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Bitcoin: in bolla o destinato a salire?

La corsa del bitcoin è stata dirompente: in questo 2017 è cresciuto da poco meno di mille dollari ai più di 10mila dollari di queste ore. Un rialzo destinato a continuare? E a quali ritmi?

di Redazione Soldionline 29 nov 2017 ore 12:12

Il bitcoin è ormai diventato un tema mainstream, citato su quotidiani e telegiornali. La sua corsa è stata - in effetti - dirompente: in questo 2017 è cresciuto da poco meno di mille dollari ai più di 10mila dollari di queste ore. Un rialzo destinato a continuare? E a quali ritmi? Oppure siamo nel bel mezzo di un'enorme bolla?

Ha provato a rispondere a queste domande, nel suo Daily Market Brief, Arnaud Masset, analista di Swissquote. L'esperto dell'istituto online elvetico non ritiene che la criptovaluta sia sul punto di scoppiare.

Ecco il suo pensiero:

 

bitcoin2Dopo aver rotto al rialzo il record di 10.000 dollari per pezzo, il Bitcoin ha continuato la corsa anche nottetempo e nella sessione asiatica ha testato il livello di 11.000, confermando una tendenza all’accelerazione supportata dal fatto che recentemente sia investitori istituzionali che privati si stanno accalcando per accumulare la più famosa delle cryptovalute. Le possibilità che si stia creando una bolla destinata prima o poi a scoppiare non sembra spaventare proprio nessuno.

Questa è la ragione per cui riteniamo che il prezzo del Bitcoin sia destinato ancora a salire e per diverse ragioni.

Primo perché, nonostante i grossi investitori istituzionali abbiano già messo un piede nel settore delle crypto, il flusso di denaro di questa provenienza è ben lontano dall’aver raggiunto livelli di equilibrio in quanti grossi big player non si sono ancora mossi, oltre al fatto che l’imminenza dell’arrivo di derivati quotati sul Chicago Mercantile Exchange e sul mercato delle opzioni renderà l’investimento in Bitcoin molto più semplice incoraggiando anche i più scettici a fare il grande salto.

In secondo luogo, perché saranno presto presentati diversi progetti chiave per lo sviluppo delle cryptovalute come Rootstock o Lightning Network ideati per migliorare la scalabilità del Bitcoin.

Da ultimo, perché la maggior parte della gente è convinta che le cryptovalute siano ormai avvolte da una grande bolla. Pensate invece che prima dello scoppio della dot.com-bubble nel marzo 2000, il Nasdaq capitalizzava 6,7 trillioni di dollari mentre ora la capitalizzazione delle cryptovalute si ferma a soli 330 miliardi di dollari.

D’altra parte, tuttavia, dobbiamo anche ragionare sul fatto che è assai probabile che il prossimo anno avvenga una certa operazione pulizia nel mondo delle cryptovalute e che molti progetti sulla blockchain semplicemente non vedranno la luce. Ecco perché pensiamo che una correzione nei prezzi non possa che essere salutare, considerando che il Bitcoin ha corso a perdifiato negli ultimi mesi. Ciò nonostante, l’appetito degli investitori rimane su livelli elevatissimi e ogni correzione è destinata ad essere di breve durata poiché approfitterebbero del calo momentaneo per accumulare Bitcoin a prezzi più bassi.

 

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.
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