Fondi Comuni Italiani economie di scala possibili
Uno studio CONSOB presentato durante il rapporto 2004 offre speranze di costi minori per i sottoscrittori di quote di OICR
di La redazione di Soldionline 21 dic 2005 ore 17:48
I fondi Italiani, sono caratterizzati da una commissione una tantum corrisposta in fase di sottoscrizione, una commissione di gestione liquidata una volta all'anno dal fondo e commissioni di incentivazione.
L'insieme delle commissioni è destinato a remunerare l'attività di gestione e i servizi di consulenza/distribuzione prestati dai collocatori.
Lo studio della CONSOB, è frutto di un analisi basata su dati di rendiconto dei fondi aperti al 31 dicembre 2003 e ha preso in considerazione 43 Sgr.
Per valutare 'l'andamento' della struttura commissionale dei Fondi Comuni del bel paese utilizzando i dati contabili relativi all'anno 2003 delle Sgr considerate, sono stati presi in esame tre indici: il rapporto tra il totale dei costi operativi della Sgr (costo del personale, costi per consulenza, costi servizi informatici e altri costi amministrativi) e il patrimonio medio gestito da ciascuna Sgr; il rapporto tra il totale delle commissioni attive (sottoscrizione, rimborso, gestione e incentivo) percepite dalle Sgr e il relativo patrimonio complessivo gestito (Commissioni attive/Patrimonio medio); l'incidenza del totale delle commissioni passive (collocamento e mantenimento) liquidate dalle Sgr ai distributori sul totale delle commissioni attive percepite dalle Sgr.
Dall'analisi degli indici, emerge che la remunerazione dei distributori costituisce una media del 70% del costo sostenuto indirettamente e direttamente dall'investitore. Le fee di sottoscrizione e rimborso hanno una retrocessione integrale, mentre è pari al 73% e 50% rispettivamente per quelle di incentivazione e gestione.
Nella struttura commissionale dei fondi, inoltre, l'89% della spesa è costituito da fee di gestione, un 7% incentivazione, 4% commissioni di sottoscrizione.
Dei tre indici presi in considerazione, quello che dà sostegno ad un settore che ultimamente è stato spesso attaccato per gli ingenti costi, è l'indice costi operativi/patrimonio medio gestito, infatti si è rilevato che l'incidenza dei costi operativi "sembra decrescere in modo più che proporzionale al crescere della massa gestita", sostenendo la tesi delle economie di scala.
Il rapporto commissioni attive/massa gestita invece "appare indipendente dalle dimensioni del patrimonio gestito dalla singola sgr" e si colloca a un valore medio di poco sotto 2%. Per ultima, l'incidenza della remunerazione delle reti sembra "tendenzialmente indipendente dalla dimensione della massa gestita" con retrocessioni che pesano tra il 20 e il 100% delle fee totali attive.
Un altro elemento che emerge dal 'rapporto 2004', forse meno incoraggiante della possibilità di riscontrare economie di scala che vadano incontro ai risparmiatori-sottoscrittori in termini di costi, è la fotografia degli assetti proprietari del sistema del risparmio gestito Italiano. Le Banche la fanno da padrone.
Il patrimonio gestito dai fondi comuni per il 92% è 'detenuto' dalle banche, il 5,3% dalle assicurazioni e il 2,1% dalle Sim.

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