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Con gli ETF investi pure in Egitto!

Axa Im e Bnp Paribas Am, giovedì 24 luglio, hanno lanciato 9 nuovi Etf armonizzati Ucits III sul circuito Euronext di Parigi, dando prova - e conferma, dopo il listing di 13 fondi-indice in giugno – di non voler restare indietro ai big europei, ma anzi, di voler essere tra i protagonisti di questa fiorente industria, in Europa.

di Mauro Introzzi 6 ago 2008 ore 10:07
Axa Im e Bnp Paribas Am, giovedì 24 luglio, hanno lanciato 9 nuovi Etf armonizzati Ucits III sul circuito Euronext di Parigi, dando prova - e conferma, dopo il listing di 13 fondi-indice in giugno – di non voler restare indietro ai big europei, ma anzi, di voler essere tra i protagonisti di questa fiorente industria, in Europa. Per esempio, quotando per primi un Etf correlato alla Borsa d’Egitto, l’EasyEtf Dj Egypt (Isin: Fr0010636522), ed il primo Etf europeo ad offrire un’esposizione globale ad un paniere di società operanti nell’industria dell’energia nucleare, l’EasyEtf S-Box Bnp Paribas Global Nuclear, che può essere negoziato sia in euro (Isin: Fr0010636597) sia in dollari Usa (Isin: Fr0010640268).

L’EasyEtf Dj Egypt ha una commissione di gestione annua dello 0,70% e prevede la capitalizzazione dei dividendi. Replica le performance del Dj Case Titans Egypt 20 Index, un benchmark calcolato in dollari creato da Dow Jones in partnership con le Borse del Cairo e Alessandria nell’aprile del 2006, e costituito da 20 titoli azionari quotati su questi due mercati, selezionati sulla base di tre parametri: la capitalizzazione del libero flottante, il rapporto vendite/ricavi e gli utili netti societari. Alla fine del primo trimestre dell’anno, i primi tre settori economici erano quello delle telecomunicazioni (30%), dei finanziari (26%) e degli industriali (24%). Il maggiore dei 20 titoli non può avere un peso superiore al 35% ed i rimanenti non oltre il 20%. Il ribilanciamento dell’indice avviene ogni tre mesi, mentre la selezione dei componenti ha luogo una volta l’anno, in giugno.

L’Egitto è ritenuto essere uno dei paesi emergenti con le maggiori potenzialità di sviluppo. Sin dal 2004, il governo egiziano ha varato un programma di riforme volto ad attrarre capitali stranieri e ad aprire l’economia del paese. Nel 2007, il prodotto interno lordo ha mantenuto un tasso di crescita del 4,9% e l’afflusso diretto d’investimenti stranieri ha raggiunto gli 11,1 miliardi di dollari. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che il Gdp dell’Egitto nel 2008 crescerà sino al 7,3% grazie all’introduzione di maggiori riforme del governo.

L’EasyEtf S-Box Bnp Paribas Global Nuclear ha una commissione di gestione annua dello 0,60% e prevede la capitalizzazione dei dividendi. È correlato ad un benchmark sviluppato da Bnp Paribas e calcolato dallo Stuttgart Stock Exchange, con la collaborazione di Structured Solutions Ag (una società con sede a Francoforte molto attiva nel settore dei prodotti strutturati), che può contenere al massimo 40 titoli di paesi industrializzati ed emergenti, nessuno dei quali può avere un peso superiore al 20%. Alla fine del primo trimestre dell’anno, erano 26 i titoli costituenti l’indice, distribuiti su 10 differenti paesi: Usa (27%), Francia (14%), Canada (14%), Giappone (11%), Australia (9%), Regno Unito (8%), Corea del sud (7%), Repubblica Ceca (4%), Finlandia (4%) e Germania (4%).

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