NAVIGA IL SITO

L’India continua la sua politica restrittiva sull’oro

Continua la politica restrittiva di Nuova Delhi, nonostante il Ministro del Commercio Anand Sharma ne auspichi un’attenuazione. E nel frattempo cresce il contrabbando

di Redazione Soldionline 17 mar 2014 ore 12:04
A cura di BullionVault

"Le restrizioni all’import di oro, in India, devono essere riviste per poter soddisfare la domanda dell’industria per la produzione di gioielli", ha affermato martedì il Ministro del Commercio indiano.
Fonti attendibili affermano che i funzionari doganali stiano riducendo la fornitura ordinando sequestri di scorte di oro con il fine di scoraggiare il contrabbando, quest’ultima fonte di paura da parte del Ministro.

LEGGI ANCHE: In aumento il contrabbando di oro in India

"Dobbiamo assicurare un’adeguata disponibilità di oro per l’industria dei gioielli. E’ un settore molto importante del nostro export e dobbiamo fare in modo di avere un giusto equilibrio. Una sovraregolamentazione porterebbe ad un altro problema di contrabbando", riferisce Anand Sharma ai giornalisti.

LEGGI ANCHE: Le prime 10 nazioni del mondo per riserve auree ufficiali?

oro_21Surendra Mehta, segretaria generale dell’associazione indiana della India Bullion & Jewellers Association (l’associazione che rappresenta il mercato dei lingotti d’oro e degli operatori del mercato), ha affermato che "i funzionari doganali del Governo stanno eseguendo controlli e  sequestrando oro in diverse zone nel tentativo di riconciliare il numero dei lingotti di oro tenuti dai grossisti con la piccola quantità consentita per l’import dalla restrittiva legislazione dello Stato".

Attraverso lo sciopero di lunedì 10 marzo, con la collaborazione della Bullion Association di Mumbai, degli oltre 1.200 operatori del settore ed altre organizzazioni che la Mehta rappresenta, quest’ultima ha richiesto la fine dei controlli e dei sequesti ed un affievolimento della regolamentazione anti import.
L’india, in passato nazione numero uno per il consumo di oro al mondo, non ha miniere interne di produzione.

Il deficit nel commercio ha portato il suo Governo, nel luglio del 2013, a proibire l’import di oro, di fatto, attraverso la regola dell’80/20, in funzione della quale il 20% dell’import deve essere riesportato prima che l’80% venga rilasciato dal deposito dell’aereoporto o del porto.
In virtù di questa regola, il contrabbando si è incrementato, aggiungendo all’attuale deficit una percentule del 20%, equivalente a 45 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi.

L’import di oro nel Gujarat, stato benestante situato nella parte nord ovest della nazione ed attualmente governato dal primo ministro Nareandra Modi, è diminuito raggiungendo il livello più basso dall’inizio della crisi globale del 2009 che ha dato il via al primo flusso in uscita del metallo dall’inizio della grande depressione, secondo i dati mostrati questa settimana.

oro_26La compagnia Gujarat State Export Cargo Ltd, che offre servizi di trasporto per importatori ed esportatori,  afferma che tra l’aprile del 2013 ed il febbraio del 2014, l’aeroporto di Ahmedabad ha visto transitare il 40% in meno di oro (circa 87 tonnellate) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Tuttavia, a livello nazionale, dati ufficiali mostrati dalla banca australiana Macquarie affermano che l’import di 35 tonnellate di lingotti pari ad un valore di 1.4 miliardi di dollari del 2014, sono "ampiamente in linea con le stime degli scambi e i dati più alti da luglio a questa parte", quando la regola dell’80/20 è stata imposta.

Il dirigente del partito del Congresso sembra destinato a perdere le elezioni a vantaggio del partito nazionalista Hindu BJP di Modi per le elezioni di maggio.
Modi ha sostenuto il settore dell’industria dell’oro lo scorso settembre, da quando i ministri di governo hanno ripetutamente avvertito la necessità di un riesame della normativa restrittiva e portare i tassi di interesse sui lingotti d’oro al 10%.

bullionvault
Tutte le ultime su: oro , india
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.