorare l’erogazione del credito, e con essa, la ripresa dell’economia. Continuiamo a concentrarci su orizzonti di breve periodo, prestando attenzione al fatto che, dopo aver digerito quanto comunicatoci, il mercato ha ricominciato ad acquistare dollari contro tutto, un buon segnale correlativo che continueremo, come fatto durante queste prime settimane dell’anno, a studiare alla ricerca di una “luce verde” che ce le possa far considerare dal punto di vista operativo. Un’ultima cosa. Non è ancora il momento dal punto di vista correlativo, ma ci pare una buona idea quella di iniziare ad osservare con attenzione i movimenti che si verificano su EurUsd, UsdChf e EurChf, a scopo di poter anticipare dei movimenti sull’EurUsd, torneremo su questi concetti nel momento in cui ci sembreranno significativi.

ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO
euro_19Ottimi sia la tenuta delle resistenze studiate che gli approfondimenti fino ai target indicati, con una price action che, come abbiamo avuto modo di vedere, è risultata tranquilla ed in linea con la liquidità che caratterizza il mercato valutario. Ci troviamo oggi con i prezzi sotto la media mobile a 21 esponenziale, che insieme all’area passante tra 1.1375 e 1.1395 potrebbe rappresentare una buona zona su cui pensare ad acquisti di dollaro, per ritorni sui minimi ed eventualmente tentativi di estensione verso 1.12 ¾. Prestiamo attenzione al fatto che ci troviamo di fronte ad un venerdì particolare, che arriva dopo una forte discesa dell’euro e prima del week end greco, per cui potrebbero partire delle prese di profitto, che valuteremo nel momento in cui i prezzi dovessero tornare sopra 14 figura (tolleranza di almeno 5 punti), con primi approdi in area 1.1430 che, soltanto se superata, potrebbe portare alla visitazione dell’area che si distribuisce tra 1.1460/1.1490.

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DOLLARO-YEN
Sotto area 117.65 sono stati raggiunti i primi target, anche se, data la mancanza di un buon R/R indicata ieri, non abbiamo lavorato su questa coppia di valute. Siamo all’interno di una congestione che si muove tra 117 .14 e 118 ¾, che definisce una fase laterale a rischio sulle resistenze in caso di continuazione degli acquisti di dollaro concertati, cui abbiamo assistito ier a partire da metà pomeriggio. Ragioneremo meglio sui dettagli all’interno della nostra Live Trading Room, ma curiamo eventuali storni verso figura per valutare eventuali acquisti di dollaro.

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STERLINA-DOLLARO
La rottura a ribasso di area 1.5095, avvenuta non sulle parole dei due membri della BoE che hanno parlato ieri mattina, ma dopo la comunicazione del QE da parte della BCE (il che poteva fornire maggiore certezza operativa, dato il movimento sottostante a rialzo del dollaro contro tutte le major), ha condotto al raggiungimento dei minimi precedenti, con i prezzi che si stanno muovendo ora sotto le resistenze di breve, statiche e dinamiche (punti precedenti e media a 21). Dopo questo aumento di volatilità la situazione tecnica della sterlina risulta più pulita, seguiamo per cui la possibilità di acquistare dollaro nel caso in cui i prezzi si portino sopra area 1.5025 ma non sopra 1.50 ½, per potenziali ritorni verso i minimi, con l’idea che ritorni sorpa zona 1.50 ¾ potrebbero portare a tentativi di accelerazione verso 1.5110/25.

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DOLLARO AUSTRALIANO
Davvero ottima la tenuta delle resistenze individuate ieri intorno a 0.8125 (livello di stop 0.8145 e di reverse su 0.8175) con conseguente discesa e raggiungimento dei target posti a 0.80 ¾ ed estensioni oltre 0.8050, effettivamente avvenute. Siamo ora in attesa di eventuali correzioni per valutare la possibilità di vendere nuovamente l’australiano, con le prime zone di attenzione che passano tra 0.8035 e 0.8050, per ritorni dapprima verso 0.8015 per poi poter ipotizzare i minimi di stanotte. Nel momento in cui le quotazioni dovessero superare l’area che viene compresa tra 0.8070 e 0.8085 potrebbe essere possibile valutare eventuali tentativi di estensione verso 0.8110 e 0.8130.

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