Rame in svendita nel 2007
Dopo le bizzarrie degli ultimi tempi, gli esperti di commodities prevedono per il 2007 un caduta rovinosa delle quotazioni del rame.
di La redazione di Soldionline 21 dic 2005 ore 18:01
Secondo alcuni analisti delle materie prime, dall'esito dell'asta si potrà tastare il polso del settore. Da quest'asta, infatti, si potrà avere una buona valutazione della forza della domanda sulla materia prima e, a seconda della quantità veduta, si potrà effettuare un outlook per il 2006.
Se la maggior parte delle scorte resteranno invendute, i prezzi del rame potrebbero ritornare appetibili, se al contrario la domanda tornerà vigorosa come nel passato, potrebbero esservi ulteriori sorprese.
I futures sul rame con consegna Marzo, hanno registrato durante le contrattazioni perdite rilevanti al Comex e, se dovessero essere confermate, potrebbero rappresentare la maggiore perdita dal 22 novembre.
Nella recente asta del 30 novembre, i prezzi del rame sono cresciuti del dello 0.8%, accompagnando positivamente una vendita di 14.000 tonnellate inferiore alle precedenti 20.000 tonnellate. In poche parole, la Cina ed i suoi responsabili, starebbero diminuendo l'offerta del metallo ad ogni asta successiva notando un rafforzamento della domanda generale.
Stando a quanto posto in evidenza presso Citigroup Inc., un probabile ribasso generalizzato dei prezzi del rame dovrebbe aversi nel 2007 con un calo della domanda Cinese pari a due milioni di tonnellate, dopo aver registrato una modesta crescita per il 2006 pari a 1.6 milioni di tonnellate.
L'agenzia di stato delle riserve, probabilmente sarebbe dotata di un ammontare di riserve pari a 1.3 milioni di tonnellate di rame, e molto probabilmente dovrebbe metterne sul mercato un ammontare pari a 200.000 o 100.000 tonnellate per coprire perdite dovute a scommesse sui prezzi troppo 'precipitose' e , una volta coperte queste posizioni vi potrebbe anche essere una caduta precipitosa nei prezzi.
Sino ad allora, i prezzi dei futures potrebbero continuare a salire a causa di un calo delle scorte che, stando ad alcune stime del Comex starebbero tuttora registrando un calo di 150 tonnellate.
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