L’America muove i mercati
Alta volatilità caratterizzata da acquisti di dollaro americano venerdì pomeriggio, in seguito alla pubblicazione dei dati sui Non Farm Payrolls e sul tasso di disoccupazione americano
di Redazione Soldionline 9 mar 2015 ore 09:49A cura di FXCM.it
Alta volatilità caratterizzata da acquisti di dollaro americano venerdì pomeriggio, in seguito alla pubblicazione dei dati sui Non Farm Payrolls e sul tasso di disoccupazione americano, con la creazione di 295.000 nuovi posti di lavoro ed il raggiungimento di un livello di disoccupazione pari a 5.5%. E’ più di un anno che l’America procede alla creazione di nuovi posti di lavoro a ritmi minimi di 200.000 nuove buste paga al mese e ci stiamo pian piano dirigendo verso il livello di piena occupazione voluto dalla Yellen, un livello non ancora raggiunto ma che potrebbe essere un obiettivo verosimile nel momento in cui la ripresa dovesse continuare su queste corde. La reazione del mercato non si è lasciata attendere, con i prezzi che sono tornati a muoversi in maniera coordinata, confermandoci come il dollarocentrismo continui a rimanere uno scenario da seguire a livello di analisi ed operativo nel momento in cui vengono rilasciati dati sul fronte americano. Un dollarocentrismo che, come accennato, ha fatto si che si realizzassero delle importanti salite del biglietto verde contro tutto (materie prime incluse) con una sorpresa sul lato listini americani (che operativamente non ci ha interessati in quanto, come avreste dovuto vedere anche all’interno della Trading Room nel momento in cui seguivamo la release dei dati, si ipotizzavano degli ingressi long soltanto al superamento dei massimi relativi di breve che si distribuivano tra il 4 ed il 5 marzo). Come sapete, la nostra posizione di medio periodo sulle borse è stata improntata fino ad ora verso nuovi rialzi ed a nuovi massimi e, allo stato dell’arte attuale, continuiamo a credere che non sussistano delle condizioni strutturali valide che potrebbero portare a discese definitive dei prezzi. Non possiamo però non ragionare sul fatto che, di fronte a buoni dati (ottimi diremmo) i listini, dopo dei primi tentativi di salita, abbiano stornato in maniera importante, in seguito a vendite ascrivibili a prese di profitto, da parte di investitori che, in qualche modo, hanno ragionato sul futuro economico dell’America, portando alla realizzazione di un movimento basato su aspettative che tornano a crearsi ed a muoversi in maniera asimmetrica tra di loro. Di che aspettative stiamo parlando? Di quelle sulle tempistiche del rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, una mossa sulla quale si è molto ragionato soprattutto dopo le parole delle Yellen di fronte al Congresso, dove non si è più utilizzato il termine “paziente” quando si è parlato dell’atteggiamento dell’istituto centrale di fronte al tema di normalizzazione della politica monetaria. La chairwoman (passateci questa costruzione) ha infatti lasciato intendere che se le cose dovessero andare bene si rialzeranno i tassi, ma ciò è un qualcosa che verosimilmente non si realizzerà in “a couple of meetings”. Nel momento in cui i rialzi di tassi infatti dovessero concretizzarsi, potrebbe essere possibile assistere a ribilanciamenti di portafogli istituzionali e privati, con storni importanti a livello di listini che si troverebbero privati di parte della liquidità che fino ad ora a sostenuto i corsi azionari, scenari dai quali, coloro che sono strutturalmente lunghi di borse, devono difendersi andando a prendere profitto prima che sia troppo tardi. Bene, i movimenti di venerdì lasciano ipotizzare delle creazioni di aspettative (da parte di una minoranza degli investitori) che vedono la concreta possibilità che i tassi vengano rialzati prima di giugno, uno scenario a nostro parere non principale. Crediamo infatti che la Fed abbia timore di accelerare un processo nuovo anche per loro, degli errori potrebbero essere pagati cari.
ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO
Perfetta la situazione tecnica studiata sull’euro, con i prezzi che hanno raggiunto i target indicati e che hanno esteso ben oltre l’area di 1.09 ¼ (l’avete seguito sia con Davide all’interno della Trading Room sia con me su Class CNBC, dove venivano ipotizzati target in area 1.0850 nel caso in cui i dati fossero stati favorevoli all’America). Ci troviamo ora con i prezzo sotto la media a 21 oraria e sotto gli ultimi punti statici precedenti, il che ci fa ragionare sull’area che passa tra 1.0875 e 1.0885 per ipotizzare degli acquisti di dollaro, per ritorni verso 1.0850, 1.0825 ed eventualmente dei tentativi di estensione verso area 1.0780 in caso di raggiungimento dei primi livelli indicati con stocastico orario lontano dall’ipervenduto. Nel momento in cui le quotazioni dovessero superare a rialzo le resistenze, potremmo assistere a blandi tentativi di risalita, che potrebbero esaurirsi all’interno dell’area che si distribuisce tra 1.0900 e 1.09 ¼, dove eventualmente potrebbe essere possibile studiare dei potenziali acquisti di dollaro americano (se lo stocastico orario si dovesse trovare impostato a ribasso) per ritorni verso 1.0890 e gli altri target già visti, tenendo conto che in caso di superamento definitivo di area 1.0940 potremmo assistere a tentativi di ripartenza verso 1.0990.
DOLLARO-YEN
Perfetto il movimento del cambio, che dopo aver visitato le aree ipotizzate come potenzialmente di acquisto, ha raggiunto i massimi, superandoli come da attese, senza che per il momento si sia formata la divergenza ribassista a 4 ore ipotizzata venerdì mattina. Divergenza quest’ultima, che potrebbe effettivamente confermarsi su un grafico a 4 ore, sul quale potrebbe essere possibile ipotizzare degli anticipi operativi in virtù della vicinanza dei prezzi ai massimi relativi di venerdì, tenendo conto che nell’area che passa tra 120.25 e 120.60 potrebbero distribuirsi degli importanti supporti di livello 1 e 3 (sia orari che a 4 ore), il che deve far pensare a scenari prudenti di prese di profitto parziali e di posizionamento di stop in pari nel momento in cui i prezzi dovessero arrivare in quest’area. Nel momento in cui infatti tali supporti dovessero intervenire, potremmo assistere a tentativi di ripartenza verso i massimi che, se raggiunti, potrebbero lasciare spazio a tentativi di estensione verso i massimi precedenti (questo sia in caso di divergenza realizzatasi e contenuta dai supporti, sia in caso di partenza diretta a rialzio senza conferma della divergenza).
DOLLARO-STERLINA
Perfetta anche la situazione tecnica studiata sul cable, con la tenuta delle aree di resistenza studiate ed il raggiungimento dei target ipotizzati. Target ben superati dai prezzi, che ora si trovano in fase di storno sotto la media a 21 oraria e sotto le resistenza statiche di breve che si distribuiscono tra 1.5115 e 1.5130. Oltre tale area, potrebbe essere possibile ipotizzare dei tentativi di ripartenza verso 1.5200, con 1.5170 a fungere da possibile scoglio, con l’idea che se i prezzi dovessero stornare direttamente sotto area 1.5040 potremmo assistere a tentativi di indirizzamento verso 1.5025 , i minimi, ed eventuali estensioni verso 1.4990 se tali livelli dovessero essere raggiunti con uno stocastico orario lontano dall’ipervenduto. Se dovessero essere raggiunte le resistenze, i potenziali target coinciderebbero con quelli visti, con l’accortezza di considerare come primo livello utile l’eventuale ritorno verso 1.5080.
DOLLARO AMERICANO - DOLLARO AUSTRALIANO
Continua la poca pulizia tecnica del dollaro australiano, con i prezzi che hanno rotto a ribasso gli ultimi supporti di breve e che ora potrebbero cercare le resistenza, ipotizzabili in area 0.7740/50, dove potrebbe essere possibile ipotizzare degli acquisti di dollaro americano, che dettaglieremo meglio all’interno della nostra Live Trading Room.