Euro sotto pressione
Protagonista in negativo è stato l’euro che, dopo gli approdi in area 1,25 contro il dollaro, ha intrapreso poi una discesa senza soluzione di continuità fino al cedimento del supporto a 1,2425 e gli approdi, sempre più verosimili, sui minimi relativi a 1,2360
di Redazione Soldionline 3 dic 2014 ore 11:20A cura di FXCM
La dinamica dei mercati finanziari di questi primi giorni della settimana è indubbiamente fuori dal comune: da un punto di vista meramente statistico infatti, nella prima settimana del mese –quella cioè che vede susseguirsi le comunicazioni delle Banca Centrale Europea e la pubblicazione dei dati sul lavoro negli Stati Uniti – rileviamo una vera e propria spaccatura che si caratterizza per una volatilità molto contenuta nei primi giorni che va poi ad ampliarsi drammaticamente con i grandi market mover degli ultimi giorni. Naturalmente ciò attiene alla maggioranza degli strumenti finanziari, non certamente alla totalità degli stessi.
Sin dall’apertura di domenica sera invece ci siamo trovati di fronte un mercato in grado di sostenere altissimi livelli di volatilità, come pure dimostrato dai percentili delle opzioni scritte sui tassi di cambio, almeno per quello che concerne strettamente il comparto valutario. Indubbiamente l’anomalia sussiste dal principio con l’evento clou rappresentato dal referendum proposto in Svizzera per il quale i cittadini sono stati chiamati ad esprimersi a favore o meno dell’introduzione dell’obbligo per la SNB di arrivare a detenere entro 5 anni una quantità pari ad almeno il 20% delle proprie riserve in oro (una quantità sotto la quale non si sarebbe più dovuti scendere), oltre a dover rimpatriare le riserve detenute all’estero. A seguire abbiamo poi osservato, con le prime ore del mattino e dunque con l’arrivo dei massicci flussi di liquidità europei, una vera e propria inversione di marcia perfino stupefacente e di tutt’altro che di facile lettura, con il biglietto verde che è stato univocamente venduto contro le major e con price action che definiremmo quasi “folli” come quelle di oro ed argento.
Ieri poi, in questa sede ritenevamo ed auspicavamo: “la possibile ripresa del trend primario che vede in primis il dollaro americano naturalmente in posizione di forza relativa. Ci troviamo infatti, citando solo ad esempio i casi di EurUsd e GbpUsd, su scenari di resistenze tecniche in grado di far ripartire il prezzo al ribasso visti i recentissimi massimi di swing in ottimali zone di confluenza grafica per contemplare posizionamenti short.” Ebbene in questo senso il mercato si è dimostrato assolutamente tecnico e soprattutto ha fatto registrare ancora potenti escursioni di prezzo, queste ultime più di difficile stima. Protagonista in negativo è stato proprio l’euro che, dopo gli approdi in area 1,25 contro il dollaro, ha intrapreso poi una discesa senza soluzione di continuità fino al cedimento del supporto a 1,2425 e gli approdi, sempre più verosimili, sui minimi relativi a 1,2360. Laddove, e lo ribadiamo, una così alta e perdurante volatilità potesse non rappresentare lo scenario più probabile, va detto che da un punto di vista squisitamente tecnico ben riscontrabile con la semplice lettura del grafico giornaliero, gli elementi per la discesa del cambio principe sussistessero tutti.
Le motivazioni macroenomiche strettamente di breve termine non sono state assolutamente decisive in questo senso, quanto più gli elementi tecnici oggettivi che ci portano a ritenere come le discese potranno perfino proseguire in superamento dei minimi stessi, pur paventando un range di prezzo inferiore a quello di ieri e dei verosimili tentativi di ritracciamento di breve. Ad ogni modo siamo tornati a studiare una precisa dinamica dollaro centrica che ha visto il biglietto verde diffusamente comprato, come nel lampante caso di UsdJpy il quale a messo a segno nuovi massimi di periodo e appare sempre più indirizzato al famoso di target di 120; dinamica concertata naturalmente per il cable, peraltro riguardato da un rilevante dato sul PMI del settore edile non lusinghiero ( 59,4 vs 61,2 exp) e, per citarne un altro, l’AudUsd che, dopo che la Reserve Bank of Australia ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 2,5% e confermato il periodo di stabilità proprio in materia di tassi naturalmente reiterando sul fatto che la divisa domestica conservi un valore ancora superiore a quello fondamentale, è stato ulteriormente messo sotto pressione dai dati di questa notte che hanno rilevato un PIL in crescita su base annuale del 2,7% contro attese di 3,1% ma soprattutto dello 0,3% su base trimestrale contro un’aspettativa doppia di +0,7%. Lecito dunque attendersi degli approfondimenti sui punti di minimo con l’obiettivo di scendere sensibilmente sotto area 0,84.Da monitorare quest’oggi gli ADP e gli ISM negli Stati Uniti e l’annuncio del tasso di interesse in Canada previsto per le 16 ( sul quale non ci attendiamo però alcuna novità).
ANALISI TECNICA VALUTE
Cambio Euro-Dollaro
“Il grafico giornaliero continua a confermarci la validità delle aree di resistenza comprese tra 1,2500 e 1,2540, aree ben evidenziate dal passaggio della media mobile esponenziale a 21 periodi. Il 4 ore, dopo il test del primo dei due livelli citati, ci mostra il preciso cedimento sotto il primo livello di interesse a 1,2475 e i potenziali approdi nell’area compresa tra 1,2445 e 1,2430. Superamenti al di sotto di quest’ultimo sarebbero forieri di ulteriore volatilità al ribasso verso 1,2395.” Queste le indicazioni di ieri che ben sono andate poi ad articolarsi. Emblematica la candela giornaliera, ad ampio range e con chiusura vicino ai minimi, simbolica perciò di un forte momentum ribassista sul cambio. Il grafico a 4 ore non ci fornisce particolari indicazioni mentre quello orario evidenzia bene l’area di 1,2390 come quella di resistenza di breve che, in potenziale divergenza rialzista prezzo/stocastico, potrebbe essere dapprima testata per consentire nuove discese che naturalmente si propongano di raggiungere i minimi a 1,2360 con potenzialità di approfondimento a 1,2330. Lo scenario alternativo prevede superamenti decisi di area 1,24 per riapprodi in area 1,2430/40.
Cambio Dollaro-Yen
“Nulla di compromesso invece per quello che concerne questo cambio che continua a fornire ampie conferme di tenuta del forte trend rialzista. I ribassi, pur paventati, sono infatti andati ad infrangersi conto l’area di supporto 117,00/40 per la ripresa dei massimi visi ieri a 119 e, più di recente, la tenuta di area 118,20 che ora può dunque consentire il ritorno proprio sui punti più alti. Considereremo dunque, previ pullback che non debbano andare oltre area 118,35, dei long proprio in direzione 119 sul quale pensare di prendere parziale profitto e posizionare uno stop protettivo. Guarderemmo sempre all’obiettivo di 120 su importanti incrementi della volatilità. Lo scenario short, al momento molto distante, va invece individuato proprio sotto i supporti e più prudenzialmente sotto 118 per target a 117,40.” Scenario perfettamente rispettato e grande tecnicalità ancora una volta di questo cambio che sul 4 ore paventa la possibilità di sviluppo di una divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico che, oltre ad apparire prematura, necessiterà di ampie conferme sotto le aree di supporto a 118,95 e 118,35 per trovare manifestazione. Il focus non può che rimanere bullish, con grafico orario che mostra interessanti punti di confluenza grafica a partire proprio da 119,10 per ripartenze al rialzo. Obiettivo dichiarato a 120.
Cambio Sterlina-Dollaro
“Il giornaliero del cable mostra una buona somiglianza con quello di Eurodollaro, con l’evidenziazione dunque di area 1,5760/90 come fondamentale resistenza. Il doppio minimo evidenziabile con il gap ribassista di ieri, va sì preso in considerazione ma non aprioristicamente valutato come un segnale di acquisto nel momento in cui ci troviamo su un forte trend al ribasso.” Giornaliero che dunque risulta ancora assolutamente affidabile e che ci ha consentito di essere in scia nel movimento ribassista articolatosi ieri. Il sentiment resta ancora ribassista con i fenomeni correttivi tipici di queste fasi e la congestione abitualmente notturna. Sfruttabile dunque un’operatività in breakout sotto i minimi a 1,2630 per ripresa di area 1,56 e 1,5590. Senza avvalersi del principio del breakout notturno, si possono contemplare ingressi in vendita sulla confluenza grafica a 1,5655, conservando i medesimi obiettivi i prezzo. Decisamente più arduo l’eventuale percorso rialzista che sopra 1,5655 prevede contenuti target dapprima ina rea 1,5675 e 1,57 poi. Non si palesano, ad ora, comunque segnali chiari in senso bullish.
Cambio Dollaro Australiano-Dollaro Americano
“Giornaliero chiaro nel trend discesista ma ancora controverso in termini di segnali di price action, con la potenziale divergenza regolare rialzista prezzo/stocastico che comunque restiamo a monitorare. Sul 4 ore una buona chiave di lettura ci viene fornita dal disegno del canale ribassista che evidenzia bene le resistenze poste a 0,8570 e 0,8545 che possono essere individuati come punti di vendita il cui segnale può essere rappresentato dallo swing al ribasso dello stocastico, finora ciclicamente molto preciso su questo time frame. Il primo target resta naturalmente 0,8480, ultimo baluardo prima dei minimi visti ieri in apertura a 0,8425. Continuiamo perciò a ragionare inizialmente con l’ottica di vendere la debolezza di mercato.” Buona anche in questo caso la chiave di lettura, avvalorata dalle rotture ribassiste di questa note con i nuovi minimi in test della soglia psicologia di 0,84. Lecito a questo punto guardare ai più significativi supporti che sono addirittura ravvisabili a 0,8320. Valuteremo perciò ancora posizioni short, e lo faremo anche da 0,8430 che, se invece superato al rialzo, potrà permetterci prudenti long per area 0,8465/80.
Dax
Bassa volatilità invece per l’azionario in generale ed in particolare per il Dax che, dopo il raggiungimento dei massimi assoluti, ha poi mostrato dei riassorbimenti del prezzo sotto area 10mila punti. Il susseguirsi di candele star sul daily definiscono una situazione di incertezza che suggerisce attesa per posizionamenti multiday; il 4 ore appare più chiaro nell’evidenziazione di area 9.920 come importante area di supporto in grado di consentire un buon rapporto rischio/rendimento per obiettivi a 9.960 ed estensioni verso area 10mila. Cedimenti sotto 9.920 potrebbero invece generare buona volatilità al ribasso anche verso target a 9.860/40.