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Il Petrolio tornerà a “zampa d’elefante”

Goldman Sachs ed IEA - International Energy Agency - sono concordi nel prevedere una forte corsa del petrolio per gli anni a venire: sempre più verso i ’70.

di La redazione di Soldionline 21 dic 2005 ore 17:54
E' questa l'analisi svolta dagli analisti di Goldman Sachs, secondo cui la crescita dei prezzi è causata non solo dall'enorme domanda, ma anche da una carta carenza di offerta che spingerà le quotazioni sui 68 dollari al barile per il prossimo anno.

'Siamo del tutto contrari con chi ritiene che I livelli records registrati quest'anno - in media il petrolio è costato sui 57 dollari al barile - siano stati il picco del mercato'.

Gli analisti della prestigiosa casa d'affari hanno addirittura azzardato un periodo di cinque anni, in cui il prezzo del petrolio potrebbe toccare i livelli allarmanti degli anni settanta.

Si arriverà quindi ad un livello di prezzo pari ad oltre 100 dollari al barile e, I picchi toccati durante il 2005, potrebbero essere ricordati come un mero inizio di una lunga impennata.

Dal punto di vista della produzione di oro nero, commentano gli analisti di Goldman, il più grosso produttore di petrolio - l'OPEC - non sarà in grado di raffreddare i prezzi con aumenti di produzione e, benché si sia anche paventata addirittura la probabilità di una riduzione, è opportuno sottolineare come il cartello abbia già mantenuto alti i livelli di erogazione, raggiungendo i 3.1 milioni di barili al giorno.

Se vi è una latente carenza di offerta, quindi, non c'è da sperare in un calo della domanda. Il rialzo degli anni a venire sarà guidato dalla forte domanda di India, USA e Cina i cui effetti già si possono riscontrare sulla ripresa di alcuni titoli di settore.

Anche la International Energy Agency ha effettuato delle previsioni in linea con quelle espresso in Goldman Sachs, infatti è prevista una crescita della domanda di petrolio da 1.8 milioni di barili a 2 milioni di barili al giorno.

Uno dei principali motivi che contribuiranno al forte aumento del prezzo quest'anno, sono le freddissime previsioni del clima negli Stati Uniti, dove anche il prezzo del gas ha raggiunto vette maestose e una imponente domanda globale.
La differenza tra le previsioni della casa americana e quella dell'IEA, si basano soprattutto sull'effetto predominante della domanda mondiale che, nonostante questi prezzi, continua ad alimentare una buona crescita economica.

Secondo il parere di altri analisti, la salita del petrolio è un segnale di robusta crescita economica, e se la domanda non cala dinanzi ai corsi attuali vuol dire che è ancora probabile che l'oro nero ritorni a correre.

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