Oro: terminata la settimana in perdita
Dopo un inizio di settimana tranquillo, dovuto alla chiusura del mercato di Londra per due giorni di festività nazionale, l’oro ha terminato la settimana in perdita, a causa della caduta di giovedì
di Redazione Soldionline 11 giu 2012 ore 11:18Di Ben Traynor - BullionVault
Dopo un inizio di settimana tranquillo, dovuto alla chiusura del mercato di Londra per due giorni di festività nazionale, l’oro ha terminato la settimana in perdita, a causa della caduta di giovedì che ha azzerato quasi totalmente i guadagni di venerdì scorso.
L’argento, che non aveva visto lo stesso guadagno dell’oro in chiusura della settimana precedente, è salito mercoledì prima di cadere anch’esso giovedì. Giovedì è stato anche il giorno in cui il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke è apparso davanti al Congresso per parlare al Joint Economic Committee.
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Per dovere di cronaca, l’oro e l’argento hanno cominciato a cadere prima che Bernanke cominciasse a parlare, mentre i mercati reagivano alla dichiarazione che nel frattempo era già stata pubblicata sul sito della Fed.
Alcuni trader avevano scommesso che Bernanke avrebbe lasciato intendere che si fosse una possibilità per ulteriore quantitative easing, e quando non c’è stata il prezzo ha immediatamente cominciato a scendere.
Se ignoriamo il salto della scorsa settimana, il downtrend nel prezzo dell’oro che è iniziato alla fine di febbraio sembra essere ancora in vigore. Non sembra essere una coincidenza il fatto che il trend cominciò con un’altra dichiarazione di Bernanke al Congresso, durante la quale (come è accaduto questa settimana) non fu fatto cenno ad una nuova eventuale tranche di quantitative easing.
C’è da dire che Bernanke non ha detto nulla di nuovo:la Federal Reserve interverrà come necessario se la crisi dell’Eurozona dovesse peggiorare. Ha inoltre descritto la politica fiscale degli Stati Uniti come “non sostenibile” e invitato la politica a fare fronte al problema.
Tali dichiarazioni hanno fatto eco a quelle di Mario Draghi, presidente della BCE, che appena il giorno prima aveva dichiarato che alcuni tra i problemi dell’Unione Europea non hanno a che fare con la politica monetaria, e che la BCE non dovrebbe compensare per la mancanza di azione delle altre istituzioni europee. Le banche centrali sembrano essere d’accordo sulla necessità che altri settori istituzionali prendano delle decisioni. Sembra però che presto o tardi saranno proprio le banche centrali ad essere nuovamente costrette ad agire.
In Europa, la Spagna ha venduto bond decennali per un valore di due miliardi di euro, per un rendimento di poco più alto del 6%, eppure ha dovuto subire il downgrade dell’agenzia di rating Fitch. Fitch ha inoltre dichiarato che l’anno prossimo si troverà costretta a downgradare gli Stati Uniti a meno che Washington non sviluppi “un piano di consolidamento fiscale credibile.”
La Banca Centrale Cinese ha sorpreso il mercato questa settimana riducendo i tassi di interesse per la prima volta dal 2008. La Cina ha un ruolo chiave nel mercato dell’oro globale, e gli ultimi dati la indicano come il maggiore compratore nel mondo nei sei mesi da settembre 2011 a marzo 2012, subito prima dell’India il cui primato storico è stato intaccato dalla debolezza della rupia. Nel frattempo, i dati di esportazione diffusi da Hong Kong questa settimana indicano che le importazioni d’oro dalla Cina sono aumentate in aprile rispetto al mese precedente.
Questo fine settimama la Cina divulgherà diversi dati economici, tra cui quelli legati all’inflazione e al commercio. I rumor indicano che è possibile che sabato la Spagna chiederà un bailout per salvare le banche.