Bond, è il momento di aggiustare i portafogli
Finale di settimana contrastato per il mercato secondario dei titoli di Stato italiani, su cui pesano le ipotesi di un prossimo rialzo dei tassi europei e che vede la curva riappiattirsi, con il Btp settembre 2008 che a metà giornata restava a 99,783 (invariato)...
di La redazione di Soldionline 9 giu 2008 ore 09:50
... il Btp marzo 2011 che scivolava a 96,77 (-0,26%) e il Btp agosto 2021 che risaliva a quota 88,55 (+0,26%), mentre il trentennale, dopo i continui cali delle sedute precedenti rimbalzava con decisione a 83,22 (+1,25%).
La causa di tutto questo trambusto deve leggersi naturalmente in relazione alla decisione (scontata) di BoE e Bce di giovedì 5 giugno di mantenere, come ampiamente previsto, i tassi di riferimento su sterlina ed euro rispettivamente al 5% e al 4%.
Già l'attesa per tale conferma aveva nei giorni scorsi innescato un nuovo recupero del dollaro, che da qualche tempo sconta le ipotesi che la Federal Reserve inverta la rotta e fin da ottobre torni a far gradualmente salire i tassi (di un quarto di punto per volta) in modo da limitare le tensioni inflazionistiche che un petrolio ormai stabilmente tra i 125 e i 130 dollari al barile comporta. Ma è stato il commento di Bruxelles a quelli che sono i timori attuali e le ricette che i banchieri centrali europei pensano di utilizzare per fugarli che ha innestato il nuovo scossone al mercato europeo dei bond.
A sorpresa Jean Claude Trichet, gran capo della Bce, ha infatti spiegato che i tassi non solo non caleranno più non essendo calati nei mesi scorsi, ma già da luglio, bruciando dunque sul tempo la Fed (e rimettendo il dollaro sotto pressione) potranno alzarsi di un quarto di punto per contrastare i timori di una fiammata inflazionistica. Così ormai il mercato sconta che entro fine anno il tasso di riferimento in Eurolandia sarà nuovamente pari al 4,5%, riducendo lo sconto rispetto al costo del lavoro in Gran Bretagna (che invece potrebbe rimanere stabile o aumentare solo di un quarto di punto) e soprattutto ampliando ulteriormente il divario rispetto ai tassi statunitensi, visti fermi al 2% appunto fino al prossimo autunno.
Consigli operativi: la lunga fase di tranquillità dei bond è probabilmente alla fine con una curva dei tassi europei che andrà a invertirsi, mentre la curva dei tassi Usa proseguirà il suo steepening. Pertanto per i titoli in euro è il momento di allungare la duration sempre mantenendo una struttura burbell, ossia solo titoli a brevissimo o a lungo termine (può apparire strano ma in questi casi avere un titolo a lunga scadenza è equivalente ad averne uno a brevissimo termine ed entrambi offrono maggiore protezione dei titoli a media scadenza). I T-bond sono invece da evitare, visto che il recupero del dollaro rischia di essere vanificato dal calo delle quotazioni.
Attenzione infine anche alla sterlina e ai Gilt britannici: la lunga fase di sovra performance vista nei mesi scorsi appare a sua volta alla fine, se avete fatto in tempo ad investire meglio portare a casa i profitti, altrimenti attendete la probabile correzione prima di provare a diversificare anche su tali attività e valuta.