Elevata la volatilità sul mercato dei cambi
Come osservato dalle prime battute di questo 2015 e confermato poi successivamente, nonché documentato nei report fin qui pubblicati nel nuovo anno, la volatilità sul mercato valutario in primo luogo è tornata a livelli molto elevati
di Redazione Soldionline 10 feb 2015 ore 09:46A cura di FXCM.it
Come osservato dalle prime battute di questo 2015 e confermato poi successivamente, nonché documentato nei report fin qui pubblicati nel nuovo anno, la volatilità sul mercato valutario in primo luogo è tornata a livelli molto elevati. Dopo i drastici cali tra il 2012 e buona metà del 2014, essa è andata ad incrementarsi proprio con l’inizio del rafforzamento generalizzato del dollaro americano intrapreso nell’estate dell’anno scorso fino dunque a raggiungere gli attuali livelli. Il grande tema è stato indubbiamente questo e tanti sono stati gli eventi e i fattori che ne hanno sostenuto l’ascesa, che sarebbe lungo e poco utile riprendere in questa sede. Tale sintetica premessa giunge per evidenziare come, a fronte di giornate sostanzialmente stabili e poco volatili come quella vissuta ieri, la guardia debba restare alta nel momento in cui le prime pubblicazioni macro degne di nota potrebbero condurre ai primi breakout di volatilità su determinati strumenti che andrebbero a riverberarsi poi in seguito su altri. Potrebbe essere questo il caso della sterlina per la quale quella che abbiamo davanti sarà una settimana importante e che già a partire da questa mattina sarà riguardata dalle release su Produzione Manifatturiera (-0,1% attese su base mensile) e Produzione Industriale (exp + 0,1%).
L’idea perciò è quella di plasmarsi alle caratteristiche intrinseche della volatilità nella misura in cui essa si riduce e si espande con obbligata alternanza e con discreta ciclicità, andando chiaramente a ricercare quegli strumenti che di recente hanno in qualche modo perso interesse presso il grande pubblico degli operatori. Non dimentichiamo però che non più tardi di venerdì abbiamo assistito alla pubblicazione dei dati sul lavoro negli Stati Uniti e che le reazioni sono state sensate e regolari nel senso di rafforzamento del biglietto verde, comunque non drammatico nel momento in cui il complesso dei dati resi noti è stato migliore delle aspettative ma non così lusinghiero della situazione più generale del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Si potrebbe dunque delineare una situazione di conferma di forza per il greenback, nell’ottica (ancora modesta comunque) di contemplare futuri rialzi dei tassi Fed seppur non collocabili temporalmente, all’interno della quale però potrebbero essere ricercate occasioni di rendimento specifiche su determinate valute delle quali perciò occorrerà seguirne la dinamica macro.
La sterlina, che già si è comunque rafforzata contro alte valute nell’ultimo mese, potrebbe ad esempio essere destinataria di questo ragionamento. Per chiudere il cerchio dunque, il dollaro americano potrebbe andare in qualche modo a consolidare/lateralizzare, con un euro che resta ancora la major più debole, mentre potremmo osservare dei buoni flussi di liquidità in acquisto non tanto sulle commodities currencies che appaiono ancora molto pesanti, quanto più sul pound od eventualmente sullo yen laddove si palesassero con frequenza delle fiammate di avversione al rischio. Siamo qui naturalmente per monitorare la possibilità che una tale dinamica si sviluppi al fine di seguirla poi da un punto di vista tecnico.
ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO:
Poco da dire dunque sul cambio principe, che ieri è rimasto imbrigliato in una sostanziale lateralità con ridondanza sui medesimi livelli tecnici. Ridotta dunque drasticamente la volatilità rispetto ai giorni precedenti come facilmente osservabile dalle candele giornaliere. Il 4 ore ci porta ancora a privilegiare la view short con l’area 1,1350/60 che ancora individuiamo come buona resistenza verso i non ambiziosi supporti a partire da 1,1285 fino a 1,1260. Sotto quest’ultimo livello potremmo invece avere quegli strappi necessari per incrementi importanti del prezzo verso area 1,12.Al rialzo il trigger point è invece rappresentato da 1,1380 per movimenti decisi in primo luogo verso 1,1430.
DOLLARO-YEN:
Molto ampia la correzione in atto sul cambio dopo il forte movimento al rialzo avuto venerdì con la pubblicazione dei dati USA. Va ritenuta area 118,35 come quella di supporto per vere ripartenze up del prezzo verso 118,60 e soprattutto 118,80, superato il quale consentirebbe approdi verso 119 e i massimi a 119,25. Preferiremmo invece attendere sotto 118,35 per nuovi e decisi short.
DOLLARO-STERLINA:
Fase dunque non chiara quella del cable su cui varrà la pena porre attenzione in relazione alle pubblicazioni che lo riguarderanno a partire da questa mattina. Il grafico orario mette bene in evidenza la lateralità che si è articolata tra la chiusura di venerdì e la giornata di oggi, suggerendo dunque che il superamento al rialzo di 1,5265 può essere foriero di allunghi rialzisti verso area 1,5315/45, mentre al ribasso (view questa da preferirsi) sotto 1,52 verso 1,5165 prima e 1,5135 poi.
DOLLARO AMERICANO-DOLLARO AUSTRALIANO:
Quadro tecnico più ampio ancora ribassista per il cambio che ci presenta tra 0,79 e 0,7865 forti aree di resistenza. Il 4 ore apprare il time frame migliore sul quale seguire lo sviluppo del prezzo che potrebbe già partire al ribasso sotto il pivot daily a 0,78 in direzione precisa di 0,7750. Questo poi il trigger point per discese decise riguardando ai minimi di periodo. I primi rimbalzi tuttavia potrebbero avvenire proprio in area 0,7750 dove, con grande cautela e opportuni segnali, si potrebbero implementare dei long di breve.
Dax
Dax dunque pesante durante la giornata di ieri con l’ottimo breakout in particolare sotto area 10.740 punti ed i discreti approdi sulla soglia dei 10.600. Sul giornaliero il pattern di divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico è attivato e trova in area 10.540 il supporto decisivo. Spostandoci sul più veloce grafico orario è osservabile come ora l’impostazione di beve possa essere lievemente ribassista, con delle vendite che potrebbero essere implementate tra 10.740 e 10.710 punti in direzione dei minimi di ieri e degli eventuali approfondimenti paventati, mentre sopra 10.740 potremo tornare decisamente rialzisti verso area 10.810 punti.
Oro
L’ottima confluenza grafica a 1.242 ha ieri solo confermato in parte la sua valenza per andare poi a “sporcarsi” e dunque prolungare la correzione successiva ai movimenti di venerdì. La view tuttavia non cambia, ma attenderemmo vendite sotto 1.238 verso area 1.130/28 e resteremo invece con idee long sopra 1.251 in direzione 1.256 e 1.261 poi.