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Due volti per l’oro e l’argento

È stata una settimana con due volti per l’oro e l’argento. Lunedì e martedì l’oro ha visto perdite notevoli e come conseguenza mercoledì il prezzo ha toccato meno 3% rispetto alla chiusura del venerdì precedente

di Redazione Soldionline 21 mag 2012 ore 13:55
Di Ben Traynor – BullionVault

È stata una settimana con due volti per l’oro e l’argento. Lunedì e martedì l’oro ha visto perdite notevoli e come conseguenza mercoledì il prezzo ha toccato meno 3% rispetto alla chiusura del venerdì precedente.
Giovedì, durante le ore di trading degli Stati Uniti, è iniziato un rally che è poi passato a Londra il venerdì mattina, portando la settimana ad un rialzo.
Il fixing di venerdì pomeriggio è stato fissato a $1589 all’oncia, ovvero un rialzo dello 0,4% rispetto alla settimana precedente.
Così come è accaduto all’oro, anche l’argento ha subito delle perdite ad inizio settimana per poi cambiare rotta, senza però recuperare le perdite come ha invece fatto l’oro.
Il fixing di venerdì è stato fissato a $28.48, appena 10 centesimi in meno rispetto alla settimana precedente.
Sui giornali, la crisi in Europa ha continuato a tenere banco. Ulteriori conferme che la Spagna è in recessione: il debito costa sempre di più e il declassamento di 16 banche. La Grecia nel frattempo è governata ad interim in attesa di tornare al voto a metà giugno. 
Mercoledì sono stati diffusi i minutes della Fed, riunitasi il  mese scorso, dai quali si intuisce una certa preoccupazione perché la crisi in Europa potrebbe impattare negativamente sull’economia americana.
Il tono è sicuramente meno ottimistico rispetto agli altri minute del 2012. Si è inoltre aperta l’ipotesi che ulteriori misure di allentamento quantitativo potrebbero rivelarsi necessarie se il momento favorevole degli Stati Uniti dovesse fermarsi. Forse il prossimo round di QE è più vicino di quanto previsto.
Giovedì il World Gold Council ha diffuso il Gold Demand Trends, report trimestrale sul mercato dell’oro. La domanda di oro da investimento (ovvero lingotti, monete e ETF) ha avuto un incremento del 13% nel primo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2011. In dollari, l’aumento è stato del 38%.
Il report indica anche che la Cina è diventata la principale fonte di richiesta per il secondo trimestre consecutivo. C’è da notare come la Cina abbia quindi superato l’India, sfavorita dalla svalutazione della rupia e dall’aumento delle tasse di importazione.
L’evento da tenere d’occhio durante i prossimi sette giorni è il G8 a Camp David, introdotto dal nuovo presidente francese, Francois Hollande.

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