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Portafoglio ETF sovrappeso settoriali

Diversificare l’investimento tra ETF azionari ed obbligazionari per bilanciare il rischio, ma sarà la scelta dei settori economici a fare la differenza nelle performance di portafoglio.

di Redazione Soldionline 22 mar 2005 ore 12:08
La prima e più importante regola da rispettare nell'attività d'investimento è diversificare. E tra tutti gli ETF armonizzati, azionari ed obbligazionari, quotati sulle principali Borse europee si ha un'ampia scelta tra asset class, aree geografiche e settori economici.

Ecco, allora, come potrebbe essere realizzato un portafoglio di ETF.
Per la parte obbligazionaria, in un'ottica di medio/lungo periodo, dovrebbe essere privilegiata la parte a breve della curva, meno suscettibile ad un eventuale prossimo aumento dei tassi. L'EuroMTS 3-5 Y Master Unit (ISIN: FR0010037234) di Lyxor AM, quotato su Borsa Italiana col codice EM35, è un ETF che rispecchia appieno queste caratteristiche.
La restante quota azionaria potrebbe essere suddivisa in 3 aree principali: Pacifico (10%), USA (40%) ed Europa (50%). Nell'area del Pacifico, sono la Cina ed il Giappone i due Paesi nei quali poter investire, con tre diversi ETF: l'iShares FTSE/Xinhua China 25 (ISIN: IE00B02KXK85) e l'iShares MSCI Japan (ISIN: IE00B02KXH56), denominati in sterline e quotati sul London Stock Exchange, e l'UBS-ETF DJ Japan Titans 100 (ISIN: LU0136240974), negoziato in euro sulla Deutsche Boerse. Si rammenti, però, che gli indici di riferimento (come quelli statunitensi) sono calcolati in valute diverse dall'euro, e pertanto gli ETF sono soggetti al rischio di cambio. L'area degli Stati Uniti potrebbe essere occasione di un duplice guadagno allorché l'euro risalga sull'area degli 1,35 dollari, perché difficilmente, nel medio termine, potrà mantenere questi livelli di quotazione. Su Borsa Italiana, oltre all'iShares S&P 500 (ISIN: IE0031442068) ed al DJ Industrial Average Master Unit (ISIN: FR0007056841), vi sono i tecnologici Nasdaq-100 European Tracker (ISIN: IE0032077012) ed il MSCI US Tech Master Unit (ISIN: FR0007063177).
L'Europa è l'area coperta dal maggior numero di ETF. Vi sono indici nazionali, regionali e settoriali, tra cui, degno di nota, e unico nel suo genere, è l'ultimo arrivato: l'immobiliare EasyETF EPRA Eurozone (ISIN: LU0192223062). E proprio i settoriali (che si muovono seguendo il ciclo economico), caratterizzati da una medio-bassa correlazione tra loro, potrebbero essere determinanti nel risultato delle performance di un portafoglio.
Gli streetTRACKS, per esempio, quotati sul circuito Euronext di Parigi, gestiti da State Street Global Advisors e correlati ai sottoindici del MSCI Europe, sono in grado di offrire la copertura di tutti e 10 i settori economici. Dall'analisi di alcuni dati quantitativi che esprimono la sovra o sotto performance dei sottoindici settoriali sull'indice di riferimento (il MSCI Europe), il trend (al rialzo o al ribasso) di breve/medio periodo, e la forza (maggiore o minore) con la quale il sottoindice si muove nei confronti del benchmark, sembrerebbe opportuno sovrappesare gli Industriali, i Materiali, i Finanziari e le Utilities, sottopesare i Tecnologici e la Sanità, ed equiponderare gli Energetici, le Telecomunicazioni, i Consumi ciclici e non-ciclici.
Questa è la situazione attuale, ma alcune variabili, quali il petrolio, il dollaro, le stime degli utili societari, i tassi d'interesse, ed altri dati macroeconomici, potrebbero modificare la strategia, nel breve, anche sensibilmente; quindi, attenzione a non perdere il passo con l'economia.
(tratto da Bloomberg Investimenti; analisi del Portafoglio di ETF di ETF Consulting Srl)



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