Novità nel mondo degli ETF
Axa Investment Managers e Bnp Paribas hanno ampliato la piattaforma di Etf europei con il lancio di 7 nuovi fondi armonizzati sulla Borsa di Parigi, lunedì 23 giugno. Di questi, 4 in particolare rappresentano una vera e propria novità per gli investitori europei, e meritano un maggiore approfondimento.
di Redazione Soldionline 8 lug 2008 ore 15:36di Marco Ciatto, di www.etfplus.it
Axa Investment Managers e Bnp Paribas hanno ampliato la piattaforma di Etf europei con il lancio di 7 nuovi fondi armonizzati sulla Borsa di Parigi, lunedì 23 giugno. Di questi, 4 in particolare rappresentano una vera e propria novità per gli investitori europei, e meritano un maggiore approfondimento. L'EasyEtf Dow Jones Luxury, per esempio, che ha l'obiettivo di offrire un'esposizione a diversi settori del lusso, oltre a quelli più tradizionali, dai produttori di automobili, imbarcazioni e aeroplani alle più prestigiose case di moda internazionali, dalle catene di hotel a cinque stelle alle società di servizi finanziari. Ha un costo annuo dello 0,50%, prevede il reinvestimento dei dividendi ed è costituito da 30 titoli con una ponderazione massima del 10% ciascuno. Il Dj Luxury Index ha anche un'altra particolarità: i componenti sono accuratamente selezionati dai redattori del Wall Street Journal specializzati nelle varie industrie, mirando ad una corretta diversificazione in termini geografici e sub-settoriali, e con un occhio di riguardo alle mode del momento. Tre sono le firme italiane presenti nell'indice: Luxottica (2,4%), Bulgari (1,2%) e Tod's (0,4%). Stati Uniti (32,7%), Francia (27,7%), Germania (19,3%) e Svizzera (10%) sono i principali mercati di riferimento, mentre tra i settori economici spiccano i beni per il consumatore, con una quota del 64,3%, seguiti dai servizi al consumatore (22%), dai finanziari (12,4%) e dalle materie di base (1,3%). Northern Trust (11%), Lvmh (10,3%) e Richemont (10%) sono le top 3 holding dell'indice.
L'EasyEtf Ftse Et50 Environment è un fondo a capitalizzazione dei dividendi, con una commissione annua dello 0,40%, che replica l'andamento delle 50 più grandi aziende al mondo che provvedono alla fornitura di acqua ed energia e dello smaltimento dei rifiuti utilizzando tecnologie innovative nel campo ambientale e del risparmio energetico. L'indice di riferimento era prima conosciuto col nome di Impax Environmental Technology (Et50) Index - la stessa Impax ne curava la composizione ed il calcolo - e nel novembre dello scorso anno ha assunto la nuova denominazione. La computazione dei prezzi ed il mantenimento è ora a carico di Ftse, mentre Impax Am provvede alla selezione delle società che operano nel settore della "tecnologia ambientale". Oltre il 40% della capitalizzazione dell'indice è legato a titoli U.S. ed il 45% circa a paesi sviluppati europei. Tra i settori economici, ben il 73% è rappresentato dalle materie di base, il 13 % dai servizi al consumatore ed il 9% dalla tecnologia. Il ribilanciamento e la revisione del Ftse Et50 Index hanno luogo due volte l'anno, in giugno e dicembre.
Ci sono, poi, due Etf che per primi utilizzano dei benchmark sviluppati da Bnp Paribas e calcolati dallo Stuttgart Stock Exchange, con la collaborazione di Structured Solutions Ag (una società con sede a Francoforte molto attiva nel settore dei prodotti strutturati).
Il primo, l'EasyEtf S-Box Bnp Paribas Global Agribusiness, ha un costo annuo dello 0,65% ed offre un'esposizione a 24 titoli di società internazionali che operano in uno dei quattro seguenti settori: produzione di concime (41%), attrezzature industriali destinate al settore agricolo (21%), agroalimentare (18%), coltivazione e distribuzione di prodotti non alimentari (20%). Le azioni sono ponderate sulla base di un punteggio che ne valuta la liquidità, il livello economico ed i fondamentali. Il 33% della capitalizzazione dell'indice è legato al mercato Usa, il 26% a quello di Hong Kong e Singapore, distribuito in parti eguali, il 9% al Canada ed il 7% alla Malesia. Bnp ritiene che la crescente richiesta di prodotti agricoli da parte dei paesi emergenti, unita al calo della produzione ed ai livelli minimi delle scorte, stia spingendo verso un ampliamento della capacità agricola. Pertanto, le società che offrono prodotti che possono incrementare la raccolta ed aumentare le superfici coltivabili possono avere un forte potenziale di crescita.
Il secondo Etf, infine, l'EasyEtf S-Box Bnp Paribas Next 11 Emerging, ha una commissione annua dello 0,90% e replica le performance di un paniere di circa 50 azioni con sede in uno degli 11 paesi emergenti (Next 11) che si ritiene possano avere un elevato potenziale di crescita e sviluppo, similmente a quanto accaduto finora per i Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Queste 11 nazioni sono: Bangladesh, Egitto (8,6%), Indonesia (14,2%), Korea (22,2%), Messico (19,4%), Nigeria, Pakistan (8%), Filippine (8,1%), Turchia (17,3%) e Vietnam (2%). Questi paesi, secondo Bnp, hanno a loro vantaggio una popolazione molto giovane ed in sensibile crescita, forti scambi commerciali e investimenti da paesi stranieri e abbondanza di materie di base. Il tasso di crescita previsto per il 2008, inoltre, da fonti Imf, è del 7,4% contro il 2,2% per i mercati sviluppati. (di Marco Ciatto, per Borsa&Finanza)