Google, lo S&P 500 e il ruolo dei fondi indice
Negli Usa si discute animatamente sull’opportunità di accogliere Google nell’indice Standard and Poor’s 500. L’ingresso del titolo genererebbe una domanda pari a circa 20 milioni di titoli da parte dei fondi comuni indicizzati
di Rocki Gialanella 8 feb 2006 ore 09:03
Ovviamente l'appartenenza o la non appartenenza ad un indice non è un capriccio di qualcuno, ma risponde a criteri di liquidità, dimensione e volumi di negoziazione.
L'ingresso di un titolo in un indice rappresenta un premio per i meriti conseguiti sul campo.
Nelle ultime settimane, gli analisti statunitensi hanno alimentato la discussione sui criteri da adottare per decidere se una corporate abbia conquistato il diritto a far parte di un indice. Il confronto si è concentrato sulle valutazioni - spesso divergenti - espresse in merito all'impennata delle quotazioni di Google. Voci di mercato hanno cominciato a speculare sulla probabilità che il motore di ricerca possa fare il suo ingresso nel gruppo di azioni che compongono l'indice Standard and Poor's 500.
Gli analisti di Bearn Stearns - un'importante banca di investimento di New York - hanno sostenuto che Google è l'unica corporate - tra le quattro grandi società internet statunitensi - a non far parte dell'indice Standard and Poor's 500. Google è stato il caso di successo degli ultimi mesi: la quotazione del titolo è cresciuta del 350% rispetto agli 85 dollari del suo esordio sul listino di New York ( avvenuto il 18 agosto del 2004).
Secondo gli analisti di Bear Stearns, l'ingresso di Google nell'indice Standard and Poor's 500 genererebbe una domanda pari a circa 20 milioni di titoli da parte dei fondi comuni indicizzati che replicano l'indice. Per Google questo ingresso si tradurrebbe in un incremento della domanda pari al 7% delle azioni ( o ai volumi generati in una giornata e mezza di contrattazioni).
Il peso del motore di ricerca sull'indice che accoglie le 500 società a più elevata capitalizzazione del mercato Usa, sarebbe dello 0,75%. Il Comitato preposto alla valutazione dei titoli da inserire nello Standard and Poor's 500 ha comunicato di aver preso in considerazione la candidatura di Google, ma di non aver preso alcuna decisione a tal proposito. La maggior parte degli esperti pronostica un imminente giudizio negativo espresso dal Comitato. Un giudizio giustificato sia dal peso del titolo sia dalla rivalutazione accumulata ( che ai più appare eccessiva).
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