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Il collasso dei Bitcoin

Un altro brutto colpo per le quotazioni dei Bitcoin, ora tra i 500 e i 600 dollari dopo i 1.200 dollari di inizio mese. La responsabilità del crollo di queste ore arriva dalla Cina

di Mauro Introzzi 18 dic 2013 ore 14:41

logo-bitcoinUn altro brutto colpo per le quotazioni dei Bitcoin, la moneta virtuale nata nel 2009 e che si basa sulla crittografia, necessaria a mantenere l'anonimato, e sul peer-to-peer, per condividere le movimentazioni.
La responsabilità del crollo di queste ore arriva dalla Cina. BTP China, il maggior operatore cinese di cambio dei Bitcoin, ha comunicato in queste ore via Weibo (un sito cinese di microblogging "Twitter style") che non cambierà più valuta locale in moneta vituale.
La manovra arriva dopo che un paio di settimane fa la Banca Centrale Cinese, insieme a altre quattro agenzie governative che regolano finanza e tecnologia, ha vietato le istituzioni finanziarie cinesi di trattare nella valuta virtuale.

AGGIORNAMENTO 25/2/2014: Bitcoin, irraggiungibile Mt.Gox

Da inizio novembre, quanto gravitava ancora in zona 200 dollari il valore del Bitcoin è esploso, insieme alla sua volatilità.
Proprio il mese di novembre è stato pirotecnico, con le quotazioni moltiplicatesi per 6 volte e che a fine mese sono arrivate a 1.200 dollari. Poi alcuni crolli, che hanno portato il Bitcoin a quotare tra i 500 e i 600 dollari.

Ecco il grafico (a 2 mesi) a cura di bitcoincharts.com:

grafico-bitcoin-2mesi

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