NAVIGA IL SITO

Gli ETF intelligenti sono veramente in grado di battere gli indici?

La nostra analisi delle diverse tipologie di ETF continua per diverse ragioni. La prima è che a nostro avviso si tratta dello strumento finanziario più efficiente per definizione.

di La redazione di Soldionline 18 apr 2008 ore 16:28

Costi limitati, trattabilità intraday e soprattutto la replica fedele di un'asset class (che in assenza di strumenti appositi l'investitore difficilmente riuscirebbe a comprare), sono ragioni per privilegiare questo strumento rispetto ad altri.
I fondi di investimento che sono la più diretta alternativa, al di là di limitati casi di gestioni attive vincenti nel lungo termine, mediamente perdono nel confronto a causa di una minore trasparenza e di costi più elevati.
Inoltre vi è la possibilità di costruire con gli ETF asset allocation sempre più dettagliate, grazie ad un'offerta oramai molto ampia.
Nel precedente report avevamo esaminato gli ETF fondamentali che per il momento non ci convincono. Preferiremmo infatti ancora ETF che replicano il mercato, anzjchè un indice ricostruito su parametri riferiti a bilanci passati.
Nel presente report analizziamo i co Il rapporto rischio/rendimentosiddetti ETF dinamici o "intelligenti" collocati in Italia da Powershares (Invesco) e da Spa ETF, che di fatto rappresentano la nuova generazione di ETF, basati cioè su indici che di fatto cercano di generare alpha, ovvero sovraperformance rispetto agli indici di mercato.
Gli ETF "intelligenti" partono anche essi da indici non di mercato ma costruiti, ma al contrario di altri indici quantitativi non si basano su dati storici, ma tentano di anticipare le prospettive future. Di fatto si avvicinano ad una gestione attiva, la cui qualità (e di conseguenza degli ETF dinamici che la replicano) cercheremo di valutare nel presente report. 

ETF "intelligenti"

Il punto di partenza sono gli indici. Si tratta di indici sviluppati su metodologie proprietarie, che hanno l'obiettivo di superare in termini di rischio/rendimento gli indici di mercato. In particolare segnaliamo la metodologia sviluppata dall'AMEX, negli Stati Uniti borsa concorrente al Nasdaq e al Nyse, Questi indici chiamati Dinamici sono basati su modelli quantitativi piuttosto complessi, che dovrebbero fare emergere il potenziale di crescita delle società che lo compongono.
Elemento che invece veniva penalizzato dagli indici sottostanti gli ETF fondamentali, basati al contrario su parametri fondamentali che mediavano i dati dei bilanci passati. Il primo indice dinamico (Dynamic Market Intellidex) è stato fatto dall'Amex sul mercato azionario statunitense: partendo da un universo di 2000 società quotate, si scelgono per la composizione dell'indice 100 società che sono ribilanciate in media 4 volte all'anno. La metodologia proprietaria sottostante si basa su 25 criteri di selezione suddivisi in 4 gruppi quantitativi: 1) fattori di rischio 2) market momentum 3) crescita 4) multipli.

Il peso delle singole società è definito in base ad un algoritmo proprietario. Il numero di indici, potenzialmente replicabili da altrettanti ETF, è molto elevato e per il momento sono basati essenzialmente sul mercato azionario statunitense.
Sono rappresentati indici settoriali (software, retail, farmaceutico.....), dimensioni aziendali (small, medium, big..), stili (growth, value). Sul sito di PowerShares (http://www.invescopowershares.com/) che negli Stati Uniti di fatto già colloca ETF che replicano quasi tutti gli indici dinamici dell'Amex, sono paragonate le performance di questi indici con indici di mercato come l'S&P500 e i vari indici settoriali. La fonte ci sembra attendibile ed emerge nella maggioranza dei casi, un rendimento annuo o composto superiore, anche se contraddistinto da una volatilità mediamente più elevata.

 

Il rapporto rischio/rendimento degli indici dinamici dell'Amex sembrerebbe quindi stabilmente migliore sia a livello di settore e di stile, che di mercato in generale. Sul sito dell'Amex (http://www.amex.com/) nella sezione products information-Indexes vi sono i codici di tutti gli indici, incluso i dinamici (ne abbiamo contati 42). Questa sezione è a nostro avviso estremamente interessante perché sono indicizzate diverse strategie attive (ad esempio la CROCI di Deutsche Bank) e indici come il Value Line (che rappresenta 1700 aziende statunitensi egualmente pesate e che a nostro avviso è nettamente più indicativo rispetto all'S&P500 della tendenza in atto) e il Baby Boomers Consumption. Definito che gli indici dinamici sviluppati dall'Amex sono estremamente interessanti in termini di rischio/rendimento se rapportati agli indici più tradizionali, cerchiamo di catalogare quali ETF Powershares ha già introdotto in Italia.

1) Powershares Dynamic Italy Fund (la composizione dell'indice è uno spettacolo: Biesse, Finmeccanica, Fondiaria, Cementir, Basic Net e Danieli sono tra le 32 società più pesate...non abbiamo dubbi che per quanto più volatile nel medio periodo performerà meglio dei prodotti indicizzati sull'S%PMib).

  1. Powershares Dynamic Europe Fund (nell'indice 250 società pesate tra lo 0,7% e lo 0,19%).
  2. Powershares Dynamic Global developed Markets Fund
  3. Powershares Dynamic US Market Fund
  4. Powershares Dynamic Global developed Markets Fund

Criticità: gli indici hanno una vita relativamente breve.

I primi sono stati introdotti 5 anni fa circa (2003). Nel bull market hanno performato meglio degli indici di mercato, ma è' necessaria la controprova a fronte di un prolungato periodo ribassista. Le società più pesate negli indici dinamici sono generalmente piccole e medie capitalizzazioni. E' perciò ancora più importante verificarne il comportamento nelle fasi negative di mercato. Infine la volatilità, che negli indici dinamici ci sembra mediamente più elevata rispetto agli indici tradizionali (anche se il periodo di confronto è ancora breve). Questo fattore va ovviamente monitorato in futuro. La commissione (0,75%) è più elevata rispetto agli ETF tradizionali. Gli elementi positivi di questa tipologia di ETF sono a nostro avviso diversi. Per quanto il costo sia superiore alla media, è decisamente inferiore rispetto alle gestioni "attive"; soprattutto qualora gli indici dinamici dovessero continuare ad avere un rapporto rischio/rendimento più favorevole rispetto agli indici tradizionali. Inoltre vi è la performance che a livello di indice generale, settore o stile è stata negli ultimi anni premiante Vanno menzionati anche gli ETF della società SPA ETF che replicano indici calcolati dall'Amex su una metodologia quantitativa proprietaria della società Market Grader (http://www.marketgrader.com/).

La metodologia si basa su 24 indicatori fondamentali Il risultato rapportato agli indici tradizionali se è positivo sui 5 anni; nondimeno è deludente su periodi inferiori. Gli indici sono mediamente ricalcolati due volte l'anno (4 per il marketGrader40) rispetto alle 4 volte degli Intellidex. Il costo dell'ETF è lo 0,85% annuo. Di conseguenza la metodologia, per quanto interessante e da monitorare, risulta per il momento meno efficiente rispetto all'Intellidex sviluppato dall'Amex. I prodotti di SPA ETF già collocati sul listino domestico per il momento sono 6 e si basano sulla dimensione aziendale (small,mid e large) e sul numero di aziende con il migliore rating rispetto all'universo considerato (MarketGrader 40,100 e 200).

Riassumendo tutto, gli ETF basati sugli indici dinamici sono a nostro avviso degli ottimi prodotti, contraddistinti da un rapporto rischio/rendimento favorevole rispetto agli strumenti tradizionali. Questo almeno negli ultimi anni, in cui il mercato è stato rialzista. E' quindi necessaria una controprova a fronte di un periodo prolungato (almeno alcuni trimestri) di mercato laterale/ribassista. Qualora ci fosse un rendimento almeno analogo agli indici di mercato nelle fasi avverse, allora saremmo sicuri di avere trovato una tipologia di prodotto veramente efficiente.

a cura di JC&Associati
Per ulteriori analisi e commenti registrati gratis cliccando qui

JC Investimenti è un servizio di consulenza on-line rivolto a investitori privati e istituzionali realizzato da analisti indipendenti di provata professionalità ed esperienza. I principali obiettivi di JC Investimenti sono:
· fornire analisi e commenti indipendenti sui mercati finanziari, attraverso Report periodici e interpretazioni in tempo reale dei principali avvenimenti economici;
· segnalare corrette strategie di investimento attraverso "Portafogli Consigliati" aggiornati in tempo reale. Per corrette strategie di investimento si intende un insieme di scelte che consentano un'adeguata distribuzione dei rischi e diano la possibilità di ottenere rendimenti superiori alla media del mercato;
· contribuire ad una maggiore consapevolezza degli investitori sulle opportunità, i rischi, gli errori e i casi di disinformazione più frequenti del mondo del risparmio;
· aggiornare gli abbonati sui principali temi normativi, legali e fiscali legati al mondo del risparmio.
Il servizio JC Investimenti non promette rendimenti favolosi ma mette in condizione gli iscritti di effettuare le scelte di investimento con maggiore cognizione di causa, evitando situazioni che potrebbero mettere a rischio la consistenza del proprio patrimonio.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.