Una settimana di oro e argento
L’oro ha avuto un rally alla fine di questa settimana, dopo che i dati sul PIL degli Stati Uniti hanno mostrato che l’economia ha avuto un rallentamento più grave del previsto durante il primo trimestre dell’anno
di Redazione Soldionline 30 apr 2012 ore 08:27
Di Ben Traynor – BullionVault
L’oro ha avuto un rally alla fine di questa settimana, dopo che i dati sul PIL degli Stati Uniti hanno mostrato che l’economia ha avuto un rallentamento più grave del previsto durante il primo trimestre dell’anno. Il fixing di Londra di venerdì è stato stabilito a $1663 all’oncia, un incremento settimanale dell’1,3% (SEGUI LE QUOTAZIONI DELL'ORO)
Nonostante un rally analogo, l’argento non è riuscito a recuperare il terreno perso ad inizio settimana. Il fixing dell’argento di venerdì è stato di $31,14 all’oncia, un calo del 2% rispetto alla settimana precedente (SEGUI LE QUOTAZIONI DELL'ARGENTO).
La richiesta di metallo fisico è stata contenuta questa settimana. Alcuni report dall’India suggeriscono che la richiesta per la festività dell’Akshaya Tritiya di quest’anno, celebrata lo scorso martedì, è stata di dieci tonnellate inferiore rispetto all’anno scorso.
Durante questa settimana abbiamo visto diversi segni di rallentamento dell’economia. Un dato riguarda la crescita dell’economia statunitense, che è cresciuta del 2,2% anno su anno nel primo trimestre del 2012, contro il 3% dell’ultimo trimestre 2011.
Ad inizio settimana sono inoltre stati diffusi i dati del primo trimestre che hanno confermato che la Gran Bretagna è nuovamente in recessione, e il PIL è in contrazione per il secondo trimestre consecutivo.
I dati dalla Cina suggeriscono che l’attività manufatturiera è ancora in contrazione. Una crescita più lenta tende a rendere più difficile il ripagamento dei debiti sia per i privati che per aziende e governi. Tale fatto potrebbe spingere le banche centrali a considerare un ulteriore stimolo monetario.
A questo proposito questa settimana la Banca Centrale del Giappone ha incrementato le misure di allargamento quantitativo per un importo di JPY 5 trilioni, pari a $60 miliardi. La Banca centrale che gli investitori tengono più sott’occhio è comunque la Federal Reserve, che ad inizio settimana ha dichiarato di non voler cambiare le proprie politiche, almeno per il momento.
Nel frattempo la crisi dell’Eurozona è tornata sulle prime pagine. Un disaccordo sulle misure di austerity ha portato al collasso il governo olandese, e giovedì l’agenzia di rating Standard & Poor ha effettuato un downgrade di due livelli nei confronti della Spagna.
La prossima settimana verranno diffusi i dati nei nonfarm jobs negli Stati Uniti. Il presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato questa settimana che i posti di lavoro negli Stati Uniti devono incrementare tra le 150 e le 200 mila unità per essere in linea con le proiezioni della Fed. È di certo da tener presente quando i dati verranno annunciati giovedì prossimo.
L’oro ha avuto un rally alla fine di questa settimana, dopo che i dati sul PIL degli Stati Uniti hanno mostrato che l’economia ha avuto un rallentamento più grave del previsto durante il primo trimestre dell’anno. Il fixing di Londra di venerdì è stato stabilito a $1663 all’oncia, un incremento settimanale dell’1,3% (SEGUI LE QUOTAZIONI DELL'ORO)
Nonostante un rally analogo, l’argento non è riuscito a recuperare il terreno perso ad inizio settimana. Il fixing dell’argento di venerdì è stato di $31,14 all’oncia, un calo del 2% rispetto alla settimana precedente (SEGUI LE QUOTAZIONI DELL'ARGENTO).
La richiesta di metallo fisico è stata contenuta questa settimana. Alcuni report dall’India suggeriscono che la richiesta per la festività dell’Akshaya Tritiya di quest’anno, celebrata lo scorso martedì, è stata di dieci tonnellate inferiore rispetto all’anno scorso.
Durante questa settimana abbiamo visto diversi segni di rallentamento dell’economia. Un dato riguarda la crescita dell’economia statunitense, che è cresciuta del 2,2% anno su anno nel primo trimestre del 2012, contro il 3% dell’ultimo trimestre 2011.
Ad inizio settimana sono inoltre stati diffusi i dati del primo trimestre che hanno confermato che la Gran Bretagna è nuovamente in recessione, e il PIL è in contrazione per il secondo trimestre consecutivo.
I dati dalla Cina suggeriscono che l’attività manufatturiera è ancora in contrazione. Una crescita più lenta tende a rendere più difficile il ripagamento dei debiti sia per i privati che per aziende e governi. Tale fatto potrebbe spingere le banche centrali a considerare un ulteriore stimolo monetario.
A questo proposito questa settimana la Banca Centrale del Giappone ha incrementato le misure di allargamento quantitativo per un importo di JPY 5 trilioni, pari a $60 miliardi. La Banca centrale che gli investitori tengono più sott’occhio è comunque la Federal Reserve, che ad inizio settimana ha dichiarato di non voler cambiare le proprie politiche, almeno per il momento.
Nel frattempo la crisi dell’Eurozona è tornata sulle prime pagine. Un disaccordo sulle misure di austerity ha portato al collasso il governo olandese, e giovedì l’agenzia di rating Standard & Poor ha effettuato un downgrade di due livelli nei confronti della Spagna.
La prossima settimana verranno diffusi i dati nei nonfarm jobs negli Stati Uniti. Il presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato questa settimana che i posti di lavoro negli Stati Uniti devono incrementare tra le 150 e le 200 mila unità per essere in linea con le proiezioni della Fed. È di certo da tener presente quando i dati verranno annunciati giovedì prossimo.
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