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Ecco i primi ETF short sui settori industriali

Dopo i primi "short" Etf inversamente correlati ai più noti indici di Borsa nei giorni scorsi sono stati lanciati sul comparto Etfplus di Borsa Italiana 5 nuovi Etf di casa Deutsche Bank, che consentono di scommettere al ribasso su alcuni sub-settori industriali europei...

di Redazione Soldionline 27 mar 2008 ore 09:44

a cura di www.etfplus.it

Dopo i primi "short" Etf inversamente correlati ai più noti indici di Borsa, quali il Dax, il Dj Euro Stoxx 50 il domestico S&P/Mib e l'S&P 500, mercoledì 19 marzo, sono stati lanciati sul comparto Etfplus di Borsa Italiana 5 nuovi Etf di casa Deutsche Bank che consentono di scommettere al ribasso di alcuni sub-settori industriali europei, con un costo annuo di appena lo 0,50%.

I benchmark utilizzati, forniti e calcolati da Stoxx Ltd, sono stati costruiti per rappresentare l'andamento inverso dei corrispettivi indici "long" nella versione total return (comprensiva dei dividendi), così che ogni punto percentuale di perdita si traduce per l'investitore in un guadagno del 1%, maggiorato di una quota pari al doppio del tasso Eonia, calcolato su base giornaliera (360 giorni).

Il db x-trackers Dj Stoxx 600 Banks Short Etf consente di assumere una posizione ribassista su 62 delle maggiori banche d'Europa, che rappresentano ben il 17,5% dell'intera capitalizzazione dell'intero indice Stoxx 600, il riferimento del mercato azionario europeo, secondo il provider elvetico. Tra queste spiccano i nomi di Hsbc (11,9%), Banco Santander (7,5%), Unicredito (6,1%), Bbva (5,1%) e Bnp Paribas (4,9%).

Con il db x-trackers Dj Stoxx 600 Health Care Short Etf, l'investitore assume una posizione corta su 29 azioni del comparto dei beni e servizi per la salute, un'industria che vale circa 500 miliardi di euro nel vecchio continente, ma che offre poca diversificazione. Le 5 maggiori imprese, Roche AG (20,3%), Novartis (18,2%), Glaxosmithkline (17,6%), Sanofi-Aventis (11,8%) e Astra (8,1%), rappresentano ben il 76% dell'intero indice.

Il db x-trackers Dj Stoxx 600 Oil & Gas Short Etf permette di puntare sulla debacle di 29 aziende che operano nel settore del petrolio e del gas, il secondo a maggiore capitalizzazione (9,1%) in Europa. Anche in questo caso, però, è da segnalare l'altissima concentrazione di peso (78,5%) sui primi 5 titoli dell'indice, che sono: Bp (24,3%), Total (19,3%), Royal Dutch Shell (15,5%), Eni (10,4%) e Bp Group Plc (9%).

Per puntare al ribasso del settore tecnologico, c'è il db x-trackers Dj Stoxx 600 Technology Short Etf, che a dispetto dei 23 titoli racchiusi nell'indice è nettamente dominato da Nokia, forte di una quota di ben il 45%; Sap (15,5%), Ericsson (10%), Alcatel-Lucent (4,4%) e Asml Holding (3,5%), seguono a ruota.

Il db x-trackers Dj Stoxx 600 Telecommunications Short Etf, infine, consente di scommettere sulla flessione del comparto dei servizi di telecomunicazioni, costituito da un basket di 20 titoli, guidato da 4 grosse società leader del settore: Vodafone (27,2%), Telefonica (20,4%), France Telecom (10,6%) e Deutsche Telecom (9%). La compagnia telefonica di bandiera, Telecom Italia, compare oltre metà classifica, con un peso di appena il 3,7%.

L'impiego di questi Etf, oltre che per un mero fine speculativo, ben si adatta a strategie di tipo long-short, dove l'investitore può scommettere sulle sovraperformance di un ristretto basket di titoli rispetto all'intero comparto d'appartenenza, a tecniche di rotazione settoriale, sfruttando la ciclicità dei mercati, e per fini di copertura.

Mauro Giangrande, responsabile della piattaforma db x-trackers per l'Italia, si è detto molto fiducioso dei risultati che questi Etf possono ottenere tra gli investitori istituzionali e retail, in termini di asset e di volumi, e non esclude di poter completare la gamma al più presto. (di Marco Ciatto, per Borsa&Finanza)

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