Il bitcoin e le opportunità di investimento che offre
Il consolidamento reputazionale conseguito nel corso del 2020 da bitcoin appare un risultato duraturo e di lungo termine, al di là delle fisiologiche oscillazioni (anche brusche) in cui incorre qualsiasi bene quotato
di Carlo Sala 9 giu 2021 ore 11:42ARTICOLO SPONSORIZZATO
«La notizia della mia morte è fortemente esagerata». La celebre rassicurazione dello scrittore Mark Twain sulla propria salute può adattarsi anche alla più celebre delle criptovalute, il bitcoin. Nonostante la caduta nel giro di alcune settimane dal picco di valore di oltre 50mila euro, a inizio giugno 2021 la criptovaluta risulta valere quasi il quadruplo rispetto allo stesso mese di un anno fa: in soldoni 30mila euro contro gli 8mila di 12 mesi or sono.
Il consolidamento reputazionale conseguito nel corso del 2020 appare dunque un risultato duraturo e di lungo termine, al di là delle fisiologiche oscillazioni (anche brusche) in cui incorre qualsiasi bene sia prezzato sul mercato. Come si evince anche da un raffronto con le quotazioni dell’oro, il bitcoin è ormai considerato una riserva di valore alternativa al bene rifugio per eccellenza, ossia il metallo giallo: è significativo che quest’ultimo nel 2021 abbia registrato quotazioni basse tra marzo e aprile, quando la criptovaluta era ai suoi massimi di sempre, e in risalita a giugno, in parallelo alla flessione del bitcoin.
Fiducia, il vero valore intrinseco di ogni moneta
La fiducia è del resto il vero valore intrinseco di qualsiasi moneta, ben più del materiale del quale essa è fatta. Lo dimostra l’evoluzione storica che ha visto le monete in oro, il cui valore era dato dalla quantità di metallo utilizzato per coniarle, cedere il passo a quelle cartacee, oggi affiancate da monete completamente immateriali ed elettroniche, che possono essere convertite in oro secondo un coefficiente un tempo prefissato (regime di parità aurea) e oggi variabile (in seguito all’uscita del dollaro dal Gold Standard nei primi anni ’70). L’elemento fiduciario è ancor più importante per il bitcoin perché non essendo il bitcoin stesso la moneta ufficiale di alcun Paese o area valutaria, esso può essere presentato a una banca centrale per essere convertito in oro solo previa liquidazione del suo valore nella divisa ufficiale di uno Stato. Proprio sotto il fondamentale profilo del credito ad esso riconosciuto, il bitcoin appare avere già scontato il rifiuto ad accettarlo come mezzo di pagamento delle proprie auto pronunciato da Elon Musk.
Concretizzazione di quella privatizzazione della moneta che il grande teorico dello Stato minimo Friedrich von Hayek predicò ben prima che la tecnologia rendesse davvero possibile sottrarre al monopolio di governi e banche centrali l’emissione di valuta corrente, il bitcoin viene creato da aziende private che fanno mining risolvendo problemi matematici complicati grazie a computer tanto potenti quanto energivori.
Da questo punto di vista, l’uscita del patron di Tesla non stupisce ed è anzi in linea con la caratterizzazione green delle sue vetture. Proprio questa coerenza ha consentito ad esperti di criptovalute - come Simon Peters di eToro - di anticipare le ulteriori mosse dello stesso Musk. Così, venuto meno l’effetto sorpresa della prima volta, l’impatto sul valore del bitcoin è stato assorbito più agevolmente (il fatto che Musk sia cofondatore dell’app di pagamenti online PayPal ha comunque dato incisività anche alla sue nuove esternazioni).
La speculazione sulle valute è un fatto ovvio
Proprio per il carattere privatistico di cui si è detto - non è la valuta ufficiale di alcuno Stato o raggruppamento di Stati e non è emessa da alcuna banca centrale - il bitcoin (e in generale tutte le cripotavalute) incontra la diffidenza delle autorità pubbliche.
La presidentessa della Bce Christine Lagarde in alcune occasioni ha evidenziato la natura altamente speculativa del bitcoin mentre il segretario del Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen un paio di mesi prima di Musk ha espresso perplessità sulla compatibilità ambientale della criptovaluta. Speculazioni su beni e utilità di largo consumo, quali tipicamente sono le valute, appaiono invero fisiologiche e il meccanismo della blockchain su cui si basano tutte le criptovalute garantisce piena condivisione e trasparenza agli utenti del bitcoin: 2 caratteristiche, sottolinea eToro, destinate ad essere tanto più apprezzate quanto più il meccanismo della blockchain diverrà di uso comune anche tra i meno tecnologicamente smaliziati. Peraltro, poi, la stessa Ue sta meditando di lanciare la versione elettronica dell’euro, seguendo quindi il bitcoin sul suo terreno e ponendosi in concorrenza con esso.
I timori ecologisti della Yellen, invece, non sembrano aver fatto molta breccia, se non (forse) in Musk (e per la sola Tesla, non per PayPal). Il bitcoin è accettato, tra gli altri, da Microsoft, USAA (società di servizi finanziari), Visa, AT&T, Whole Foods, Restaurant International, Strabucks, Etsy e BMW.
I ribassi offrono l’opportunità di comprare
Come qualsiasi altro bene scambiato sui mercati, anche il bitcoin soggiace alla legge della domanda e dell’offerta: acquista valore quando la domanda cresce, lo perde quando l’offerta appare eccessiva. Ora, ha osservato Peters per eToro, è il momento di comprare: i ribassi registrati nelle scorse settimane hanno infatti messo a disposizione dei potenziali acquirenti una buona massa di bitcoin a prezzi vantaggiosi. E per la legge della domanda e dell’offerta acquisti massicci non potranno che invertire il trend discendente del bitcoin e riportarne il valore verso l’alto, ripagando così l’investimento effettuato per comprarlo. Chi aspetta rischia di vedersi chiudere la finestra di opportunità.
I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario sapere come funzionano i CFD e se ci si può permettere di perdere i propri soldi.