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Dollaro debole, ma regna ancora

di Redazione Lapenna del Web 28 ago 2020 ore 10:22 Le news sul tuo Smartphone

usa-dollari_1Willem Verhagen, Senior Economist, Multi-asset di  NN Investment Partners (NN IP) analizza l'indebolimento del dollaro dopo il forte apprezzamento di fine febbraio e inizio marzo.

Secondo l'esperto, uno dei principali motivi è la possibilità da parte della Fed di abbassare i tassi reali per compensare un'inflazione da anni al di sotto dei target. Questo porterebbe della debolezza nel dollaro oltre alla possibilità di vittoria delle elezioni presidenziali da parte dei democratici che, con il programma di aumento delle imposte e maggiori regolamentazioni, renderebbero i listini americani meno appetibili rispetto a quelli europei con conseguente deprezzamento del biglietto verde.

Altro punto fondamentale riguarderebbe lo scontro commerciale con la Cina che fino ad oggi ha portato a una crescita del dollaro, ma che in futuro potrebbe cambiare scenario. La Cina infatti potrebbe decidere di basare il suo sistema finanziario, che oggi vede il dollaro come valuta predominante, e ridurre sostanzialmente la domanda.

Per ultimo, non meno importante, le politiche monetarie e fiscali in atto per sostenere l'economia con grandi volumi di liquidità riversati sul mercato maggiori in Europa rispetto agli Usa avrebbero reso il mercato statunitense meno interessante con conseguenti investimenti nel Vecchio Continente che avrebbe dato una spinta considerevole all'euro.

Il dollaro quindi resterebbe debole, secondo la società di gestione del risparmio, ma regnerebbe ancora incontrastato.

 

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