Gli ultimi market mover del 2014
Ieri tutto si è mosso come da copione: il biglietto verde continua ad essere destinatario di flussi di liquidità, l’azionario resta sostenuto, e le tendenze di Bund e petrolio appaiono chiare
di Redazione Soldionline 23 dic 2014 ore 08:55A cura di FXCM
La promessa doverosa da compiere una volta aprire i grafici questa mattina è ancora una volta attestare che continuano ad arrivare conferme circa la sostanziale e veemente ripresa dei trend primari per quello che concerne i mercati valutario ed azionario: il benchmark FXCM Dollar Index ha superato i massimi e si è portato sulla soglia degli 11.550 punti mentre l’indice globale S&P500 continua a ritestare i massimi assoluti a 2.080 punti, sebbene con una dinamica di prezzo estremamente sottile. Argomentavamo proprio ieri in questa sede di come nei giorni scorsi vi fossero stati dei disallineamenti da queste precise tendenze in quanto il biglietto verde era stato ancora ben acquistato non in maniera univoca contro tutte le altre divise ( si ricordi a tal proposito l’anomalia della sterlina) mentre sul fronte azionario, pur rivedendo delle veementi riprese dei massimi storici dopo gli ampi storni di inizio settimana, avevamo osservato delle buone prese di profitto verso i supporti a loro volta da valutare in ottica di riacquisto. Per quello che concerne la giornata di ieri, tutto è andato a muoversi come da “copione”, in quanto il biglietto verde continua ad essere destinatario di flussi di liquidità, l’azionario resta sostenuto, e le tendenze di altri strumenti rappresentativi quali il Bund tedesco e il petrolio appaiono chiari e precisi. Di questo non possiamo che naturalmente rallegrarci da un punto di vista operativo in quanto, da un lato vi è precisione dei livelli tecnici e possibilità di entrare anche tardivamente sui ben sviluppati trend quando si presentano pullback accademici; dall’altro, il trading tecnico trova nei meccanismi correlativi delle ottime conferme in grado perciò di ottimizzare le scelte di click.
Oggi ci limiteremo ad osservare le dinamiche di mercato nella medesima ottica, pur restando assolutamente vigili laddove dovessero presentarsi situazioni circoscritte di “fuoriuscita” dai binari interpretativi che stiamo percorrendo in questi giorni. A tal proposito, un propulsore in questo senso potrebbe essere rappresentato dai buoni marke mover che si disarticoleranno nella giornata di oggi e che saranno gli ultimi degni di rilievo prima delle festività natalizie: alle 10.30 vi saranno di fatto le release sul Prodotto Interno Lordo del Regno Unito con la possibilità, laddove i dati dovessero discostarsi dagli attesi +0,7% e +3,0% rispettivamente su base trimestrale ed annuale, di vedere discreta volatilità sulla sterlina con probabilità che quasi “intuitivamente” contempliamo più al ribasso nel momento in cui la valuta delle regina potrebbe “allinearsi” e mostrarsi debole rispetto al biglietto verde più di quanto non lo sia stata finora.
Naturalmente, a breve, faremo il punto sul livello tecnico per il cambio GbpUsd. In accezione di dollaro-centralità del mercato, assolutamente di rilievo saranno invece le release sugli Ordinativi di Beni Durevoli e sul Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti di questo pomeriggio alle 14.30; tali dati potrebbero infatti rivelarsi come – e anche questa è solo un’ipotesi che avanziamo – come interruttore di prese di profitto sul dollaro, laddove naturalmente non dovessero essere lusinghiere rispetto ad aspettative a dati precedenti. La giornata di oggi potrà, nell’ambito di un alveo di ragionamento che ormai abbiamo definito da settimane, discretamente volatile e foriera di ultimi significativi movimenti prima di dismissioni importanti di liquidità che interverranno fino alla chiusura natalizia.
Euro-Dollaro
“Nel breve valutiamo 2 aree di vendita in primo luogo: 1,2250 la prima e 1,2270 la seconda, per target verso i minimi ed estensioni verso 1,2190. Ci potremo presentare compratori sopra 1,2275 verso 1,23 in prima istanza, secondo trigger point per long in direzione 1,2330.” Questa la view intraday che contemplavamo ieri. Il daily ci ha infatti solo mostrato dei tentativi di rialzo poi prontamente riassorbiti con chisure sui punti di minimo. Ci troviamo potenzialmente, su questo time frame, davanti ad un pattern “smash” che si attiverebbe solo a superamento del massimo della giornata di ieri a 1,2275; potremo perciò presentarci compratori solo a partire da quel livello. Il grafico orario appare ancora quello migliore per seguire la price action, laddove la confluenza grafica a 1,2230 rappresenta un punto ideale di vendita per rivedere i minimi e raggiungere l’auspicato 1,2190. 1,2250 rappresenta invece il secondo punto di vendita, con i medesimi target.
EurUsd – grafico H1
Dollaro-Yen
“La price action di breve si può ancora ben seguire su grafico orario dove la media mobile esponenziale a 21 periodi funge da ottimo supporto dinamico ed indica area 119,50 sempre in ottica buy. 119,90 il primo obiettivo. Ancora una volta saremo prudenti per le vendite non anticipandole prima del perforamento al ribasso di 119,10 o, in maniera conservativa, 118,75 per direzione 118,25.” Questa la nostra view di ieri per un cambio che continua ad essere ancora molto tecnico e che continueremo a seguire per occasioni di acquisto; le prime potrebbero presentarsi a 119,90 per rivedere 120,20 ed eventuali strappi di volatilità importanti al rialzo verso 120,50 in primo luogo. Possibili dunque forti movimenti di prezzo nell’ambito di una price action molto sottile: se questi dovessero rompere al ribasso 119,90 allora punteremmo ad obiettivi in area 119,50.
Sterlina-Dollaro
“ Discreto in intraday il cable venerdì scorso con view più ampia e livelli intraday pienamente rispettati. Siamo ancora al cospetto di 1,5650 che deve essere visto in ottica short ancora verso 1,5625 e 1,56. Sotto tale soglia ampio può rivelarsi lo spazio in direzione 1,5550. Al rialzo raccomandiamo prudenza nel contemplare acquisti sopra 1,5650 in direzione 1,5675, considerando decisivo il superamento di area 1,5675/95, per importanti posizionamenti lunghi verso 1,5730 e 1,5650.” Dunque le conferme short sono arrivate anche qui, con l’ottimo livello di 1,56 violato al ribasso. Quest’ultima rappresenta dunque ora un’area di pullback per nuovi minimi sotto 1,5575 in direzione 1,5545. Gli stop potrannno essere relativamente ravvicinati e fungere da reverse sopra pivot daily (1,5605) verso 1,5625 per stop in pari e 1,5650 come obiettivo.
Dollaro Australiano-Dollaro Usa
“Ora ancora il 4 risulta ottimo per l’analisi di punti di attenzione in vendita che ancora indentifichiamo in area 0,8170/95 per obiettivi a 0,8145 ed estensione sui minimi relativi. Acquisti vagliabili sopra 0,82 verso 0,8230.” Questa la view di ieri perfettamente rispettata grazie alla grande tecnicalità del cambio che ci ha pocanzi mostrato nuovi minimi, ormai prossimi al famigerato target di 0,8080. Da valutare dunque dinamiche di pullback anche in area 0,8125 prima di “definitive discese” che potrebbero perfino estendere in area 0,8050 prima di decise prese di profitto. Ancora una volta non ci presenteremo compratori prima di 0,82 o, restando molto prudenti con size e target, al superamento di 0,8150.
Dax (Borsa Francoforte)
“ Il quadro complessivo del prezzo resta bullish e potremo valutare nuovi acquisti in limit in area 9.790 per il 9.845,ed in stop sopra questo livello per target a 9.910 punti. Per gli short attenderemo eventualmente cedimenti sotto il livello di 9.780 per 9.735 in primo luogo ed eventuali estensioni ai minimi di venerdì a 9.690 punti.” Anche in questo caso la view di ieri ha trovato discrete conferme nell’ottima tecnicalità dell’indice chiamato ancora una volta al livello di 9.910 del quale potrebbe essere atteso il pullback post-rottura prima di ingressi long in direzione 9.990 punti. Mancate estensioni al rialzo potrebbero condurre invece alla formazione di un setup di divergenza ribassista prezzo/stocastico che si avvalorerebbe ancora una volta sotto 9.845 per area 9.790 prima e 9.730 poi.
Ger30 – grafico H1
Oro
“ L’analisi di venerdì mantiene la sua attualità, dal momento che la price action resta ancora molto contenuta e non abbiamo toccato importanti soglie di trigger. Valutiamo ancora acquisti su superamento di 1.203 con i target dichiarati, contemplando però anche dei sell limit proprio in quest’area verso 1.198 e 1.193, quest’ultimo vero trigger point per ribassi più degni di nota.” E finalmente l’oro ha messo a segno i movimenti tanto auspicati, toccando il trigger point decisivo per le vendite sotto 1.193 prima e 1.186 poi per il preciso target a 1.177 ed il non lontano 1.168. Il segnale short può considerarsi attivato ed ora dovremo ricercare dei potenziali nuovi punti di ingresso in tal senso che ascriveremo all’area del pivot daily a 1.183 per la riproposizione di 1.177 e le estensioni tecniche fino a 1.168. Acquisti invece da 1.186 per obiettivo contenuto a 1.193.
Oro – grafico H4