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BCE: cresce l'attesa per giovedì

Quello accaduto la settimana scorsa sui mercati è definibile come un vero e proprio terremoto; la dinamica di apprezzamento del franco svizzero di giovedì non ha precedenti

di Redazione Soldionline 20 gen 2015 ore 10:25

A cura di FXCM.it

Quello accaduto la settimana scorsa sui mercati finanziari è definibile come un vero e proprio terremoto; la dinamica di apprezzamento del franco svizzero di giovedì  non ha precedenti in termini di portata e durata temporale ed ogni paragone con situazioni in qualche modo simili impallidisce, al punto che ancora la spiegazione di quanto accaduto in quei minuti non risulta ancora di univoca spiegazione in termini di quotazione dei franchi e liquidità del mercato. Un caso che entra prepotente negli annali dei mercati finanziari e che è ragionevole ritenere che non avverrà per molti anni. Ne abbiamo già parlato diffusamente nelle ultime giornate, anche se l’impatto di quanto successo è ancora lì vivo e quanto mai attuale.

bce2_2Ieri, e diremmo fortunatamente, il Martin Luther King’s Day, che ha portato alla chiusura delle piazze americane, ha contribuito a ridurre l’estrema volatilità del mercato e ci ha permesso di riassestarci in vista di quello che sarà un evento di enorme rilievo appena tra 2 giorni: il meeting della Banca Centrale Europea. Tanto si sta affermando a tal proposito e variegate sono le opinioni di analisti e banche d’affari, anche se da trader siamo obbligati a ragionare in ottica di reazione ai movimenti di prezzo che conseguiranno alla decisione più che di previsione della stessa. Le sfaccettature sono infatti molteplici e le implicazioni piuttosto complesse.

La Banca Centrale Europea si trova davanti innanzitutto a dover compiere una scelta di compromesso tra gli Hawks e le Dove in seno al Governor Council in termini di rischio sistemico e cosiddetto “moral hazard”. Un’ipotesi contempla, ad esempio, un programma flessibile di almeno 500 miliardi di euro di acquisti di titoli governativi con la possibilità di espandere tale quantitativo se necessario ed in questo favorire i bond dei paesi periferici; l’assunzione, ad esempio, di un impegno ad acquisti a ritmi di 40-50 miliardi per un lasso temporale di 12-18 mesi, con un’ipotetica formula – già peraltro ventilata – che vedrebbe le singole banche centrali nazionali farsi carico degli acquisti. Gli importi attesi tuttavia potrebbero essere ben maggiori dal momento che, banalmente, l’entità degli attivi di bilancio della BCE ammontano attualmente a 2,1 trilioni di euro con un obiettivo dichiarato di espansione a 3 trilioni.

Noi continuiamo a mantenere forti riserve circa l’eventualità dell’implementazione di un Quantitative Easing già a partire da questo mese, dal momento che sembrano sussistere problemi di natura decisionale e tecnica sull’operazione in primo luogo, e l’attesa per eventi quali le elezioni in Grecia il prossimo weekend in secondo.  Riteniamo a tal proposito i prossimi 2/3 mesi più significativi in tal senso, anche se lo scetticismo circa un’operazione che andava attuata mesi se non anni fa permane con veemenza. Va detto che un eventuale QE a partire da giovedì potrebbe davvero essere il propulsore per un obiettivo di parità o vicinanza del cambio Eurodollaro, con il resto del mercato che potrebbe perfino trovare nell’appetito al rischio il suo tema dominante con acquisti che quindi coinvolgerebbero soprattutto le Borse. Si sarà notato come infatti i listini azionari in qualche modo abbiano prezzato l’ipotesi più imminente, creando perfino un gap con i movimenti degli indici americani che invece finora hanno sempre sovraperformato rispetto ad essi.

Il Dax, tanto per citare il caso più eclatante, ha mostrato una forza clamorosa andando a mettere a segno massimi assoluti oltre i 10.300 punti a dispetto di uno S&P500 che è invece relativamente lontano dalle quotazioni più alte storicamente. Che il QE sia dunque già prezzato dalle Borse europee? E’ verosimile certamente tanto più che, e ne abbiamo avuto anche dimostrazione passata, l’azionario potrebbe correre e  non poco successivamente all’annuncio di una misura di allentamento quantitativo. Attenzione anche alle materie prime con l’oro che potrebbe ora paventare scenari interessanti di salita e tal proposito veniamo all’analisi dei livelli tecnici.

ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO
La giornata di ieri è stata naturalmente di lieve ritracciamento dopo le copiose discese della scorsa settimana e data anche la scarsa liquidità. Il 4 ore tuttavia è rimasto molto tecnico se si guarda alla perfetta confluenza grafica a 1,1635 che ha condotto a nuove  vendite. In tal senso si potrebbe sviluppare un pattern di divergenza inversa ribassista che porrebbe come obiettivi 1,1540 in primo luogo ed i minimi a 1,1460 in secondo. Più controverso invece il grafico orario che, su tenuta iniziale di area 1,1570 potrebbe favorire acquisti in direzione 1,16 e 1,1635 poi. Da rimandare comunque acquisti con leve più considerevoli al superamento di 1,1635; al di sotto di questi livelli il rapporto rischio/rendimento è infatti sempre favorevole a posizioni in vendita.

1-euro-dollaro-20gen2015
EurUsd – grafico H1

DOLLARO-YEN
Buona la forza di UsdJpy sin dalle primissime ore di contrattazione. In chiave daily appare di buona importanza il superamento al rialzo di 118,50 per la prosecuzione di salite in direzione 118,80  e 119,15. A tal proposito si potrebbero attendere dei primi ritracciamenti sul grafico orario, sul quale nel breve si potrebbe sviluppare una divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico, per dei test di 118,10 e al più 117,85 per nuove salite. Al ribasso, al fine di cogliere movimenti più consistenti, vale la pena di attendere la violazione al ribasso di area 117,75 che dunque aprirebbe la strada a 117,40 e 117.

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UsdJpy – grafico H1

STERLINA-DOLLARO
Più lineare nella sua discesa ieri il cable che ora dunque appare in essere in perfetta correzione per ripartenza al ribasso da area 1,5100/10 verso 1,5055 ed eventuale raggiungimento dei minimi relativi a 1,5035. Difficile invece contemplare dei long prima di superare 1,5110, per target ravvicinati a 1,5135 in primo luogo. 1,5170 quello successivo.
 
3-sterlina-dollaro-20gen2015
GpbUsd – grafico H1

DAX FRANCOFORTE
Come già accennato nella prima parte del contributo, il Dax ha rivisto i livelli di massimo sopra 10.300 punti e l’orientamento rialzista prevale ancora di gran lunga. Utile potrebbe rivelarsi lavorare in breakout della congestione sopra i massimi, attendendo auspicabilmente i primi pullback veloci, con obiettivo 10.350 punti in primo luogo ed in estensione eventuale a 10.400. Simile operatività al ribasso sotto 10.195 per rivisitazione di 10.060 punti.
 
4-dax-20gen2015
Ger30 – grafico H1

ORO
Buono dunque lo scenario rialzista per il gold, che ieri ci ha mostrato lateralità a fronte di scarse condizioni di volatilità. Implementabile perciò operativià simile al Dax, attendendo dunque i primi breakout della volatilità stessa sopra 1.281 per obiettivi verso 1.300 dollari l’oncia; simile il da farsi al ribasso, sotto 1.273 verso 1.265 in primo luogo, Quest’ultimo infatti, da confluenze grafiche, potrebbe rappresentare un buon punto per riacquisti di metallo giallo.
 
5-oro-20gen2015
XauUsd – grafico H4

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