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ETF SULL’ARGENTO: UNA STIMA DEI POSSIBILI IMPATTI SUL SILVER

Recentemente si è parlato molto del rialzo dell’argento e di un fantomatico Silver ETF (il primo della categoria) che la Barclays sarebbe in procinto di quotare sul mercato americano dell’Amex . Alla luce del grosso passo avanti compiuto ieri martedì 21 Marzo vediamo di fare un po’ di chiarezza e capire meglio gli impatti potenziali sulle quotazioni del metallo grigio.

di La redazione di Soldionline 22 mar 2006 ore 11:19
L'argento, quotazioni spot, ha raggiunto in questi giorni i massimi da 22 anni a 10.59$ l'oncia sulla scia degli acquisti dei Fondi (compresi gli Hedge Fund) che entrano sul metallo sperando che l'ETF della Barclays ottenga presto l'approvazione definitiva da parte della SEC. Ma cosa c'è dietro a questa operazione finanziaria?

Ricordiamo prima di tutto due cose:
· se l'ETF otterrà il via definitivo comporterà, da parte dell'emittente, un acquisto di argento sul mercato in quantità molto elevata rispetto alle dimensioni del mercato del Silver;
· la SEC americana, che deve dare l'autorizzazione, ha già dato due importantissimi segnali favorevoli. Sono trascorsi i 21 giorni durante i quali chiunque poteva dare il proprio parere (ovviamente motivandolo) ma, soprattutto, martedì 21 Marzo è stato approvato il 'rule changes' ovvero una modifica al regolamento che consentirà la quotazione dell'iShares Silver Trust (questo è il nome dell'ETF non armonizzato) all'Amex. Non è il sì definitivo ma si può affermare che le probabilità, da martedì, sono enormemente aumentate.

Durante i 21 giorni di cui sopra i pareri sono stati i più svariati e ovviamente la SUA (associazione degli utilizzatori industriali dell'argento che vi ricordo stare premendo per respingere l'ETF) ha dato parere negativo riportando una serie di considerazioni. Vediamo la più forte:
'....se l'ETF sarà approvato, comporterà forti rialzi dell'argento e quindi maggiori costi della materia prima, dei beni prodotti con la stessa e la perdita di posti di lavoro nell'industria (gli associati SUA danno lavoro a 200.000 lavoratori e lavorano l'80% dell'argento usato negli USA). Inoltre potrebbe avere un impatto negativo sull'economia ....'
Alcuni ribattono a queste parole dicendo che se il prezzo dell'argento salirà, ci sarà la riapertura di nuove miniere che agli attuali prezzi non sono efficienti e convenienti, con la contemporanea creazione di posti di lavoro.
Non stiamo a disquisire su chi ha ragione; è la solita storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Il parere però che condivido e che sta uscendo con più frequenza è il seguente: lasciate che il mercato, ovvero la legge della domanda e dell'offerta, decida il corretto valore dell'argento. Sì dunque all'ETF! Poi, se l'argento è sottovalutato (come credono in molti) si vedranno flussi confluire in acquisto sul mercato e sull'ETF, facendone salire il prezzo; se è caro allora in pochissimi compreranno l'ETF e quindi non ci sarà nessun effetto rialzista sul sottostante.
Il metallo oggi sale perché il mercato sta semplicemente anticipando un evento (l'approvazione) scommettendo sullo stesso, come è solito fare. E il rialzo del 5% di oggi (22 Marzo) ne è la dimostrazione.
Proviamo ora a fare una stima un po' superficiale (ma che al momento è l'unica fattibile) dell'impatto sul mercato, aiutandoci con una tabella prodotta dagli analisti indipendenti americani Todd Stein&Steven McIntyre.



Cosa vi dice la tabella?
GLD/IAU sono i due più grandi ETF americani che investono nell'oro. Nei primi 12 mesi di quotazione hanno raccolto 7 milioni di once di oro, poi nei successivi 3 mesi altre 3 mln. In totale 10,6 milioni di once (ultima colonna a destra). Se dividete 10,6 mln di once per 122.173.800 che sono le once di oro domandate/consumate annualmente, ottenete 8.7%. In altre parole: i due ETF sull'oro hanno raccolto l'8.7% della domanda di oro annuale, cioè 6 miliardi di dollari di controvalore.
Ma a quanto corrisponde l'8.7% della domanda annuale mondiale di argento? A 76 mln di once.
Ma 76,7 milioni di once di argento al prezzo di 9.60$ l'oncia corrispondono a 736 milioni di dollari investiti; molti meno rispetto a quelli che sono confluiti negli ETF sull'oro (6 miliardi di dollari).
Morale: se l'ETF sull'argento raccogliesse quanto hanno raccolto i 2 ETF sull'oro nei primi 15 mesi di vita (ovvero un ammontare di 6 mld di dollari), si avrebbe un acquisto di argento da parte della Barclays (lingotti, barre e in minima parte future) di 625 mln di once!!!!!! l'intera quantità di argento che si stima esserci, nel mondo, sopra il suolo terrestre, anche quella che avete in casa nel portagioielli di vostra moglie.
Prima che qualcuno di voi fraintenda e corra in banca o in gioielleria per fare un mutuo e comperare argento con i soldi presi a prestito, sappiate che non si prevede che l'ETF sul Silver, qualora venga approvato, possa raccogliere 600 mln di once. Sarebbe una pura follia e poi, per ora, la Barclays ha chiesto l'autorizzazione per sole 130 mln di once. Ma, ugualmente, se manteniamo invariata la proporzione dell'oro (8.7% della domanda) si parlerebbe comunque di 76 milioni di once (stima che ha un fondamento di verità). Rapportati ai 40 mln di once che rappresentano la domanda totale di argento da investimento nel 2004 sono qualcosa di molto importante. E' ragionevole stimare che i gestori della Barclays abbiamo, nei giorni scorsi, acquistato milioni di once anticipando la decisione della Sec e questo spiega in parte la recente sovraperformance del metallo grigio sull'oro. Ciò nonostante l'effetto rialzista potrebbe essere stato solo in parte 'consumato'. Ora capite perché quelli della SUA stanno tremando e l'argento sta volando...


Mirco Leonelli

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