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Un Fondo quantitativo vincente…

Malgrado il credit crunch e la conseguente “Grande Crisi” abbiano influito sulla performance di tutti i fondi d’investimento, i fondi gestiti con metodo quantitativo hanno subito una forte penalizzazione, che invece, avrebbero dovuto e potuto evitare. In data odierna, ho dato uno sguardo ai 220 fondi della categoria Morningstar “Absolute Return Euro” e...

di Mauro Introzzi 26 nov 2008 ore 10:55

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A cura di www.opzionivincenti.it

Malgrado il credit crunch e la conseguente “Grande Crisi” abbiano influito sulla performance di tutti i fondi d’investimento, i fondi gestiti con metodo quantitativo hanno subito una forte penalizzazione, che invece,  avrebbero dovuto e potuto evitare. In data odierna, ho dato uno sguardo ai 220 fondi della categoria Morningstar “Absolute Return Euro” e solo 80 di essi (36%) vantano performance positiva dall’inizio dell’anno.

E’ una conferma! Troppa fiducia è stata riposta nei modelli matematici e negli algoritmi dei computer e troppo superficialmente si è rinunciato al market timing e all’alpha del gestore. Questo malgrado tutti sappiano che le crisi dei mercati  rappresentano la regola invece che l’eccezione e, riguardo i “cigni neri” (crisi sistemiche), che per definizione sono imprevedibili, si dovrebbe quantomeno essere in grado di gestirne le conseguenze.

Tuttavia, la categoria dei fondi entrati sul mercato di recente sfruttando le opportunità offerte dalla normativa UCITS III come veicolo di investimento, non è da considerare come omogenea e vi sono significative differenze tra gestori. Possiamo dire che quelli che hanno generato performance positive è perché nella strategia complessiva hanno dato maggior importanza alle capacità del gestore nella ricerca e nella selezione dei titoli sia da acquistare, perché aventi aspettative di crescita, che da shortare, in quanto aventi aspettative di declino. Tra questi nota di merito, senza dubbio, è attribuire al fondo che attualmente si trova ai vertici della classifica della categoria con performance da inizio anno superiore all’11%: il JPM Highbridge Statistical Market Neutral.

Lo scorso settembre ho avuto modo di approfondire le caratteristiche di questo fondo grazie all’incontro con Catherine Vaughn, Head of European Business Development di Highbridge, la società partner di JP Morgan specializzata in investimenti alternativi, di passaggio a Milano.

La filosofia del fondo è quella di cercare di ottenere attraenti rendimenti aggiustati per il rischio in maniera coerente nel tempo, utilizzando strategie che siano in grado di generare alpha (pronte quindi a identificare le opportunità di investimento a seconda della dinamica dei mercati) pur mantenendo grande attenzione alla tutela del capitale e al risk management.

L’obiettivo del fondo, indicato dal team di Highbridge, è un rendimento annuo pari al tasso EONIA + 4%/5%  in un orizzonte temporale lungo (3-5 anni).

Alla base di questo fondo vi sono classiche strategie da “fondo hedge”, tese a  generare rendimento senza dipendere dalla direzione del mercato, ovvero costruendo un portafoglio indipendente dalla componente di beta e quindi non legato al confronto con un indice o un benchmark.

La costruzione del portafoglio su un paniere di circa 1500 titoli statunitensi di media e larga capitalizzazione ha come componente fondamentale il sistema previsionale proprietario sviluppato da Highbridge che incorpora tecniche e metodi di valutazione usate dai tradizionali gestori azionari tese a fornire un rendimento atteso per ogni titolo su un determinato orizzonte temporale.

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