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Cosa è il Judo Finanziario. Intervista a Paolo Sassetti

Paolo Sassetti ci parla del suo corso di "autodifesa finanziaria" su CD Rom. E' un'opera originale, che, in maniera irriverente e anticonformista, tratta di fondi comuni, Etf, reddito fisso, polizze, fondi etici, asset allocation, ecc., ecc.. E' destinato ai semplici risparmiatori ma anche i promotori finanziari lo troveranno molto molto interessante...

di La redazione di Soldionline 5 ott 2005 ore 08:50
Domanda - Paolo, come nasce 'Judo finanziario'? Cosa ti ha spinto a predisporre delle lezioni sul tema dell'autodifesa finanziaria?

Risposta - 'Judo finanziario' nasce da molteplici stimoli esercitati su di me da persone diverse che, in modi e tempi diversi, mi hanno spronato a scriverlo. Inizialmente ero scettico sulle possibilità di successo di questa iniziativa editoriale ma alcuni riscontri che ebbi lungo il cammino mi fecero cambiare idea. Ad esempio, nel paese dove vivo in provincia di Milano, che ha solo 7 mila anime, nell'Aprile del 2004 grazie all'organizzazione della locale biblioteca, decisi di tenere tre lezioni serali sul tema della selezione dei fondi comuni d'investimento. La notizia si sparse in rete e per tre sere riempimmo l'aula magna delle scuole medie. Vennero da Milano, Brescia, Bergamo, Genova per ascoltare su questo argomento. Giunsero persino promotori finanziari e bancari (mimetizzati, ma neanche troppo), insomma fu un successo di pubblico inaspettato. Furono lezioni lunghe, di tre ore ciascuna, senza intervalli, e nessuno, in alcuna sera, si alzò neanche per andare a fare pipì, tanto era l'interesse ... 'Possibile che debbano venire da grandi città in un piccolo centro per ascoltare delle lezioni su questo tema?' mi chiesi. La ragione è che in Italia c'è una vera tabula rasa sull'argomento, non esiste quasi educazione finanziaria rivolta ai risparmiatori 'comuni' perché un popolo di risparmiatori educati e consapevoli rappresenterebbe un boomerang per molte istituzioni finanziarie rivolte al mercato retail. Così, quella che viene spacciata per educazione finanziaria è principalmente informazione di base, asettica ed infantile (cos'è un'azione, cos'è il dividendo, cos'è un'obbligazione, cos'è un fondo comune d'investimento) che insegna l'ABC della finanza ma non libera le menti dalla schiavitù dei condizionamenti pubblicitari e dell'informazione finanziaria superficiale.


D - L'ABC della finanza e degli impieghi possibili del risparmio andrebbe insegnata nelle scuole, a partire della scuole medie, anche perché il risparmio un è valore affermato costituzionalmente ...

R - E' esatto. E su questa base potrebbe innestarsi più facilmente un'educazione di livello, diciamo, universitario. Ciò non toglie che, mentre esiste un'offerta formativa articolata per incentivare il 'fai da te' finanziario (dall'analisi finanziaria delle società quotate ai corsi per il trading), in Italia non esiste un'offerta formativa strutturata per orientarsi nella giungla dei prodotti finanziari. Attenzione, questo non è solo un problema italiano, è comune a molti altri Paesi.
Infine, devo anche dire che questo lavoro è la continuazione ideale di quello che considero forse il mio migliore lavoro 'politico', un pamphlet intitolato Perché liberalizzare la gestione del risparmio. È un pamphlet di circa 90 pagine (gratuitamente disponibile on line) di denuncia di alcune distorsioni del nostro sistema dell'intermediazione finanziaria. Quando uscì, nel Febbraio del 2003, Soldi On Line partecipò ad un tavola rotonda virtuale sui temi da esso sollevati ma, ciononostante, il pamphlet passò quasi inosservato. Eppure trattava di questioni successivamente diventate di grande attualità nel dibattito economico (la concorrenza bancaria, il ruolo delle banche nel nostro sistema finanziario) ed ha persino svolto una funzione di stimolo per alcuni importanti cambiamenti normativi.


D - In che senso?

R - Ad esempio, in questo documento ho dettagliatamente dimostrato l'iniquità del meccanismo di calcolo delle commissioni di performance dei fondi comuni d'investimento, così come è consentito oggi da un evidente 'buco' normativo. Circa un anno dopo l'uscita di questo pamphlet e dopo che io scrissi più volte al Governatore Fazio su questo tema (in privato ed in pubblico), la Banca d'Italia ha avviato una riforma dei regolamenti dei fondi comuni anche con riferimento al calcolo delle commissioni di performance. Peccato che questa riforma sia stata avviata nell'estate del 2004 ma sia anche apparentemente scomparsa dall'agenda del Governatore. Non se ne parla più, non se ne sa più nulla, non si sa quando entrerà in vigore e con quali contenuti. Negli USA questa riforma si realizzò nel lontano 1971. Noi stiamo ancora aspettando e dubito che, durante il recente controverso pranzo di Fazio e Berlusconi, il Premier abbia sollecitato la riforma dei regolamenti dei fondi comuni: come grande azionista di Mediolanum, il Premier non ha oggettivamente molto interesse a che si avvii questa riforma, speriamo che il senso civico abbia il sopravvento.


D - Come è strutturato il corso?

R - Il corso è in Power Point, sono le lezioni che ho tenuto a Legnano, Vimercate. Alcune slide sono da me commentate anche a voce. Un aspetto metodologico interessante e persino 'chiave' è che questo corso si basa sulla metodologia dei casi, una metodologia ormai dominante nell'insegnamento economico universitario. Attraverso un processo di induzione dal caso particolare alla situazione generale è più facile insegnare ed apprendere. Naturalmente, siccome analizzo casi reali di distruzione di ricchezza da parte di specifici prodotti finanziari, la faccenda risulta un po' scomoda. Questo è un corso che non verrà mai promosso da una banca, solo il Presidente Ciampi, con la sua sensibilità economica ed il suo retroterra culturale da 'azionista', poteva mandarmi un messaggio di apprezzamento e di incoraggiamento.


D - Quali sono i principali temi trattati?

R - Il tema centrale resta quello della selezione intelligente e razionale dei fondi comuni attraverso l'analisi grafica e l'analisi parametrica. Ma molti altri temi sono trattati: i prodotti monetari ed obbligazionari, gli etf, i prodotti finanziari (sedicenti) etici, le tecniche dinamiche di asset allocation, le polizze assicurative, ecc.. Il tutto sempre con un occhio alla implementabilità pratica anche da parte di non specialisti. Questo è veramente un corso non accademico volto ad offrire concreti strumenti di analisi e di decisione.


D - Come ti è venuto in mente il titolo 'Judo finanziario'?

R - Lo judo è un'arte marziale che ha scopi prevalentemente difensivi e non offensivi. Ho scoperto che l'accostamento tra la finanza e lo judo era stato fino ad oggi estremamente sporadico anche negli Stati Uniti e mi è parsa una immagine efficace.


D - Ci sono particolari peculiarità da sottolineare nel corso?

R - L'irriverenza e l'anticonformismo della trattazione. Non ho avuto riguardo per alcun santuario della finanza, ho irriso famosi banchieri quando alcuni prodotti venduti dalle loro banche erano incredibilmente scadenti e dannosi. E mi chiedevo: 'Com'è possibile che continuino a vedere questo prodotto-canaglia? Ma il marketing delle loro banche si rende conto di cosa sta vendendo? Che, quando i loro clienti se ne renderanno conto, si sarà irrimediabilmente infranto il rapporto di fiducia?'. Ho cercato di alleggerire l'intrinseca pesantezza dei temi trattati con un filo di ironia che pervade tutto il corso. Quasi ogni slide è commentata da un piccolo disegno o da una piccola foto manipolata: un cliente con l'anello al naso, una roulette russa, Pinocchio, il gatto e la volpe, il fungo atomico, ecc.. Tutti simboli che richiamano i concetti delle bugie, delle truffe legalizzate e della distruzione di ricchezza perpetrate ai danni dai risparmiatori. Il rating dei fondi è altrettanto originale: cassonetti dell'immondizia al posto delle più tradizionali stelle di Morningstar, persino rumori irriverenti ...


D - Rumori irriverenti?

R - Come definiresti il rumore di uno sciacquone abbinato ad un prodotto scadente?


D - Lo scopo del corso qual è, alla fin-fine?

R - Lo scopo di questo corso è di offrire degli agili strumenti d'analisi perché i risparmiatori possano districarsi autonomamente nella giungla finanziaria ed evitare i prodotti-bidone. I prodotti validi sono una netta minoranza sul nostro mercato, ma qualcuno c'è. Insomma, il suo scopo è quello di insegnare a pescare e non quello di vendere il pesce.


D - E, infine, perché hai scelto il supporto di un Cd-rom anziché un più tradizionale libro?

R - Per tre ragioni. Prima di tutto, sarebbe stato impossibile stampare un libro a colori di oltre 600 pagine. Per non parlare dei rumori irriverenti, ma questo è un dettaglio. Secondariamente, i file in formato Excel allegati sono importanti per la comprensione di alcuni concetti. In altri termini, questo non è solo un libro, è una guida intelligente che allena il lettore ad alcuni 'esercizi'. Da questo punto di vista ho cercato di comportarmi da divulgatore, da Piero Angela della finanza, ma senza perdere di vista che non sono un giornalista ma un analista finanziario e che quindi ho il dovere di andare a snidare i luoghi comuni finanziari. Infine, un Cd-rom è molto più facile da 'piratare' di un libro .... Il successo di questo mio lavoro si misurerà dalle vendite ma anche dalle duplicazioni illegali. Tutto sommato, confido in entrambe... perché questo corso è stato scritto con scopi 'democraticamente eversivi' dell'ordine finanziario parassitario... Per cui, se, chi compra il CD, poi lo duplica per venti suoi amici, lo considererei comunque un successo personale...



diegopastorino@soldionline.it


'Judo finanziario' è reperibile sul sito www.educopolis.com





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