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Etf, i primi sono i monetari!

Ci sono alcuni Etf che, più di altri in Europa, hanno raccolto nuovi asset da inizio anno, nonostante il ribasso generalizzato dei mercati e l'aumentata volatilità delle Borse: sono gli Etf monetari, o di liquidità. Sono ben 5 quelli già disponibili sul mercato Etfplus.

di Redazione Soldionline 11 giu 2008 ore 09:38

A cura di Marco Ciatto (http://www.etfplus.it/

Ci sono alcuni Etf che, più di altri in Europa, hanno raccolto nuovi asset da inizio anno, nonostante il ribasso generalizzato dei mercati e l'aumentata volatilità delle Borse: sono gli Etf monetari, o di liquidità. Sono ben 5 quelli già disponibili sul mercato Etfplus di Borsa Italiana, 3 dei quali indicizzati all'Eonia (European Overnight Index Average): il db x-trackers II Eonia Tri Etf Classe 1C (Isin: LU0290358497), a capitalizzazione dei dividendi, ed il db x-trackers II Eonia Tri Etf Classe 1D (Isin: LU0335044896), a distribuzione annuale dei proventi, promossi da Deutsche Bank, ed il Lyxor Etf Euro Cash (Isin: FR0010510800), sponsorizzato da Lyxor International Am, che prevede il reinvestimento degli utili.

L'Eonia è un tasso rappresentativo della media ponderata per montanti dei tassi effettivamente trattati sul mercato monetario interbancario dell'Eurozona durante la giornata per depositi fino al giorno di apertura seguente (overnight). E' calcolato dalla Banca Centrale Europea sulle operazioni concluse da un panel di 57 grandi banche, e diffuso dalla Federazione Bancaria Europea. Da inizio anno, il tasso medio dell'Eonia è risultato del 4,03%, ed è sulla base di questo valore percentuale che gli Etf sopra citati si sono rivalutati giorno dopo giorno, al lordo dello 0,15% (sempre su base annua) delle commissioni totali di gestione e di uno spread massimo dello 0,01%, rispettivamente in acquisto e in vendita. Lo spread, ovvero il differenziale denaro-lettera pagato dall'investitore al market maker al momento della contrattazione, è stato recentemente oggetto di un'accurata ed approfondita analisi mensile da parte di Borsa Italiana, che ne ha rivelato esattamente i valori per ogni categoria di Etf attualmente disponibile e per 4 differenti importi di controvalore.

L'ultima voce costi che deve essere tenuta in considerazione è quella relativa alla negoziazione, che varia però sensibilmente da un intermediario all'altro, soprattutto se si opera on-line, e se si hanno delle commissioni massime fisse. Chiaramente, in questo caso, maggiore sarà l'investimento, minore sarà l'onere a carico dell'investitore. Considerati, dunque, tutti i costi enunciati sopra, e la tassazione del 12,5% sulle plusvalenze, l'interesse netto pagato da un Etf indicizzato all'Eonia risulta circa del 3,3%. Appare, quindi, chiaro il motivo del successo di questi fondi, cui sono confluiti oltre 3,6 miliardi di euro in questi primi 8 mesi di quotazione, e che da inizio anno sono nelle classifiche dei primi 10 Etf più trattati di Borsa Italiana. La sovraperformance su base annua rispetto alla media dei fondi comuni d'investimento, così come misurata dall'indice Fideuram dei Fondi di "Liquidità Area Euro" è esattamente di un punto percentuale, da inizio anno.

Eppure, nei primi 4 mesi del 2008, Assogestioni ha registrato una raccolta netta in questa categoria di fondi, che vanta asset per oltre 91 miliardi di euro, di €523 milioni, ma nel solo mese di aprile ha contato deflussi per ben 1,48 miliardi di euro; che sia il segnale di un'inversione di tendenza? Potrebbe essere, dati la maggior flessibilità e rendimento degli Etf, ma sicuramente si tratta di un lungo cammino e che richiede ancora tanta formazione (ed informazione) ed una maggiore indipendenza dell'investitore dalle reti e dalle banche. L'industria degli Etf e del risparmio gestito, però, se la dovranno vedere con le ultime aggressive proposte d'alcune banche a caccia di liquidità e nuovi clienti. Ma attenzione, perché i tassi sui conti correnti che pubblicizzano sono al lordo della tassazione del 27%, che nel caso di depositi vincolati per 3, 6, 12 mesi può, in taluni casi (solo se investiti in pronti contro termine), scendere al 12,5%, come per gli Etf. (di Marco Ciatto, per Borsa&Finanza)

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