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Etf intelligenti, il Sacro Graal?

Fino al 18 agosto, un’asset class in particolare non era molto considerata dagli addetti ai lavori: le Microcap americane. PowerShares però ha lanciato un etf di cui si sono occupati in molti, vuoi perché elimina uno degli aspetti negativi (che tra l’altro sono pochissimi) dello strumento, vuoi perchè i principi su cui è costruito sono riconosciuti essere decisamente efficaci...

di La redazione di Soldionline 15 set 2005 ore 09:26
Nonostante i pregi derivanti dalle loro caratteristiche proprie e dalle statistiche che li hanno confermati più volte ottimi strumenti di investimento, anche gli etf hanno dei lati negativi da non sottovalutare. Per approfondirne uno di questi aspetti viene utile fare un esempio:

Tra gennaio e marzo di quest'anno, i problemi del settore auto, tra tutti la vicenda General Motors, hanno innescato una reazione a catena sui prezzi dei corporate bond. Logicamente anche i fondi che investivano in questo comparto hanno subito l'impatto della crisi. In questo contesto, mentre la media dei fondi normali ha perso soltanto lo 0,22%, l'etf iBoxx Euro Liquid ne ha fatto maggiormente le spese lasciando sul terreno sul terreno lo 0,60%.

Nella situazione appena descritta, la gestione passiva, caratteristica fondamentale degli etf da cui ne derivano quasi tutti i pregi, ha penalizzato lo strumento. Mentre i fondi attivi potevano eliminare dai loro portafogli i bond delle aziende in crisi, l'iBoxx ha dovuto subire le performance negative dei titoli nel basket.

Sulla base di questa considerazione, diversi anni fa le sgr hanno creato i primi etf che tentano di battere il benchmark ovvero i cosiddetti 'etf intelligenti'.

Vengon da porsi delle domande: se l'obiettivo non è più quello di replicare un indice cosa cambia dai normali fondi a gestione attiva?

Non dimentichiamo che questi etf mantengono tutte le altre caratteristiche che li distinguono dai fondi attivi. Tra le più importanti va ricordato che gli etf sono quotati, i costi annuali, anche nel caso degli etf intelligenti, si mantengono molto bassi non superando in nessun caso lo 0,60%. Inoltre, è sempre possibile conoscere il valore della quota e i titoli che compongono gli etf.

Un'altra domanda è: se statisticamente sono pochi i fondi attivi che battono gli etf, riuscirà l' 'etf intelligente' a battere il benchmark?

Riuscire a battere l'indice di riferimento è tutt'altro che semplice. Fondamentalmente, e logicamente, dipende dal metodo. PowerShares, che quota la stragrande maggioranza di questi etf, utilizza l'Intellidex. Secondo questo sistema, lo stock picking viene fatto sulla base dei fondamentali delle società analizzate e di diverse variabili di rischio. In seguito il portafoglio viene ribilanciato con cadenza trimestrale. In certi casi il risultato può essere di tutto rispetto.

Il PowerShares Dynamic Market Portfolio dal maggio 2003 ha guadagnato circa il 58% mentre la performance del benchmark è stata inferiore del 30%. Il PowerShares Dynamic OTC Portfolio è cresciuto del 60% nello stesso periodo, il 27% in più rispetto all'indice di riferimento (NASDAQ 100).

Questo metodo non è l'unico seguito dagli etf PowerShares. Dal 18 agosto infatti, è quotato all'AMEX il PowerShares Zacks Microcap Portfolio (PZI), che a differenza degli altri etf intelligenti è a gestione semi-attiva. Lo Zacks infatti, replica fedelmente l'indice di riferimento, ed è proprio questo ad essere particolare visto che il benchmark viene ribilanciato sulla base dei criteri formulati dalla Zacks Investment Research.

L'etf investe in un'asset class spesso ignorata dagli addetti ai lavori. Le Microcap americane, aziende a capitalizzazione ridotta ma dagli elevati potenziali di crescita. La selezione dei titoli si basa sullo Zacks Indicator, strumento di analisi basato sul principio che l'utile per azione sia l'elemento base in grado di far muovere i prezzi dei titoli. Grazie a questo criterio è stato costruito lo Zacks Micro Cap Index (ZAX), l'indice replicato dall'omonimo etf che muta anche settimanalmente la propria composizione per investire nelle migliori microcap americane, quelle che hanno permesso allo Zacks di apprezzarsi dal 18 agosto al 12 settembre del 4% (con una lieve correzione nelle due sedute successive). Altro aspetto positivo che è l'etf potrà distribuire i dividendi con cadenza trimestrale; nota dolente (per noi italiani) però, è che essendo quotato all'Amex, non è armonizzato.



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