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Quali strategie per i cosiddetti fondi alternativi?

Scopriamo quali sono le metodologie gestionali più diffuse tra i money manager che si occupano degli hedge fund, denominati fondi a gestione alternativa. Le strategie sono spesso basate sull’abilità dei gestori nel prevedere e sfruttare le opportunità di guadagno legate alle discrepanze che periodicamente intervengono nel mercato finanziario

di La redazione di Soldionline 24 ott 2005 ore 12:30
Si potrebbe affermare che i fondi alternativi o fondi a gestione alternativa siano la versione light degli hedge fund. La confusione tra le due tipologie di fondi porta spesso alla nascita di dubbi tra gli investitori. Una cosa è però certa: i cosiddetti fondi a gestione alternativa sono in tutto e per tutto degli hedge fund. A favore della tranquillità di coloro che scelgono i fondi alternativi si può senz'altro dire che le strategie di gestione utilizzate sono solite essere lontane da metodi speculativi che comportano rischi elevati. A discapito di questa opzione vi è invece il ricorso a modelli che nella maggior parte dei casi non sono in grado di prevedere il verificarsi di eventi straordinari.

In generale, è possibile affermare che questi fondi cercano di isolare la volatilità dei mercati azionari ed obbligazionari attraverso l'applicazione di tecniche più o meno complesse. Una delle loro caratteristiche prioritarie è infatti spesso quella di includere nel contesto gestionale il raggiungimento di una performance prefissata, in modo tale da ridurre al massimo la sensibilità ai movimenti che si producono naturalmente all'interno dei mercati finanziari. La popolarità raggiunta dai fondi alternativi è piuttosto recente e si basa sui buoni risultati che questi prodotti, comparati con altre tipologie di prodotti del risparmio gestito, hanno messo a segno negli ultimi tre anni. E' probabile che la loro migliore annata sia stata il 2001, periodo in cui hanno offerto una redditività media dell'8,85%.

Nel corso del 2002, la redditività offerta si è posizionata su livelli decisamente inferiori. In media, i fondi europei appartenenti a questa categoria hanno reso lo 0,37%. Le performance molto meno attraenti non hanno però impedito la moltiplicazione del numero di fondi alternativi offerti ai risparmiatori. D'altronde, l'obiettivo principale di questi strumenti consiste nel cercare di ottenere performance positive soprattutto quando i mercati azionari mostrano segni di debolezza. Per raggiungere i loro obiettivi, i money manager che guidano questi fondi si affidano a metodi gestionali molto diversi tra di loro.

Nel corso del 2001, per esempio, i gestori hanno fatto ricorso all'arbitraggio sui titoli obbligazionari convertibili. La tattica consisteva nel trarre vantaggio dalle disparità che si producono nell'ambito della valorizzazione di un titolo di rischio e di un bond convertibile emessi dalla stessa società. Nello stesso ambito, i money manager hanno spesso cercato di approfittare delle discrepanze che si vengono a creare nei momenti in cui si verificano casi di fusione tra diverse imprese. Altre strategie sono quelle che si basano sull'arbitraggio di opzioni o sull'investimento diretto in titoli di rischio il cui prezzo ha subito dei durissimi contraccolpi a causa dei problemi che hanno interessato il business aziendale. Quest'ultimo tipo di strategia rientra tra quelle legate direttamente allo studio delle vicende aziendali.

Un buon livello di utilizzo può essere riscontrato anche in relazione alla strategia conosciuta come long- short, che consiste nell'acquistare azioni o obbligazioni e, contemporaneamente, venderne altre allo scoperto. Per esempio, comprare in borsa alcune azioni appartenenti ad un settore e vendere allo scoperto quelle di altri. Le strategie gestionali che invece sono denominate market neutral o neutrali rispetto al mercato, si basano sullo sfruttamento delle opportunità legate alle discrepanze che si producono tra i diversi mercati. Non bisogna però dimenticare come alcune di queste strategie siano direttamente responsabili della cattiva accoglienza riservata a questi fondi nel biennio 1998-1999.

Il primo fondo alternativo di cui si ha notizia è quello costituito da Alfred Winslow Jones nel 1949. Da allora questa tipologia di prodotti del risparmio gestito ha percorso una strada non esente da pericoli. Il più concreto di tali pericoli si manifestò con tutta probabilità nel 1998. In quell'anno, la Federal Reserve dovette intervenire d'urgenza per evitare il fallimento del Long Term Capital Management. I money manager che si occupavano della gestione di tale prodotto impostavano la loro strategia gestionale sulla personale capacità di saper a fruttare i differenziali esistenti tra la redditività dei titoli di Stato Usa e quelli di altri paesi. Il loro errore fu quello di non valutare attentamente il rischio legato all'illiquidità temporanea che si abbatte sui mercati finanziari. Nel momento in cui si verificò la crisi Russa, risultò praticamente impossibile operare la vendita di molti titoli presenti nel loro portafoglio.



I Migliori 5 hedge fund per performance YTD
Performance 3 mesi %
YTD %
KAIROS MULTISTRATEGY FUND II ACC
+ 0,8
+ 3,7
PIONEER BALANCED HEDGE ACC
+ 1,7
+ 3,3
KAIROS MULTISTRATEGY FUND I ACC
+ 0,3
+ 1,8
KAIROS EQUITY FUND ACC
- 0,1
+ 1,8
HEDGE INVEST MULTISTRATEGY ACC
+ 0,7
+ 0,9

Dati aggiornati al 30 / 12 / 02 e riferiti a Fondi di Fondi hedge di diritto italiano




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