Due nuove ragioni per investire in argento
Due dati sono apparsi di recente, che la maggior parte degli investitori probabilmente non conoscono e sembrano rafforzare i buoni motivi per investire in argento
di Redazione Soldionline 2 nov 2010 ore 14:40
Di Jeff Clark – A cura di BullionVault.it
Due dati sono apparsi di recente, che la maggior parte degli investitori probabilmente non conoscono e sembrano rafforzare i buoni motivi per investire in argento.
Prima di tutto, la previsione che quest’anno le esportazioni d’argento dalla Cina si ridurranno del 40%. Per i primi otto mesi, i dati mostrano una riduzione che arriva addirittura al 60%: nel 2009 la Cina esportò 3.500 tonnellate metriche d’argento; quest’anno fino ad agosto ne ha esportate 970.
Sono le conseguenze della decisione presa dalla Cina due anni fa di scoraggiare gli export di materie prime: le esportazioni d’argento diminuirono già nel 2009, e i dati mostrano l’ulteriore riduzione che ci si attende per il 2010. La riduzione nell’esportazione d’argento dalla Cina è ovviamente dovuta ad una crescita altrettanto impressionante della domanda interna, proveniente da diverse aree: industriale, di gioiellieria e di investimento.
Per avere la misura di quanto questo dato sia importante, si ricordi che la Cina è il terzo paese per produzione d’argento (dopo Perù e Messico). Il totale di argento fisico che arriverà sul mercato quest’anno diminuirà di 74 milioni di once, ovvero l’8,3% della fornitura globale del 2009. Con una domanda in continua crescita, non è difficile immaginare uno scenario di prezzi ancora più alti.
La seconda ragione è che la Zecca degli Stati Uniti inizierà a produrre quest’anno una nuova moneta d’argento da cinque once. Avrà un diametro di circa 7,6 cm (3 pollici) e sarà composta da argento .999. Saranno disponibili cinque diverse incisioni e verranno prodotte 100.000 copie per ciascuna incisione. Le monete verranno distribuite secondo canali e dealer autorizzati. È molto probabile che la novità creerà interesse e movimento nel mercato dell’argento, specialmente se si considera l’accessibilità. Al prezzo di $23 all’oncia, la moneta costerà $115, più il premio. Un’oncia d’oro è valutata al momento $1340, e 5 once costerebbero quindi $6.700, più commissioni.
L’argento insomma sembra molto sottovalutato se paragonato all’oro. Osservando i prezzi di oro e argento da un altro punto di vista, si noterà che il prezzo dell’oro è al momento il 57% oltre la quotazione massima del 1980, mentre l’argento dovrebbe più che raddoppiare per raggiungere la quotazione massima a $48,70. (Conti fatti senza aggiustare i prezzi all’inflazione.) È vero che il picco del prezzo dell’argento fu causato dal monopolio dei fratelli Hunt, ma nulla toglie che potrebbero esserci altri speculatori simili sul mercato odierno.
È vero che le banche centrali non comprano e custodiscono argento fisico, quindi una delle tipiche fonti di domanda dell’oro non riguarda l’argento. Ma se si mantengono le prospettive, la realtà è che la domanda d’argento cresce e non ci sono ragioni per cui il trend non debba continuare. Con indicatori quali la riduzione di esportazioni dalla Cina e una nuova moneta dedicata al mercato degli investitori privati, è lecito avere una prospettiva estremamente positiva sul prezzo dell’argento.
Due dati sono apparsi di recente, che la maggior parte degli investitori probabilmente non conoscono e sembrano rafforzare i buoni motivi per investire in argento.
Prima di tutto, la previsione che quest’anno le esportazioni d’argento dalla Cina si ridurranno del 40%. Per i primi otto mesi, i dati mostrano una riduzione che arriva addirittura al 60%: nel 2009 la Cina esportò 3.500 tonnellate metriche d’argento; quest’anno fino ad agosto ne ha esportate 970.
Sono le conseguenze della decisione presa dalla Cina due anni fa di scoraggiare gli export di materie prime: le esportazioni d’argento diminuirono già nel 2009, e i dati mostrano l’ulteriore riduzione che ci si attende per il 2010. La riduzione nell’esportazione d’argento dalla Cina è ovviamente dovuta ad una crescita altrettanto impressionante della domanda interna, proveniente da diverse aree: industriale, di gioiellieria e di investimento.
Per avere la misura di quanto questo dato sia importante, si ricordi che la Cina è il terzo paese per produzione d’argento (dopo Perù e Messico). Il totale di argento fisico che arriverà sul mercato quest’anno diminuirà di 74 milioni di once, ovvero l’8,3% della fornitura globale del 2009. Con una domanda in continua crescita, non è difficile immaginare uno scenario di prezzi ancora più alti.
La seconda ragione è che la Zecca degli Stati Uniti inizierà a produrre quest’anno una nuova moneta d’argento da cinque once. Avrà un diametro di circa 7,6 cm (3 pollici) e sarà composta da argento .999. Saranno disponibili cinque diverse incisioni e verranno prodotte 100.000 copie per ciascuna incisione. Le monete verranno distribuite secondo canali e dealer autorizzati. È molto probabile che la novità creerà interesse e movimento nel mercato dell’argento, specialmente se si considera l’accessibilità. Al prezzo di $23 all’oncia, la moneta costerà $115, più il premio. Un’oncia d’oro è valutata al momento $1340, e 5 once costerebbero quindi $6.700, più commissioni.
L’argento insomma sembra molto sottovalutato se paragonato all’oro. Osservando i prezzi di oro e argento da un altro punto di vista, si noterà che il prezzo dell’oro è al momento il 57% oltre la quotazione massima del 1980, mentre l’argento dovrebbe più che raddoppiare per raggiungere la quotazione massima a $48,70. (Conti fatti senza aggiustare i prezzi all’inflazione.) È vero che il picco del prezzo dell’argento fu causato dal monopolio dei fratelli Hunt, ma nulla toglie che potrebbero esserci altri speculatori simili sul mercato odierno.
È vero che le banche centrali non comprano e custodiscono argento fisico, quindi una delle tipiche fonti di domanda dell’oro non riguarda l’argento. Ma se si mantengono le prospettive, la realtà è che la domanda d’argento cresce e non ci sono ragioni per cui il trend non debba continuare. Con indicatori quali la riduzione di esportazioni dalla Cina e una nuova moneta dedicata al mercato degli investitori privati, è lecito avere una prospettiva estremamente positiva sul prezzo dell’argento.
