Previsioni per il secondo semestre
Il team di gestione di The Boston Company Asset Management crede che la correzione dei mercati azionari rappresenti un elemento ciclico e non l’inizio di una fase ribassista
di Rocki Gialanella 21 ago 2006 ore 11:47
fino a dicembre. Sebbene le prospettive a più lungo termine per il dollaro USA implichino una debolezza rispetto all'euro a causa dei notevoli deficit fiscale e commerciale degli Stati Uniti, nei primi mesi del 2006 si è verificato un ulteriore rafforzamento del dollaro USA a seguito dell'aumento dei tassi di interesse da parte Fed. La tendenza in merito a un rafforzamento del dollaro USA rispetto allo yen giapponese sembra più chiara, dato che il differenziale dei tassi di interesse tra i due paesi continua ad ampliarsi nel 2006. Mentre l'economia giapponese è nelle prime fasi della ripresa, la Banca del Giappone è stata piuttosto prudente per quanto concerne la conclusione della sua politica di interessi zero. Ma una rivalutazione dello Yuan verso il dollaro
USA operata dalla Cina, che farebbe apprezzare molte valute asiatiche rispetto alla valuta statunitense, combinata con il rialzo di luglio dello 0.25% dei tassi di interesse in Giappone, potrebbero invertire questa tendenza.
Quali prospettive delinea il vostro team per i mercati nel secondo semestre?
Siamo stati prudenti in merito ai mercati internazionali, in particolare a fronte del comportamento speculativo dei settori dei materiali.
Dal mese di maggio i mercati sono scesi in misura significativa. Tra i segmenti più colpiti quelli che avevano registrato le migliori performance nel 2005, ovvero titoli industriali e società minerarie.
Probabilmente sarà una correzione ciclica, non l'inizio di un mercato ribassista a lungo termine. I fondamentali economici sono migliorati in Europa e Giappone, il che dovrebbe contribuire a compensare un rallentamento dei consumi negli Stati Uniti. I fondamentali dei mercati
emergenti rappresentano un sostegno unitamente alle riserve estere elevate, all'inflazione favorevole e ai prosperi consumi locali.
É importante rilevare che persino in uno scenario di recessione ciclica, un incremento delle vendite potrebbe incrementare la debolezza. L'indebitamento speculativo non sarà probabilmente eliminato del tutto dai mercati emergenti.
Quali sono le vostre previsioni per la crescita economica?
Le previsioni di crescita economica nell'area euro si aggirano mediamente sul 2,1% nel 2006, mentre per il Regno Unito si prevede una crescita del 2,4%. L'inflazione sarà prevedibilmente favorevole al 2,0%, anche se quest'anno la BCE probabilmente incrementerà nuovamente i tassi di interesse. Il Regno Unito verosimilmente manterrà i tassi invariati dato che l'economia locale inizia a registrare un rimbalzo rispetto a un 2005 relativamente debole. L'inflazione inerziale negli Stati Uniti è più alta del previsto, il che potrebbe determinare un ulteriore incremento dei tassi.
I responsabili delle scelte strategiche si trovano di fronte alla sfida di bilanciare la crescita tendenziale con un'inflazione contenuta. La fine probabile degli incrementi dei tassi di interesse ha contribuito alla recente svalutazione del dollaro USA rispetto a euro e yen. La BCE molto probabilmente continuerà a incrementare i tassi di 25 punti base alla volta, mentre il mercato presuppone che riesaminerà le condizioni quando i tassi toccheranno il 3,0%. Se l'euro si rafforzasse notevolmente rispetto al dollaro USA, non ci sarà più la necessità di una stretta monetaria, in quanto gli esportatori diventeranno meno competitivi, e bloccheranno
potenzialmente la ripresa del PIL nell'area euro. I mercati asiatici affrontano il momento più difficile per le
valute con il picco dei tassi negli Stati Uniti e la fine dell'allentamento quantitativo in Giappone. Lo yen dovrebbe
rivalutarsi quest'anno rispetto al dollaro USA, dato che si prevede un'espansione del 3,0% per l'economia giapponese. Detto questo, i tassi di interesse continueranno probabilmente ad avere un effetto incentivante, e nonostante l'incremento dello scorso anno nei titoli azionari giapponesi, il mercato è ancora ben lontano dai picchi record. Con un'occupazione solida, l'esposizione alle economie in più rapido sviluppo del mondo (Cina e India), gli albori di una ripresa dei consumi e la redditività delle imprese ancora tra le più basse al mondo, il Giappone ha ampi spazi di ulteriore crescita.
Che valutazione date dei fondamentali dei mercati emergenti?
La nostra valutazione iniziale in merito al recente declino del mercato è che si tratta di una correzione ciclica, non l'inizio di un mercato ribassista a lungo termine. Riteniamo che i mercati emergenti resteranno rialzisti a lungo termine. Tuttavia, alcune valutazioni di mercato e di settore stavano diventando forzate, in particolare metalli, energia, India e Medio Oriente. Ciononostante, i fondamentali economici restano intatti, le riserve estere sono elevate, l'inflazione è favorevole, la politica monetaria è accomodante mentre i consumi locali sono sempre più critici per l'espansione. Malgrado tre anni di performance eccellente, ci sono ancora interessanti opportunità, dato che le valutazioni restano interessanti in certi paesi come Brasile, Corea del Sud e Turchia, dove gli utili hanno determinato gran parte della solida performance. É importante notare che anche in uno scenario di correzione ciclica, un incremento delle vendite potrebbe determinare una maggiore debolezza vista la
portata degli eccessi speculativi del 2005 e del 2006.
Pensate che la crescita degli utili Usa sia solida?
Con l'inizio del secondo semestre del 2006, è probabile che l'economia statunitense rallenti verso una crescita più vicino alla linea di tendenza. Sul fronte dell'inflazione il deflatore PCE, l'indicatore dell'incremento medio dei prezzi per tutti i consumi interni delle famiglie, è ben al di sopra della soglia di sicurezza del 2,0% della Fed. Pertanto è sempre meno chiaro se l'incontro di giugno segnerà una pausa degli incrementi nei tassi di interesse o una ripresa della stretta monetaria. Ciò ha importanti implicazioni per il resto dell'economia in quanto stiamo assistendo al raffreddamento del mercato dell'edilizia abitativa e all'indebolimento del dollaro. Si discute
sulla gravità del declino del mercato dell'edilizia abitativa, mentre si prevede che il declino del dollaro sarà determinato da una riduzione dei differenziali nei livelli dei tassi di interesse. Indipendentemente da tali pressioni, prevediamo che i mercati azionari negli Stati Uniti rilevino una correzione ciclica senza le
condizioni per un mercato ribassista maggiormente dannoso. Anche se in fase di decelerazione, la crescita degli utili resta solida e le valutazioni restano complessivamente su livelli ragionevoli rispetto ai rendimenti dei titoli di stato statunitensi. In tale contesto, puntiamo sulle società con valutazioni interessanti e fondamentali solidi, privilegiando la qualità più elevata alle attività a più alto rischio.
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