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Euro e sterlina ancora in difficoltà

Continua la pesantezza della moneta unica europea nei confronti del dollaro americano e delle altre major, con l’eurodollaro grande protagonista della settimana

di Redazione Soldionline 16 mar 2015 ore 09:39

A cura di FXCM.it

Continua la pesantezza della moneta unica europea nei confronti del dollaro americano e delle altre major, con l’eurodollaro grande protagonista della settimana a causa del passaggio da quota 1.0900 ai minimi battuti in area 1.0460, una perdita di valore pari al 4% che conferma come ci si trovi di fronte a flussi di investimento fisici in uscita dalla moneta unica europea con convogliamenti verso il dollaro americano e le borse europee, che continuano a mostrare chiare asimmetrie con quelle americane.
Un euro debole, seguito a ruota dalla sterlina, la quale sta vivendo delle fasi di sofferenza evidenti dettate dalla confusione a livello di prospettive di politica monetaria che si sta ingenerando (volontariamente?) tra gli investitori, i quali non capiscono più quali siano le intenzioni reali dell’istituto centrale ma che stanno iniziando a riversare sui prezzi l’idea che la BoE non vada ad intervenire così presto sui tassi che, anziché essere rialzati (come da prospettive ventilate fino alla scorsa estate), potrebbero addirittura subire un taglio nel momento in cui dovesse rendersi necessaria tale mossa.
euro_sterlinaDa banca potenzialmente leader (tra le major) dei primi rialzi dunque ad una bella marcia indietro che lascia la Federal Reserve sotto i riflettori, con il primo appuntamento degno di nota che arriverà a metà settimana, mercoledì sera alle ore 19.00, o meglio, alle 19.30, quando la Yellen terrà la sua conferenza stampa (ricordiamo che fino a fine mese gli orari con l’America saranno sfalsati di un’ora a causa dell’entrata in vigore anticipata negli Usa dell’ora legale).
Avremo modo di ragionare durante i prossimi giorni sulle prospettive che derivano da tale meeting, ci limitiamo, per il momento, ad indicare il focus di attenzione sul cambio di wording (durante il discorso di fronte al Congresso non si è più parlato di atteggiamento paziente), di forward guidance ma soprattutto alla potenziale reazione delle borse che, mercoledì, chiarificheranno in maniera migliore il peso dello shift che sta avvenendo nel sentiment di mercato, con le discese correttive cui abbiamo assistito e che operativamente sono state gestibili sotto l’area supportiva passante per 2,100 (sapete che operativamente facciamo trading su quello che vediamo, indipendentemente da tutte le idee che ci possiamo fare sui mercati) che indicano la creazione di iniziali aspettative circa potenziali rialzi di tassi prematuri rispetto a quanto ci si potesse attendere fino a qualche mese fa, il che porterebbe a potenziali uscite di capitali dai listini Usa. Per quanto concerne il dollaro australiano e lo yen ci troviamo in posizione di consolidamento contro il dollaro dopo le discese cui abbiamo assistito e cureremo con attenzione i livelli tecnici dal punto di vista operativo, affidandoci soltanto a correlazioni potenzialmente dollarocentriche soltanto nel momento in cui dovessimo assistere a pubblicazioni di dati macro provenienti dagli Usa (a cominciare da questo pomeriggio con la produzione industriale e manifatturiera).


ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO
Ottime le reazioni mostrate dall’euro sui livelli studiati venerdì, nonostante la situazione tecnica non risultasse pulita come i giorni precedenti. La mancata rottura a rialzo di area 1.0640 e la conseguente discesa sotto area 1.0545 hanno infatti condotto le quotazioni verso i primi target ipotizzati nei dintorni dei minimi precedenti, con quest’area raggiunta con stocastico a 4 ore lontano dall’ipervenduto e quello orario non in divergenza, il qual scenario ci ha fatto valutare potenziali estensioni verso 1.0440, livello non raggiunto di una ventina di punti (con stop comunque per lo meno in pari sulla parte di posizione non chiusa sui primi target). Ci troviamo con i prezzi sotto la media a 21 oraria ed a 4 ore, con le aree principali di resistenza che si distribuiscono tra 1.0530 e 1.0560 (se ci concentriamo su un tf orario ) e tra 1.0635 e 1.0675 (se pensiamo ad un 4 ore). Di fronte ad una situazione del genere ragionare su eventuali vendite in limit di euro diventa difficile, preferiamo attendere per la mattinata l’evoluzione dei prezzi per cercare di comprendere quale possa essere la direzionalità odierna, con l’idea che in caso di approfondimento sotto area 1.0490 il mercato possa tentare delle estensioni verso i minimi di venerdì ed il raggiungimento di area 1.0440, zona nei dintorni della quale studieremo il comportamento congiunto di stocastico a 4 ore ed orario. Se il primo non si trovasse infatti in divergenza ed il secondo si trovasse lontano dall’ipervenduto potrebbe essere possibile attendersi ulteriori tentativi di discesa verso 1.04 ¼. Se non dovessero avvenire delle rotture ribassiste (percentili di volatilità all’87%) valuteremo eventuali ripartenze dei prezzi nel momento in cui dovessimo assistere al tentativo di rottura di area 1.05 ¾ con stocastico a 4 ore girato a rialzo per il raggiungimento delle resistenze a 4 ore viste

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DOLLARO-YEN
Ottime anche le indicazioni arrivateci sul cambio dai percentili di volatilità (che disincentivavano acquisti su rotture a rialzo delle resistenze poste a 121.65 a meno di aver assistito ad acquisti concertati di dollaro contro tutto) e dalla divergenza ribassista oraria individuata venerdì mattina, che restituiva la possibilità di pensare a posizionamenti short dato il buon R/R presente. Continuiamo a trovarsi con volatilità stimate basse (siamo ancora al 17%) ed in congestione tra i livelli che non cambiano dal punto di vista dell’analisi rispetto a settimana scorsa e che ci fanno valutare con attenzione potenziali evoluzioni sia a rialzo che a ribasso dei prezzi. L’area passante per 121.05 potrebbe, se sorpassata, lasciare spazio verso 120.60/75, area già visitata settimana scorsa e che se dovesse essere raggiunta con stocastico orario non in ipervenduto e a 4 ore lontano dal tale zona potrebbe lasciarci pensare a tentativi di approfondimento verso 120 ¼. Nel momento in cui i prezzi dovessero tentare delle ripartenze oltre il 121.65 già visto venerdì, potremmo attenderci dei tentativi di accelerazione verso 121.90 ed i massimi. Entrambi gli scenari, paritetici dal punto di vista di probabilità di realizzazione, potrebbero essere valutati in caso di mercato dollarocentrico, a causa della bassa volatilità stimata che disincentiva la valutazione leggera di tecniche di breakout secche.

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DOLLARO-STERLINA
Venerdì abbiamo ipotizzato la possibilità che i prezzi raggiungessero l’area di resistenza studiata in 1.4890/1.4915, dove si sarebbero potute vagliare possibilità di vendita di sterlina per il raggiungimento dei target che avevamo posto intorno ai minimi di giovedì ed ai minimi relativi precedenti, passanti per area 1.4810 e risalenti al luglio del 2013. Vendite che per eccesso di prudenza (e forse anche di zelo questa volta) sono state ipotizzate non prima di area 1.4905 (quando sarebbe bastato fare media come sempre all’interno dell’area studiata), il che non ci ha permesso l’entrata in posizione su livelli rivelatisi comunque ottimi. Entrate che si sarebbero potute valutare però in caso di approfondimenti sotto area 1.4835 (dati gli alti percentili di volatilità) e sulle quali, seguendo le logiche sempre utilizzate e che cerchiamo di spiegare abbastanza dettagliatamente nella nostra sezione tecnica, si sarebbe potuto valutare l’estensione dei movimenti ribassisti dato il raggiungimento dei punti di target con stocastico orario non ancora in zona di ipervenduto. Stocastico che, dopo il raggiungimento di area 1.4700 (prezzi che non si vedevano da giugno 2010), ha mostrato un andamento divergente rispetto ai prezzi, portando a correzioni tecniche che si sono incanalate all’interno di una potenziale figura di bandiera ribassista oraria che, insieme alla media a 21 oraria ed all’area di resistenza statica passante tra 1.4820 e 1.4850, potrebbe rappresentare un ragionevole motivo per valutare eventuali vendite di sterlina per ritorni verso 1.47 ¾, 1.4740 ed i minimi. Attenzione a potenziali sforamenti delle resistenze che potrebbero condurre a tentativi di raggiungimento di area 1.4890, dove eventualmente valutare la formazione di una divergenza ribassista oraria.

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DOLLARO AMERICANO - DOLLARO AUSTRALIANO

Ancora nessuna operatività sul cambio in questione che continua a mostrare una situazione tecnica non pulita che rende difficile l’individuazione delle potenziali nuvole principali di ordini. Difficoltà del genere rendono indirettamente pericolosa l’operatività in quanto si rischierebbe di effettuare ingressi a mercato senza che si realizzino i movimenti derivanti dall’esecuzione di tali ordini, per cui la prudenza sarà ciò che guiderà le nostre analisi, a costo di perdere dei movimenti importanti di mercato che però, ora come ora, è difficile ipotizzare. Ri9mandiamo nuovamente alla nostra Live Trading Room (diretta alle ore 9.30) per ragionare su questo cambio e sui suoi cross.

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