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Bce e Fed: cos'hanno detto Draghi e Yellen a Jackson Hole

A Jackson Hole Yellen e Draghi sono intervenuti a descrizione delle proprie economie e dei loro piani. Di sostegno se ci riferiamo agli Usa, di salvataggio se pensiamo all’Europa

di Redazione Soldionline 25 ago 2014 ore 10:21
A cura di FXCM

Dollaro in auge, dopo le parole di Draghi e Yellen al simposio di Jackson Hole. Dopo una settimana “dollaro-centrica” il mercato ha riaperto in Asia mantenendo le dinamiche di acquisto di dollaro come principali, con i futures Usa che hanno seguito l’andamento del Nikkei  andando a toccare nuovi massimi storici ed assoluti e sfiorando quota 2.000 punti, a differenza di tutte le discese e gli storni importanti previsti da una gran quantità di analisti.

DRAGHI E YELLEN A JACKSON HOLE

Il nostro mestiere non prevede di fare i cronisti, non perderemo dunque tempo nel raccontare quanto successo al simposio di Jackson Hole durante venerdì, quando la Yellen e Draghi sono intervenuti a descrizione delle proprie economie e dei piani di sostegno ad esse. Piani di sostegno se ci riferiamo all’America, di salvataggio se facciamo riferimento all’area euro, che ha bisogno di una ripartenza decisa al fine di allontanare il pericolo di disgregazione non soltanto della moneta unica europea ma dell’intera Eurozona. Catastrofici? Non diremmo, tanto più che questo rischio viene delineato da noi dal lontano 2004, dieci anni fa. La Yellen ha raffreddato gli animi circa un potenziale aumento di tassi (pro borse) dato che la situazione del mercato del lavoro è ancora un grosso punto di domanda, dato il fatto che questi 7 anni di recessione potrebbero aver cambiato irreversibilmente l’intera struttura del mercato del lavoro a stelle e strisce, non permettendo di capire in maniera chiara a che punto si trovi la piena occupazione. “Non c’è una ricetta semplice”, queste le sue parole. Dopo questo continuo ping pong di dicharazioni tra chi vuole alzare i tassi e chi non lo vuole fare, toglieremmo la possibilità di parlare e di rilasciare dichiarazioni al fuori dalle minute a qualsiasi membro appartenente ai direttivi, se non ai numeri uno di essi.
draghi_4Draghi invece, che ha parlato alle ore 20.30 italiane, ha ribadito come siano necessarie delle riforme strutturali non più rinviabili da parte degli Stati membri, ribadendo come si creda molto nel programma di TLTRO (in partenza a settembre e che dovrebbe riuscire a trasferire denaro all’economia reale sotto forma di prestiti ad imprese e famiglie, secondo le aspettative dell’Eurotower) e come si sia pronti ad attuare qualsiasi azione straordinaria dovesse essere richiesta per fronteggiare la crisi che, stando agli ultimi dati francesi e tedeschi, oltre che all’inflazione europea, sta continuando a peggiorare (e se non si interviene sulla fiducia, andando a far vedere effettivamente soldi alle imprese e alle famiglie, uscendo da questo circolo vizioso e vergognoso che da banca alimenta banca, non ne usciremo mai). Nulla di nuovo dunque e dollaro che prosegue sulla strada di rafforzamento analizzata durante la scorsa settimana, un leit motive che potrebbe proseguire di fronte alla pubblicazione di dati Usa e che potrebbe mostrare delle pause quando i dati rilasciati dovessero essere europei o anglosassoni.

ANALISI TECNICA VALUTE 
EurUsd: il mercato ha battuto 1.32978 di massimo venerdì mattina e l’area di vendita ipotizzata tra 1.3295 e 1.3310 si è rivelata ottima per aver pensato ad acquisti di dollaro americano, con i prezzi che hanno raggiunto i target ipotizzati (che durante il nostro Morning Meeting abbiamo anche rivisto a ribasso). Siamo ora in correzione sotto la media a 21 oraria che insieme a 1.32 ¼ potrebbe rappresentare una buona area di vendita di euro, con l’attenzione posta all’area che passa tra 1.3240 e 1.3255, oltre la quale il mercato potrebbe tentare dei rimbalzi da seguire su un 4 ore in caso di completamento di divergenza rialzista che potrebbe condurre le quotazioni verso 1.33 figura. Target in caso di ripartenze a ribasso, da non escludere anche senza passare per i minimi precedenti e da valutare sulle rotture di zona 1.3175, 1.3150 e 1.3130 (siamo sui prezzi visti un anno fa a settembre).

UsdJpy: perfette anche le aree di acquisto di dollari contro lo yen, con 103.40/60 che ha tenuto egregiamente, permettendo di entrare in acquisto di biglietto verde con i target che cominciavano a 103.70 e che si estendevano fino a 104.15 colpiti. Siamo ora di fronte alla possibilità di assistere alla formazione di una divergenza ribassista a 4 ore, la configurazione che seguiremo con maggiore attenzione, che potrebbe realizzarsi in caso di nuovi massimi di prezzo e di giro a ribasso dello stocastico a 4 ore, massimi su cui penseremo di liquidare eventuali posizioni lunghe di dollaro, aperte solo in caso di storno e di raggiungimento di area 103.95, dove potrebbe crearsi un buon R/R per valutare ingressi long.

EurJpy: buona la tenuta di 138.00 per il raggiungimento di area 137.50 (giustificata soltanto per che mostrava un elevato appetito per il rischio, dato il sostegno soltanto dello stocastico in ipercomprato). Siamo ora di fronte ad una situazione difficilmente interpretabile, tecnicamente parlando, con gli ultimi livelli di target analizzati venerdì che potrebbero lasciare spazio ad ulteriori discese verso figura, in caso di raggiungimento di tali aree con stocastici orari e a 4 ore impostati a ribasso e con quest’ultimo non ancora in ipervenduto. Lo seguiamo, comunque, insieme sul forum d’analisi prima di impostare eventuali operatività.

GbpUsd: sfiorate le aree di vendita sulla sterlina, che ci conferma comunque come le letture tecniche siano state molto buone, con i prezzi scesi fino ai target e con il superamento effettivo, dei minimi, come ipotizzato venerdì mattina. Ci troviamo ora con i prezzi in correzione rialzista di una discesa strutturale di breve periodo, con l’area che comincia a 1.6575 e che si estende fino a 1.6615 che continua a rappresentare una potenziali resistenza sulla quale pensare ad acquisti di dollaro, per ritorni sui minimi ed in caso di raggiungimento di essi con stocastico a 4 ore lontano dall’ipervenduto, possibili estensioni verso 1.6475. Ripartenze sopra 1.6635 si rendono a nostro avviso necessarie per valutare tentativi di rialzo verso 1.6660/70.

AudUsd: ottimo anche l’australiano che quando mostra delle configurazioni studiabili, non delude. La divergenza ribassista oraria che stavamo seguendo per il raggiungimento di primi livelli di target a 0.9315 ha effettivamente portato ai target, con i prezzi che hanno trovato conferme di ingresso anche su un 4 ore grazie al giro a ribasso dello stocastico, sempre come ipotizzato. Siamo ora di fronte ad una situazione stile EurJpy, lo seguiamo con attenzione all’interno della sua sezione per vedere se esistono possibilità operative intraday. L’idea è quella di seguire eventuali strappi verso i massimi di martedì scorso per verificare l’eventuale formazione di una divergenza ribassista a 4 ore.

Ger30 (Dax): apertura a rialzo per il Dax in seguto ai movimenti visti sul Nikkei e sui futures americani. L’area di resistenza studiata venerdì ha tenuto molto bene, portando le quotazioni sui target iniziali di 9,320, prima di assistere ad un rimbalzo rialzista. Ci troviamo ora con i prezzi verso l’area di 9,500 (non opereremo comunque sui rialzi a causa dei ritardi su eventuali ingressi che non giustificherebbero buoni R/R) ed in estensione 9,525, dove passa la parte alta di un canale rialzista che sta accompagnando i prezzi dalla seconda settimana di agosto. Dovessimo assistere alla formazione di una divergenza ribassista oraria, potremmo pensare a vendite per cogliere correzioni ribassiste.

XauUsd (Oro): buona la discesa del metallo giallo dopo il contenimento dei prezzi dalle resistenze poste sotto i livello di stop visti in 1,283.50. Siamo ora in congestione tra 1,272.50 e 1,283.50, livelli da curare per rotture da poter sfruttare con ordini Oco, privilegiando rotture ribassiste oppure posizionamenti short in limit sulle resistenze, con stop e reverse sopra i massimi visti per estensioni verso 1,290.00 in caso di mancata tenuta delle resistenze e di mancata discesa verso la parte bassa della congestione.
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