Il dollaro e il prezzo dell’oro
Anche oggi il prezzo dell’oro ha fatto notizia per i massimi storici contro il dollaro
di Redazione Soldionline 29 set 2010 ore 14:26
a cura di Adrian Ash - BullionVault.it
Anche oggi il prezzo dell’oro ha fatto notizia per i massimi storici contro il dollaro.
Dopo un periodo paragonabile soltanto a quanto accadde nell’estate del 1991 in cui il prezzo dell’oro e il dollaro si sono mossi in tandem (45 giorni di trading conclusi con una media di correlazione giornaliera di +0,58) il prezzo dell’oro ha alla fine ripreso la tradizionale relazione con il greenback lo scorso venerdì, muovendosi in direzione opposta a quella del dollaro nei mercati forex.
Secondo quanto insegna la storia, dovremmo aspettarci ulteriori rialzi contro il dollaro, visto che i periodi di correlazione positiva sono tipicamente seguiti da periodi di correlazione negativa, con il dollaro e l’oro che si muovono quindi in direzione opposta.

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Non significa che non sia lecito aspettarsi nuovi profitti anche investendo in valute diverse, visto che l’oro sta continuando il suo uptrend contro tutte le valute principali, e vista la politica delle banche centrali di svalutare le proprie monete contro il dollaro.
“Si nota un certo nervosismo da parte degli investitori rispetto alla politica monetaria mondiale, a partire dall’intervento sullo yen” dichiara alla Reuters Matthew Turner, stratega nel campo dei metalli preziosi per Mitsubishi. “Sono in tanti ad aver intuito una corsa al ribasso, secondo la quale le banche centrali stampano nuova moneta per reflazionare le proprie economie: l’oro non può che trarne vantaggio.”
La Banca del Giappone sta vendendo yen per rafforzare il dollaro, mentre la Banca d’Inghilterra ha tenuto i tassi di interesse reali della sterlina a meno di zero per ormai 24 mesi. Nonostante la retorica espressa lo scorso maggio durante la crisi in Grecia, la Germania e la Francia preferirebbero un euro debole, mentre la nuova “flessibilità” di Pechino (forse un preludio ad una nuova strategia che prevede un ulteriore acquisto di yen) ha fino ad ora concesso solo un rialzo di appena l’1,4% contro il dollaro.
Non è che un assestamento, se paragonato al 4,8% dello yuan nel primo trimestre 2008, o al 5,5% del dollaro neozelandese, all’8,7% dell’Aussie, e al 15% del franco svizzero negli ultimi tre mesi.
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Se considerata a lungo termine, il bull dell’oro non avviene quindi contro una particolare valuta. Dal 2000, il valore dell’oro è più che quadruplicato nei confronti di tutte le valute, come è mostrato nel grafico (che mostra il prezzo dell’oro giornaliero nelle principali dieci valute, proporzionalmente al peso di ciascuna economia, e partendo con un valore di 100 il 1 gennaio 2000).
E, purtroppo per i trader che cercano di anticipare il prezzo dell’oro in dollari, lungo tutto il 2010 (come pure negli ultimi 40 anni) la correlazione tra il prezzo dell’oro e il dollaro è statisticamente insignificante: +0,02 nel primo caso, -0,15 nel secondo.
Anche oggi il prezzo dell’oro ha fatto notizia per i massimi storici contro il dollaro.
Dopo un periodo paragonabile soltanto a quanto accadde nell’estate del 1991 in cui il prezzo dell’oro e il dollaro si sono mossi in tandem (45 giorni di trading conclusi con una media di correlazione giornaliera di +0,58) il prezzo dell’oro ha alla fine ripreso la tradizionale relazione con il greenback lo scorso venerdì, muovendosi in direzione opposta a quella del dollaro nei mercati forex.
Secondo quanto insegna la storia, dovremmo aspettarci ulteriori rialzi contro il dollaro, visto che i periodi di correlazione positiva sono tipicamente seguiti da periodi di correlazione negativa, con il dollaro e l’oro che si muovono quindi in direzione opposta.

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Non significa che non sia lecito aspettarsi nuovi profitti anche investendo in valute diverse, visto che l’oro sta continuando il suo uptrend contro tutte le valute principali, e vista la politica delle banche centrali di svalutare le proprie monete contro il dollaro.
“Si nota un certo nervosismo da parte degli investitori rispetto alla politica monetaria mondiale, a partire dall’intervento sullo yen” dichiara alla Reuters Matthew Turner, stratega nel campo dei metalli preziosi per Mitsubishi. “Sono in tanti ad aver intuito una corsa al ribasso, secondo la quale le banche centrali stampano nuova moneta per reflazionare le proprie economie: l’oro non può che trarne vantaggio.”
La Banca del Giappone sta vendendo yen per rafforzare il dollaro, mentre la Banca d’Inghilterra ha tenuto i tassi di interesse reali della sterlina a meno di zero per ormai 24 mesi. Nonostante la retorica espressa lo scorso maggio durante la crisi in Grecia, la Germania e la Francia preferirebbero un euro debole, mentre la nuova “flessibilità” di Pechino (forse un preludio ad una nuova strategia che prevede un ulteriore acquisto di yen) ha fino ad ora concesso solo un rialzo di appena l’1,4% contro il dollaro.
Non è che un assestamento, se paragonato al 4,8% dello yuan nel primo trimestre 2008, o al 5,5% del dollaro neozelandese, all’8,7% dell’Aussie, e al 15% del franco svizzero negli ultimi tre mesi.
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Se considerata a lungo termine, il bull dell’oro non avviene quindi contro una particolare valuta. Dal 2000, il valore dell’oro è più che quadruplicato nei confronti di tutte le valute, come è mostrato nel grafico (che mostra il prezzo dell’oro giornaliero nelle principali dieci valute, proporzionalmente al peso di ciascuna economia, e partendo con un valore di 100 il 1 gennaio 2000).
E, purtroppo per i trader che cercano di anticipare il prezzo dell’oro in dollari, lungo tutto il 2010 (come pure negli ultimi 40 anni) la correlazione tra il prezzo dell’oro e il dollaro è statisticamente insignificante: +0,02 nel primo caso, -0,15 nel secondo.
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